ELEZIONI REGIONALI IN CAMPANIA: TUTTI PRONTI PER IL LANCIO

 

 

Ambrogio IETTO

 

Salerno, 27 Febbraio 2010

CANDIDATI SIATE SOBRI

 

 

Le liste dei candidati per le prossime elezioni regionali sono ormai definite. Al di là delle dichiarazioni di principio che arrivano da parte dei referenti dei diversi schieramenti in campo, sull’operazione di pulizia compiuta e sul tipo di detersivo utilizzato, delle  zone d’ombra purtroppo rimangono e contribuiranno, nel corso del mese che ci separa da oggi al voto di fine marzo, ad alimentare interrogativi forse troppo ingenui o, se si vuole, anche banali del tipo: ‘ Ma come mai tanto desiderio di candidarsi per il consiglio regionale ? C’è davvero una così forte motivazione per andare a risollevare le sorti del nostro territorio ? Ma molti dei volti che sorridono sui manifesti affissi un po’ dovunque non sono già da tanti anni dentro organismi istituzionali ? Ebbene, cosa di concreto hanno fatto per offrire delle prospettive di sviluppo serio alle nostre zone e, quindi, di occupazione stabile e dignitosa ai nostri giovani ? ‘. Queste e molte altre domande, decisamente più severe e spesso anche più malevole, si susseguono, contribuendo a consolidare il distacco dalla politica e dalle istituzioni e il disprezzo – rifiuto nei riguardi di quanti intraprendono la competizione elettorale.

E’ giusto obbiettare che non è corretto fare di ogni erba un fascio. E’ vero, ci sono i professionisti della politica, coloro che, soffrendo di questa atipica sindrome, hanno compreso da tempo che, tutto sommato, trattasi di una malattia benigna in grado non solo di non produrre sofferenze ma di garantire addirittura benessere come un imprevedibile miglioramento del proprio status sociale, l’accesso a ruoli di rappresentanza improponibili e mai concessi prima dell’avvenuta elezione, la consapevolezza di poter contare su amicizie influenti e disponibili a tener conto di eventuali segnalazioni, una retribuzione più conveniente di quella riconosciuta agli eletti al parlamento nazionale, un titolo piuttosto discusso di ‘onorevole’ e non pochi altri benefici.

Capita, però, di trovarsi anche dinanzi a volti e a nomi poco conosciuti al grande pubblico ma altrettanto rispettabili per l’attività svolta nella società civile. Quasi sempre l’osservatore comune in questi casi si sorprende nel partecipare a se stesso considerazioni del tipo: ‘ Peccato, è una persona per bene. Come mai ha deciso di buttarsi in politica ? Vuoi vedere che se dovesse essere eletto c’è il rischio che diventi  peggio degli altri? ‘. Insomma, la politica sta diventando proprio una brutta bestia tanto da convincere anche persone semplici, nel momento in cui conoscono o sono avvicinate da un candidato, ad affermare più o meno così: “ A disposizione per il voto, però ho un figlio laureato senza posto da sistemare o una vecchia pratica sospesa per costruire una casetta oppure c’è mia moglie che vuole andare a tentare la fortuna ad ‘ Affari tuoi ’. E’ sempre possibile ricevere una spintarella, no ? ”.

Si dà vita, così, ad una piccola operazione di voto di scambio che  vede la promessa del candidato subordinata, ovviamente, all’esito felice della consultazione elettorale. Su questa dinamica tra richiesta ed offerta, sul feed-back che si attiva tra elettore e candidato si articolerà buona parte della campagna elettorale che per un mese ci vedrà destinatari di promesse e rassicurazioni da destra e da sinistra, da questo e da quel conoscente e, in considerazione della novità introdotta nel sistema elettorale della Campania,  anche dall’una o dall’altra candidata.

Un dubbio, però, potrà accompagnare il comportamento non so di quanti possibili elettori. E riguarda le considerevoli spese elettorali di diversi aspiranti al consiglio regionale che da mesi hanno preso in fitto nel capoluogo e in provincia decine e decine di locali per proprio punto elettorale, hanno scritturato a busta paga forfetaria squadre intere di agit-prop e di attacchini, sono già usciti con manifesti 6 x 3, hanno  prenotato per tempo la tipografia di fiducia per centinaia di migliaia di manifesti, volantini e fac – simile, affidando  la loro campagna pubblicitaria ad agenzie specializzate che si vanno affacciando anche sul mercato locale.

Una maggiore sobrietà, signori candidati, non farebbe male!

C’è infatti chi si diverte a quantificare le prevedibili spese elettorali e a rapportarle all’entità quinquennale della retribuzione dovuta ai consiglieri regionali.

E in qualche caso sembra che il conto non quadra.

Insomma gli oneri impegnati supererebbero i possibili introiti previsti dalla legge. E i maligni si spingono ad ipotizzare che sotto sotto potrebbe esserci puzza di bruciato.

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