IL CONVEGNO DI CONFINDUSTRIA SALERNO SUL MEZZOGIORNO TRA CRISI E FUTURO

 

 

Salerno, 30 giugno 2010

 

Ambrogio IETTO

 

 

DAI  FATTOIDI  DI  DE  LUCA

 

ALLA SOBRIETA ‘ DI VETRELLA

 

 

‘ Mezzogiorno tra crisi e futuro ‘: un tema, se si vuole anche usato troppo, ma che rimane sempre accattivante soprattutto per quanti sperano che dal cilindro dei partecipanti ad incontri finalizzati all’approfondimento dell’odierna questione meridionale esca qualche idea, se non nuova, almeno propositiva, costruttivamente orientata ad indicare il possibile ‘ da farsi ‘ ora che cominciano a cogliersi finalmente segnali di ripresa nella produzione industriale.

Onestà intellettuale impone di considerare l’intervento introduttivo di Agostino Gallozzi, presidente di Confindustria Salerno, sostanzialmente contraddistinto dalla volontà di andare ben oltre la sequela lunga e noiosa dei problemi e delle difficoltà,  pur precisando che le imprese da sole non possono riuscire a determinare crescita e sviluppo senza il superamento di limiti oggettivamente riscontrabili nel Sud del Paese: il crimine organizzato, presente nella considerevole misura del 75% in Sicilia, Campania e Calabria, la restrizione creditizia, il surplus delle istituzioni che si sovrappongono nei processi autorizzativi, l’antico mostro autoreferenziale della burocrazia, le ben note carenze in campo strutturale.

Ad affrontare e a risolvere simili questioni dovrebbe essere la politica che, secondo Gallozzi, è rigidamente ferma a logiche di schieramento animate, purtroppo, da prevalenti interessi di parte.

In attesa di tempi e venti migliori gli imprenditori sono chiamati a socializzare tra loro idee e progetti, superare l’ambito individualistico della propria azienda, elevare la soglia della qualità dei prodotti, ‘fare filiera ‘ per andare oltre un’improduttiva frammentazione ( 7800 stabilimenti in provincia di cui la metà occupano meno di venti addetti!), elevarsi alla dignità di ceto dirigente, responsabilmente rispettoso del codice etico di Confindustria, possedere chiara consapevolezza dei mercati di sbocco e puntare all’ internazionalizzazione delle vendite. L’attività manifatturiera va posta al centro dell’attenzione.

La cronaca del convegno, riportata in altra parte del giornale, consente di acquisire ulteriori particolari sul contributo di Gallozzi che, pur avendo fatto riferimento ai due milioni di giovani meridionali laureati e diplomati fuori dai circuiti occupazionali, non ha mai menzionato scuola ed università, evitando – ad esempio – di indicare il contributo che quei settori imprenditoriali in positiva crescita  possono assicurare all’intero nostro filone formativo  in oggettive difficoltà secondo le rilevazioni internazionali e nazionali e ulteriormente penalizzato dai ben noti tagli apportati dal governo.

Eppure Gallozzi è esponente qualificato della Fondazione Italia Futura, presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, che nello scorso gennaio presentò proprio a Napoli l’ottimo studio di Adolfo Scotto Di Luzio sui ‘ Maestri d’Italia ‘, una figura professionale – secondo l’ex presidente di Confindustria – ‘ fondamentale nella costruzione del futuro di una nazione e del suo spirito comune, una figura ampiamente trascurata dalla nostra discussione pubblica e che merita di recuperare dignità e prestigio ‘.

Gli interventi che si sono succeduti hanno avuto come protagonista la componente politica. La posizione di Squillante, assessore provinciale al bilancio, è stata percepita come fortemente condizionata dal patto di stabilità e dalla vertenza Stato – regioni sulla manovra economica in atto. Questa, comunque, costituiva un’occasione preziosa per offrire una visione organica della politica di sviluppo e di crescita economica perseguita dall’Ente interessato ad un territorio ampio, variegato in fatto di potenzialità con due poli di eccellenza produttiva quali l’agro sarnese- nocerino per il comparto manifatturiero e la piana del Sele per il settore industriale – chimico.

Così a vivacizzare la scena è entrato in campo De Luca nella qualità di sindaco del capoluogo di provincia che, in fatto di potenzialità produttive, possiede solo il mare col relativo movimento collegato al porto. In verità non è mancato un riferimento al consorzio per l’area industriale che è stato richiamato per esprimere solidarietà al  collaboratore Marotta e per definire atto di cafoneria il comportamento assunto dagli esponenti del centrodestra nel corso del blitz dell’altro giorno.

Per il resto i presenti hanno ascoltato una filippica più aggressiva ed avvelenata del solito. Sotto processo i vari esponenti del governo con Tremonti in testa e, di tanto in tanto, la precedente giunta regionale. Ovviamente anche Caldoro non ha combinato nulla finora mentre sono stati quantificati i fondi  impegnati e gli interventi operati dal comune capoluogo per la trasformazione urbana e la migliore, complessiva vivibilità.

Nell’offrire anche un saggio del personale retroterra culturale, De Luca ha ritenuto opportuno citare lo scrittore statunitense Norman Kingsley Mailer, autore del notissimo romanzo ‘ Il nudo e il morto‘, coniatore del termine “fattoidi“ per indicare qualcosa che prima di apparire sugli organi di stampa o in televisione non esisteva.

Berlusconi e soci, secondo il sindaco di Salerno, sono produttori di “ fattoidi “ che hanno una forte capacità persuasiva in quanto risulta difficile contrastare la loro veridicità, gratificano chi li accetta prima di metterli in discussione e costruiscono la nostra immagine del mondo.

Dimenticava De Luca che anche noi salernitani siamo gratificati da “ fattoidi “, sentendo parlare di città europea, centro del Mediterraneo, metropolitana leggera, palazzetto dello sport, polis della cultura et similia.

Molto sobrio, al contrario, l’intervento del neo-assessore regionale alle attività produttive e ai trasporti Sergio Ventrella, ordinario di impianti aerospaziali alla Federico II, dal 1999 presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, autore di 91 pubblicazioni scientifiche, membro di diversi organismi internazionali.

Forse perché laureato in ingegneria aerospaziale come lo scomparso scrittore Norman Mailer, l’assessore regionale non ha voluto utilizzare “ fattoidi “. Non è caduto nella trappola del politichese e, a proposito delle opere strutturali, ha precisato che eventuali interventi della regione a favore dell’aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi ci saranno soltanto dopo avere verificato, con rilevazioni oggettive, l’effettiva esistenza e la reale entità di un mercato produttivo che ha bisogno di questa infrastruttura.

Egli si considera un imprenditore pubblico chiamato a spendere i soldi della povera gente e, quindi, primariamente impegnato a soddisfare le esigenze di quanti sono costretti per lavoro o per elementari, vitali ragioni ad utilizzare i mezzi pubblici.

Contestualmente l’impegno delle risorse pubbliche per potenziare il sistema logistico rimane solo se funzionale alla mobilità competitiva. Un parlare chiaro per nulla prossimo ai tanto menzionati “fattoidi “.

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