DOVE VA LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO ?

 

 

Ambrogio IETTO

Salerno, 17 Febbraio 2010

 

LA NUOVA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

 

I tempi per l’iscrizione

 

Il Ministero dell’Istruzione ha ribadito con recenti circolari che il prossimo 27 febbraio scadono i termini per l’iscrizione di bambini e fanciulli alla scuola dell’infanzia ( comunemente chiamata materna ), alla scuola primaria ( già elementare ) e alla secondaria di primo grado ( ex scuola media).

Al primo segmento del nostro sistema scolastico possono essere iscritti, di norma, i piccoli che compiono i tre anni entro il prossimo 31 dicembre. Viene offerta la possibilità di frequentare la scuola dell’infanzia anche ai bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile 2011. Ovviamente l’ammissione alla frequenza è subordinata alla disponibilità dei posti, all’esaurimento di eventuali liste di attesa, alla possibilità di disporre di locali idonei, di competenza dell’ente comunale, e alla valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell’accoglienza.

Per la scuola elementare possono e debbono essere iscritti i bambini che compiono i sei anni entro il prossimo 31 dicembre. Analoga opportunità è offerta per i piccoli che i sei anni li compiranno entro il 30 aprile 2011. All’atto di iscrizione i genitori si pronunciano rispetto alle possibili articolazioni dell’orario.

Per i fanciulli che accedono alla prima classe secondaria di primo grado è necessario presentare l’istanza di iscrizione alla scuola prescelta per il tramite della scuola primaria di attuale appartenenza che provvederà ad inoltrarla di ufficio, entro i cinque giorni successivi al 27 febbraio 2010, all’istituzione indicata.

Per la scuola secondaria di secondo grado (licei, istituti tecnici e istituti professionali ) l’adempimento dell’iscrizione assume un’importanza rilevante: è in dirittura di arrivo il decreto presidenziale che contiene la nuova regolamentazione del secondo ciclo di studi. Proprio per questo motivo le operazioni per l’iscrizione si effettueranno dal 26 febbraio prossimo al 26 marzo.

 

Le iscrizioni alla nuova  scuola secondaria di secondo grado

 

Mentre i ragazzi già frequentanti gli istituti superiori proseguiranno regolarmente  il loro corso di studi passando, di ufficio, alla classe successiva, gli studenti ora impegnati nell’ultimo degli otto anni del ciclo primario ( ex terza media ) sono chiamati, con l’aiuto dei loro attuali docenti  e tenendo conto degli orientamenti dei loro genitori, ad operare la scelta del corso da seguire, tenendo conto della riforma varata della quale si attende la definitiva approvazione del Regolamento.

In tutta Italia si contano 584.822 allievi interessati dei quali ben 71.995 frequentano l’ultimo anno del primo ciclo di istruzione presso le ex scuole medie e gli istituti comprensivi della Campania che conserva il secondo posto dopo gli 88.625 ragazzi della Lombardia. Il ministro dell’istruzione promette una massiccia e penetrante campagna di informazione sulle novità introdotte.

 

Le opportunità offerte dalla Riforma

 

Permangono di fatto le tre storiche divisioni in licei, istituti tecnici ed istituti professionali. In questa pagina si offrono i tratti distintivi di queste istituzioni, sottolineando, come è giusto che sia,  gli aspetti innovativi degli stessi. Si è voluto soprattutto far fronte all’eccesso di frammentazione che si era determinato negli ultimi 35 anni a causa della mancata riforma dell’istruzione secondaria di secondo grado, rimasta ferma ancora al sistema a canne d’organo varato da Giovanni Gentile nel 1923, e della conseguente attivazione di corsi ed indirizzi sperimentali imposti dai processi di cambiamento in atto nel mondo della tecnica e della tecnologia. Si era arrivati, infatti, a ben 396 indirizzi sperimentali, a 51 progetti ‘ assistiti ’ dal Ministero e ad una miriade di sperimentazioni non sempre portate avanti con criteri scientificamente corretti e opportunamente monitorate.

 

I licei

 

Ne sono previsti sei: il classico, lo scientifico, l’artistico, il linguistico, il musicale e coreutico e, infine, il liceo delle scienze umane. Due le novità per il classico: insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio e potenziamento dell’area scientifico – matematica. Lo scientifico offre al suo interno un’opzione a favore delle scienze applicate. Come ampiamente auspicato aumenta il peso della matematica e delle discipline scientifiche.

I tanti indirizzi del passato riguardanti il liceo artistico si riducono ora a sei: le arti figurative, l’architettura e l’ambiente, l’audiovisivo e il multimedia, il design, il filone della grafica e quello della scenografia.

Il curricolo del liceo linguistico prevede sin dal primo anno l’insegnamento di ben tre lingue straniere. Nel terzo anno l’insegnamento di una disciplina non linguistica sarà svolto in lingua straniera. Nel quarto anno sarà introdotto un secondo  insegnamento da proporre e da acquisire  in lingua straniera 

In tutto il territorio nazionale è prevista l’ istituzione di 40 sezioni di liceo musicale e 10 sezioni per il settore della coreutica ( arte della danza ). Infine, a chi sceglie il liceo delle scienze umane è offerta la possibilità di optare per una sezione  economico- sociale. Ovviamente risultano potenziate le discipline di indirizzo quali la ricerca pedagogica, quella  psicologica e le attività di approfondimento in campo socio- antropologico -storico.

 

Gli istituti tecnici

 

E’ questo il settore più innovato. Il governo non ha inteso seguire la scelta operata in precedenza dal ministro Moratti che aveva previsto anche  i licei economico e tecnologico. Il gruppo di lavoro che ha dato esecuzione alle linee dettate dall’esecutivo nella persona del ministro Gelmini ha recepito l’orientamento già espresso in precedenza dal ministro Fioroni all’interno del governo Prodi, venendo incontro, in particolare,  alle richieste e alle proposte del mondo produttivo che lamenta la carenza di figure intermedie sufficientemente qualificate in campo tecnico e tecnologico.

Così i nuovi istituti tecnici si articolano in due settori: economico e tecnologico. L’economico offre l’indirizzo amministrativo – finanza e marketing e quello del turismo mentre il settore tecnologico si dirama nei seguenti nove indirizzi: meccanica – meccatronica ed energia, trasporti e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, grafica e comunicazione, chimica – materiali e biotecnologie, sistema moda, agraria – agroalimentare e agroindustria, costruzioni – ambiente e territorio. Si rilevano la centralità delle attività di laboratorio ed un’ampia flessibilità dell’offerta formativa.

 

Gli istituti professionali

 

Come per i tecnici così per i professionali i documenti illustrativi che accompagnano il Regolamento si soffermano sul profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. C’è  un concreto richiamo, anche nell’ espressione linguistica, a quanto anticipato in precedenza dalla riforma Moratti. Due i settori generali: quello dei servizi e l’altro per l’industria e l’artigianato.

Nel primo comparto sono quattro i servizi individuati: per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, per l’ambito socio – sanitario, per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera e, infine, per i servizi commerciali. Nel settore dell’industria e dell’artigianato due gli indirizzi: produzioni artigianali e industriali e manutenzione e assistenza tecnica. L’identità degli istituti professionali è determinata da una solida base di istruzione generale e dalla cultura professionale di indirizzo.

 

I quadri orari

 

Per tutti e sei i licei sono previste 27 ore settimanali nel primo biennio, 30 nel secondo e nel quinto anno. Fa eccezione il liceo classico il cui triennio finale si attesta a 31 ore per rafforzare la lingua straniera. Nel liceo artistico si arriva a 35 ore e nel musicale e coreutico fino a 32. Il quadro orario è annuale e non più settimanale al fine di assicurare maggiore flessibilità .Ovviamente, per chi lamenta un calo di orario rispetto al passato, va precisato che le ore sono quantificate in 60 minuti pieni e non in 50 come è sempre avvenuto. Il calcolo finisce, così, col rendere ora più lungo il tempo scuola anche se diminuiscono inevitabilmente le cattedre di insegnamento disponibili.

I tecnici godono di una più ampia flessibilità: 30% nel secondo  biennio e 35% nell’ultimo anno all’interno dell’orario annuale delle lezioni dell’area di indirizzo. Sono spazi di flessibilità che si aggiungono alla quota del 20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di cui godono tutte le scuole e, quindi, tutti i corsi di studio.

Gli stessi istituti professionali assicurano un tempo scuola di 32 ore settimanali. E’ opportuno evidenziare come man mano che si va verso le classi terminali sia dei tecnici sia dei professionali aumentano le ore dedicate a discipline ed attività di laboratorio riferite all’indirizzo prescelto.

 

 

 

 

 

Ambrogio IETTO

Salerno, 17 Febbraio 2010

 

LA NUOVA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

 

I tempi per l’iscrizione

 

Il Ministero dell’Istruzione ha ribadito con recenti circolari che il prossimo 27 febbraio scadono i termini per l’iscrizione di bambini e fanciulli alla scuola dell’infanzia ( comunemente chiamata materna ), alla scuola primaria ( già elementare ) e alla secondaria di primo grado ( ex scuola media).

Al primo segmento del nostro sistema scolastico possono essere iscritti, di norma, i piccoli che compiono i tre anni entro il prossimo 31 dicembre. Viene offerta la possibilità di frequentare la scuola dell’infanzia anche ai bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile 2011. Ovviamente l’ammissione alla frequenza è subordinata alla disponibilità dei posti, all’esaurimento di eventuali liste di attesa, alla possibilità di disporre di locali idonei, di competenza dell’ente comunale, e alla valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell’accoglienza.

Per la scuola elementare possono e debbono essere iscritti i bambini che compiono i sei anni entro il prossimo 31 dicembre. Analoga opportunità è offerta per i piccoli che i sei anni li compiranno entro il 30 aprile 2011. All’atto di iscrizione i genitori si pronunciano rispetto alle possibili articolazioni dell’orario.

Per i fanciulli che accedono alla prima classe secondaria di primo grado è necessario presentare l’istanza di iscrizione alla scuola prescelta per il tramite della scuola primaria di attuale appartenenza che provvederà ad inoltrarla di ufficio, entro i cinque giorni successivi al 27 febbraio 2010, all’istituzione indicata.

Per la scuola secondaria di secondo grado (licei, istituti tecnici e istituti professionali ) l’adempimento dell’iscrizione assume un’importanza rilevante: è in dirittura di arrivo il decreto presidenziale che contiene la nuova regolamentazione del secondo ciclo di studi. Proprio per questo motivo le operazioni per l’iscrizione si effettueranno dal 26 febbraio prossimo al 26 marzo.

 

Le iscrizioni alla nuova  scuola secondaria di secondo grado

 

Mentre i ragazzi già frequentanti gli istituti superiori proseguiranno regolarmente  il loro corso di studi passando, di ufficio, alla classe successiva, gli studenti ora impegnati nell’ultimo degli otto anni del ciclo primario ( ex terza media ) sono chiamati, con l’aiuto dei loro attuali docenti  e tenendo conto degli orientamenti dei loro genitori, ad operare la scelta del corso da seguire, tenendo conto della riforma varata della quale si attende la definitiva approvazione del Regolamento.

In tutta Italia si contano 584.822 allievi interessati dei quali ben 71.995 frequentano l’ultimo anno del primo ciclo di istruzione presso le ex scuole medie e gli istituti comprensivi della Campania che conserva il secondo posto dopo gli 88.625 ragazzi della Lombardia. Il ministro dell’istruzione promette una massiccia e penetrante campagna di informazione sulle novità introdotte.

 

Le opportunità offerte dalla Riforma

 

Permangono di fatto le tre storiche divisioni in licei, istituti tecnici ed istituti professionali. In questa pagina si offrono i tratti distintivi di queste istituzioni, sottolineando, come è giusto che sia,  gli aspetti innovativi degli stessi. Si è voluto soprattutto far fronte all’eccesso di frammentazione che si era determinato negli ultimi 35 anni a causa della mancata riforma dell’istruzione secondaria di secondo grado, rimasta ferma ancora al sistema a canne d’organo varato da Giovanni Gentile nel 1923, e della conseguente attivazione di corsi ed indirizzi sperimentali imposti dai processi di cambiamento in atto nel mondo della tecnica e della tecnologia. Si era arrivati, infatti, a ben 396 indirizzi sperimentali, a 51 progetti ‘ assistiti ’ dal Ministero e ad una miriade di sperimentazioni non sempre portate avanti con criteri scientificamente corretti e opportunamente monitorate.

 

I licei

 

Ne sono previsti sei: il classico, lo scientifico, l’artistico, il linguistico, il musicale e coreutico e, infine, il liceo delle scienze umane. Due le novità per il classico: insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio e potenziamento dell’area scientifico – matematica. Lo scientifico offre al suo interno un’opzione a favore delle scienze applicate. Come ampiamente auspicato aumenta il peso della matematica e delle discipline scientifiche.

I tanti indirizzi del passato riguardanti il liceo artistico si riducono ora a sei: le arti figurative, l’architettura e l’ambiente, l’audiovisivo e il multimedia, il design, il filone della grafica e quello della scenografia.

Il curricolo del liceo linguistico prevede sin dal primo anno l’insegnamento di ben tre lingue straniere. Nel terzo anno l’insegnamento di una disciplina non linguistica sarà svolto in lingua straniera. Nel quarto anno sarà introdotto un secondo  insegnamento da proporre e da acquisire  in lingua straniera 

In tutto il territorio nazionale è prevista l’ istituzione di 40 sezioni di liceo musicale e 10 sezioni per il settore della coreutica ( arte della danza ). Infine, a chi sceglie il liceo delle scienze umane è offerta la possibilità di optare per una sezione  economico- sociale. Ovviamente risultano potenziate le discipline di indirizzo quali la ricerca pedagogica, quella  psicologica e le attività di approfondimento in campo socio- antropologico -storico.

 

Gli istituti tecnici

 

E’ questo il settore più innovato. Il governo non ha inteso seguire la scelta operata in precedenza dal ministro Moratti che aveva previsto anche  i licei economico e tecnologico. Il gruppo di lavoro che ha dato esecuzione alle linee dettate dall’esecutivo nella persona del ministro Gelmini ha recepito l’orientamento già espresso in precedenza dal ministro Fioroni all’interno del governo Prodi, venendo incontro, in particolare,  alle richieste e alle proposte del mondo produttivo che lamenta la carenza di figure intermedie sufficientemente qualificate in campo tecnico e tecnologico.

Così i nuovi istituti tecnici si articolano in due settori: economico e tecnologico. L’economico offre l’indirizzo amministrativo – finanza e marketing e quello del turismo mentre il settore tecnologico si dirama nei seguenti nove indirizzi: meccanica – meccatronica ed energia, trasporti e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, grafica e comunicazione, chimica – materiali e biotecnologie, sistema moda, agraria – agroalimentare e agroindustria, costruzioni – ambiente e territorio. Si rilevano la centralità delle attività di laboratorio ed un’ampia flessibilità dell’offerta formativa.

 

Gli istituti professionali

 

Come per i tecnici così per i professionali i documenti illustrativi che accompagnano il Regolamento si soffermano sul profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. C’è  un concreto richiamo, anche nell’ espressione linguistica, a quanto anticipato in precedenza dalla riforma Moratti. Due i settori generali: quello dei servizi e l’altro per l’industria e l’artigianato.

Nel primo comparto sono quattro i servizi individuati: per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, per l’ambito socio – sanitario, per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera e, infine, per i servizi commerciali. Nel settore dell’industria e dell’artigianato due gli indirizzi: produzioni artigianali e industriali e manutenzione e assistenza tecnica. L’identità degli istituti professionali è determinata da una solida base di istruzione generale e dalla cultura professionale di indirizzo.

 

I quadri orari

 

Per tutti e sei i licei sono previste 27 ore settimanali nel primo biennio, 30 nel secondo e nel quinto anno. Fa eccezione il liceo classico il cui triennio finale si attesta a 31 ore per rafforzare la lingua straniera. Nel liceo artistico si arriva a 35 ore e nel musicale e coreutico fino a 32. Il quadro orario è annuale e non più settimanale al fine di assicurare maggiore flessibilità .Ovviamente, per chi lamenta un calo di orario rispetto al passato, va precisato che le ore sono quantificate in 60 minuti pieni e non in 50 come è sempre avvenuto. Il calcolo finisce, così, col rendere ora più lungo il tempo scuola anche se diminuiscono inevitabilmente le cattedre di insegnamento disponibili.

I tecnici godono di una più ampia flessibilità: 30% nel secondo  biennio e 35% nell’ultimo anno all’interno dell’orario annuale delle lezioni dell’area di indirizzo. Sono spazi di flessibilità che si aggiungono alla quota del 20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di cui godono tutte le scuole e, quindi, tutti i corsi di studio.

Gli stessi istituti professionali assicurano un tempo scuola di 32 ore settimanali. E’ opportuno evidenziare come man mano che si va verso le classi terminali sia dei tecnici sia dei professionali aumentano le ore dedicate a discipline ed attività di laboratorio riferite all’indirizzo prescelto.

 

 

 

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