Archivio per settembre, 2009

I LIBRI FINALISTI DEL PREMIO ‘TORRE PETROSA 2009’

16 settembre 2009

I LIBRI FINALISTI DEL PREMIO LETTERARIO

“ TORRE PETROSA 2009 “ IN PROGRAMMA

A VILLAMMARE

 

La commissione tecnico – scientifica del Premio di narrativa “ Torre Petrosa 2009 “, costituita da Antonietta Cantillo, Angelo Guzzo, Emanuele Lione, Giuseppe Vallone e coordinata da Ambrogio Ietto, comunica i titoli dei tre libri finalisti della manifestazione letteraria, in programma sul suggestivo lungomare di Villammare nelle serate del 22 e 23 agosto e concretamente sostenuta dall’amministrazione comunale di Vibonati di cui il centro rivierasco è ridente frazione.  

Questi i testi prescelti: Antonio Cirillo, “ A Napoli non c’è legge. I paglietti “ = Edizioni Cuzzolin;  Luigi Rossi, “ I dubbi di Tommaso “ – Edizioni Pibiesse/ Studio 12;  Renzo Stio, “ Intorno ai quaranta “ – Edizioni Plectica “.

Il ‘ Premio Torre Petrosa’ ha assunto ormai una sua specificità tra le molteplici iniziative che si svolgono sul nostro territorio  col fine primario di promuovere l’interesse verso la lettura e la buona produzione libraria. Esso, riservato alla sola editoria campana, offre a generosi volontari di questo settore e ad autori prevalentemente esordienti l’opportunità di partecipare e concorrere ad una rassegna opportunamente loro riservata.

Di particolare, originale interesse la procedura adottata per l’assegnazione del premio: i tre libri selezionati vengono distribuiti in 40 esemplari ad altrettanti lettori di formazione e professione diverse i quali, durante il periodo 1/20 agosto, si impegnano ad esaminare i testi con la dovuta attenzione.

Nella serata del 22 agosto, opportunamente stimolati dai componenti della commissione tecnica, i 40 lettori, membri di fatto della giuria popolare, esprimono in una pubblica manifestazione le loro libere opinioni sul contenuto e sullo stile narrativo delle tre opere. Nella serata successiva del 23 agosto, all’inizio della manifestazione, i singoli giurati esprimono con votazione segreta la loro preferenza. Quindi l’urna viene sigillata e si dà vita ad un dibattito con i tre autori selezionati. Dopo intelligenti intervalli musicali la serata si conclude con lo spoglio delle schede e la proclamazione, nella piazza Santa Maria di Portosalvo,  del vincitore.

La vincitrice dell’edizione dello scorso anno, la scrittrice Giulia Alberico, nel recente suo successo ‘Cuanta pasiòn’, pubblicato da Mondadori, ha voluto inserire tra le sue referenze, in terza pagina di copertina, anche il premio assegnatole a Villammare.

 

Villammare, 25 luglio 2009

PREMIO LETTERARIO TORRE PETROSA

15 settembre 2009

PREMIO LETTERARIO

 “ Torre Petrosa 2009 “

 

Come da programma domenica 23 agosto 2009, alle ore 22, presso l’ hotel Orion di Villammare, si è svolta la serata finale del Premio letterario ‘ Torre Petrosa 2009 ‘.

La manifestazione, introdotta dal coordinatore scientifico Ambrogio Ietto, ha avuto inizio con la votazione segreta da parte dei 36 ( trentasei ) componenti della giuria popolare.

Con appello nominale i singoli giurati hanno deposto nell’apposita urna la propria scheda alla presenza del seggio costituito dall’assessore alla cultura del Comune di Vibonati Emanuele Lione e dalle giurate Lina De Simone ed Anna Auricchio.

Al termine della votazione, sigillata l’urna, Clara Ietto, collaborata dalle letture di Teresa Pinto, ha offerto in rapida sintesi una sua interpretazione dei tre libri in gara e sui quali la giuria aveva già espresso segretamente il proprio voto preferenziale.

Quindi i tre autori, Antonio Cirillo, Luigi Rossi e Renzo Stio, hanno risposto alle numerose domande poste dai giurati e dal folto e qualificato pubblico presente in sala.

Infine si è proceduto allo spoglio delle schede che ha dato il seguente risultato:

Lettori – elettori votanti n. 36

Voti validi n. 36

Libro “ A Napoli non c’è legge “ di Antonio Cirillo ( Edizioni Cuzzolin )           voti n. 19

Libro “ Intorno ai quaranta “ di Renzo Stio ( Plectica Editrice )                             “   “ 10

Libro “ I dubbi di Tommaso “ di Luigi Rossi ( Edizioni Pibiesse)                            “   “  7

Pertanto vincitore del Premio letterario “ Torre Petrosa 2009 “ risulta essere il libro di Antonio Cirillo “ A Napoli non c’è legge “ ( Edizioni Cuzzolin ).

 

f.to Emanuele Lione – Assessore alla cultura     f.to Ambrogio Ietto – Coordinatore scientifico

PRIMO GIORNO DI SCUOLA

15 settembre 2009

L’avvio della giornata è apparso subito più caotico del solito: traffico intenso e disordinato, frotte di persone agli incroci, mamme e anche papà a condurre per mano, con passo frettoloso, i bambini più piccoli, quelli della scuola dell’infanzia, che con molta probabilità faranno il loro esordio tra i tavolini in stile montessoriano con qualche lacrimuccia a suggello del primo distacco ufficiale dalla protezione materna.

Un tempo succedeva ai remigini cioè ai bambini che, in via di compimento dei sei anni, esordivano nel flusso della scolarizzazione obbligatoria con la frequenza della prima classe elementare, oggi definita un poco enfaticamente primaria. Si chiamavano remigini perché il calendario scolastico nazionale prevedeva l’avvio ufficiale delle lezioni il primo di ottobre, giorno in cui la Chiesa festeggia San Remigio. Poi, in considerazione del fatto che l’attività legislativa in materia di istruzione vede concorrere Stato centrale e singole regioni, si è passati ai calendari regionali e, quindi, è stato superato anche il riferimento al santo del giorno.

Ora non è neppure sufficiente la scelta ufficiale di inizio delle attività didattiche da parte della regione in quanto non sono poche le scuole che, avvalendosi del principio dell’autonomia, finiscono, pur operando nello stesso comune, col dare un avvio differenziato alle lezioni. Di conseguenza  il caos aumenta e consolida in non pochi il convincimento di trovarci in una repubblica delle banane.

Comunque, finalmente, la scuola ha avuto inizio dopo un gran parlare, come tutte le estati, delle novità introdotte dal legislatore e, per quanto ci riguarda, anche del dilemma del sabato sì e del sabato no. La vera innovazione l’hanno trovata i piccoli esordienti della scuola primaria. La scelta dell’insegnante unico/prevalente, compiuta il primo di settembre dell’anno scorso dal governo e, quindi, convertita in legge dal Parlamento, è irreversibile. Quando completeranno il quinquennio della scuola primaria i fanciulli che ora frequentano la seconda classe questa figura di riferimento governerà l’intera struttura organizzativa del primario segmento di studi.

C’è un’evidente esigenza di risparmio, confermata da subito anche con l’eliminazione definitiva della contemporanea e/o contestuale presenza di due maestri sulla stessa classe. La presenza dell’insegnante unico/prevalente risulta ufficialmente motivata, secondo l’Atto di Indirizzo dell’otto settembre scorso del ministro Gelmini, dall’esigenza di assicurare un ruolo di coordinamento alla relazione educativa nei riguardi del singolo alunno e della classe, nei rapporti con le famiglie, ‘nella assunzione dell’impegno di istruzione ed educazione‘. Insomma si vogliono evitare i rischi della frammentazione disciplinare e della precoce secondarizzazione dei percorsi formativi.

In pratica la Gelmini rafforza il concetto di insegnante tutor, previsto dalla riforma Moratti, ma mai applicato per la ferma opposizione dei sindacati che ora sono costretti ad ingoiare non pochi bocconi amari. Nel documento richiamato si raccomanda ai docenti di assicurare a ciascun allievo dell’intero sistema di istruzione una buona preparazione in italiano, in matematica, nella lingua inglese e nelle scienze. Non vengono nascosti i precari risultati rilevati dalle indagini internazionali e la necessità di risalire il pendio.

Il ministro sa bene che il miglioramento potrà verificarsi a medio e lungo termine a seguito di alcune scelte coraggiose: più solida formazione iniziale dei docenti, obbligatorietà dell’aggiornamento culturale e professionale, severi meccanismi di reclutamento, immediata introduzione di criteri di merito, valutazione del personale a cominciare dal dirigente scolastico che, in un sistema centrato sull’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e di sviluppo della singola istituzione educativa, è figura trainante del successo o del fallimento dell’impresa formativa.

 

Pubblicato su ‘Il Nuovo Salernitano’  di Martedì 15 Settembre 2009

Liceo Tasso: sabato sì, sabato no

14 settembre 2009

Riflettendo

Se non avessimo letto l’editoriale di Marco Demarco, pubblicato ieri sul ‘Corriere del Mezzogiorno‘, quotidiano da lui diretto, non ci saremmo resi disponibili a commentare la proposta del dirigente scolastico del nostro liceo ‘ Tasso ‘, finalizzata a realizzare la cosiddetta settimana corta, concentrando le attività didattiche dal lunedì al venerdì senza rientri pomeridiani. Non l’avremmo fatto per una duplice motivazione: l’avere svolto per circa trentacinque anni l’attività di dirigente scolastico e di dirigente tecnico del Ministero dell’Istruzione e, soprattutto, perché il caso vuole che il proponente, ottimo professionista, sia anche il padre di Mara Carfagna ministro delle Pari Opportunità.

Va subito evidenziato, infatti, che la proposta, ampiamente collaudata anche in diverse scuole della nostra regione, non presenta affatto il carattere dell’eccezionalità e che, pertanto, la ricaduta mediatica prodotta dalla stessa vada collegata prevalentemente al fatto che il professore Salvatore Carfagna sia anche il fortunato genitore di un ministro intelligente, attivissimo, impegnato in questi giorni a presiedere un forum internazionale di straordinario interesse sul delicato tema della violenza sulle donne.

Le nostre considerazioni, allora, intendono star lontane sia dal vizio ideologico sia da inesistenti motivazioni di carattere economico chiamate in causa da Demarco come ricorrenti obiezioni espresse contro l’ipotesi avanzata dal dirigente scolastico e al vaglio questa mattina del consiglio di istituto, organo collegiale deputato alla definitiva decisione.

Va innanzitutto precisato al molto contenuto nucleo di nostri lettori che sul tempo scuola da anni si gioca nel nostro Paese una non proprio nobile partita: sono, infatti, ben 5 milioni le ore che i docenti delle scuole secondarie di secondo grado sottraggono annualmente al loro impegno di servizio a seguito di arbitrarie contrazioni d’orario che il legislatore concede soltanto per casi eccezionali al fine di rendere possibile un non tardivo rientro a casa degli studenti residenti in località lontane dalla sede scolastica e non collegate da funzionali servizi di trasporto.

Purtroppo anche al liceo Tasso, fino all’anno scorso, si è andati avanti con l’orario contratto, per niente giustificato da serie motivazioni riguardanti l’utenza. Soltanto a metà anno scolastico sono state inventate, a copertura del tempo sottratto alle singole ed obbligatorie discipline del curricolo, delle attività opzionali. Se, come crediamo, il dirigente Carfagna, rispettoso esecutore della norma, darà vita ad un calendario quotidiano e settimanale delle attività curriculari in cui l’unità oraria è di 60 minuti effettivi, occorre riflettere sulla reale produttività di un processo di insegnamento – apprendimento della durata di cinque – sei ore al giorno con l’avvicendamento di discipline tutte di alta dignità speculativa.

Si sa che la nostra scuola quasi sempre opta per una didattica di taglio logocentrico, scarsamente orientata al problem solving e alle conseguenti attività laboratoriali. Verifiche internazionali e ricerche attendibili confermano che una didattica unidirezionale e trasmissiva, non rispettando la soglia d’attenzione piuttosto limitata del destinatario, impegna notevolmente le pur valide energie cognitive del docente senza, però, produrre pieno, attivo, significativo coinvolgimento del discente. Una preoccupazione da non eludere, dunque, riguarda il profitto che si può ottenere con un molto impegnativo curricolo concentrato fittamente in appena cinque mattinate.

La proposta, infine, chiama in causa la duplice questione dell’auspicata ricomposizione della famiglia per un fine settimana più lungo e la gestione del più ampio tempo libero da parte dell’adolescente e del giovane liceale. Sul primo punto esprimiamo forti perplessità: sull’incerto, debole itinerario educativo dei nostri ragazzi incide sensibilmente e, in misura sempre più negativa, una famiglia quasi sempre rinunciataria ai suoi obblighi formativi che pure sono prescritti dalla Carta Costituzionale. Frammentazione al suo interno, frequente presenza stabile di una sola figura parentale, ricorrente atteggiamento giovanilistico da parte degli adulti, oggettive difficoltà nella costruzione e nel consolidamento di una interlocuzione significativa tra genitori e figli costituiscono ostacoli non secondari alla realizzazione di un clima familiare settimanalmente impegnato a consolidare rapporti e ad arricchire le identità personali dei singoli suoi componenti.

Di conseguenza non va escluso il timore che l’allungamento del tempo di disimpegno settimanale dagli obblighi della frequenza scolastica per molti allievi possa rappresentare una provocazione in più per approdare all’uso sempre più crescente di alcool e ad altre forme di edonismo prive di senso. La proposta Carfagna merita, comunque, attenzione.

Il dirigente del liceo Tasso potrebbe avvalersi del ‘Patto educativo di corresponsabilità ‘, previsto dal recente ‘ Statuto delle studentesse e degli studenti ‘, per far sottoscrivere alle singole coppie dei genitori, così come previsto dalla legge, una dichiarazione aggiuntiva nella quale gli stessi assumono impegno a trascorrere l’intero fine settimana, dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina, col figliolo o con la figliola utente della scuola.

Sarebbe questa, davvero, una straordinaria, possibile innovazione che farebbe testo e consentirebbe di verificare a distanza i benefici prodotti da un clima familiare emotivamente più intenso e trasparente, fortemente coeso, seriamente impegnato con l’istituzione scolastica a sostenere il non semplice percorso di costruzione e di rafforzamento dell’identità personale e della cittadinanza attiva del figlio – allievo.

Ambrogio Ietto

( Pubblicato su ‘Il Nuovo Salernitano ‘ di Venerdì 11 Settembre 2009 )

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