E’ COMINCIATA LA COMPETIZIONE PER LA CONQUISTA DEL COMUNE DI SALERNO

 

Salerno, 10 luglio 2010

 

Ambrogio IETTO

 

 

TEMPO DI VACANZE NON

 

PER CIRIELLI NE’ PER DE LUCA

 

 

Mentre l’interesse prevalente di quanti reggono pubbliche istituzioni è orientato verso gli esiti finali della manovra economica, pronta per essere licenziata dal Parlamento, un certo movimentismo si avverte in tutte quelle comunità della regione e della provincia ove, nella prossima primavera, si rinnoveranno i sindaci coi relativi consigli comunali.

Un’attenzione particolare è rivolta, ovviamente, al comune di Salerno ove è data per definitiva la riproposizione della candidatura De Luca apparso per la prima volta a Palazzo di Città venti anni fa come consigliere ed assessore e, quindi, come sindaco (1993 ), quando le dimissioni della maggioranza dei consiglieri portarono ad elezioni anticipate.

A dicembre dello stesso anno, però, l’attuale sindaco fu legittimato alla carica di primo cittadino dal voto popolare che si espresse per la riconferma nel 1997 addirittura con una maggioranza del 71%. Dopo la parentesi parlamentare, determinata dall’impossibilità di correre per il terzo mandato consecutivo, De Luca riconquistò il sindacato nel giugno 2006. Ora, se i calcoli non sono errati, egli tenta di nuovo l’impresa per la quarta volta dopo averne assaporata l’importanza nei pochi mesi del 1993 che sono fuori dal calcolo.

Questa caparbia, ossessiva  insistenza a dare continuità alla sua azione amministrativa è ufficialmente motivata dalla necessità di portare a compimento quel ‘rivoluzionario programma di trasformazione urbana ‘ che fu al centro del programma ben 17 anni fa.

In concreto, però, ritengo che ci siano due altri motivi ben più fondati. Il primo è di natura politica: fallita l’impresa per il governatorato della Campania egli non solo non ha interesse alcuno a rivestire il ruolo di capo dell’opposizione nel consiglio regionale così come aveva solennemente affermato nel corso della campagna elettorale ma ha piena consapevolezza dell’impossibilità e dell’improduttività di assumere sul territorio di riferimento la leadership  di un partito democratico frammentato, incerto, privo di idee.

La seconda ragione ha radici psicologiche: egli è nato ed è cresciuto politicamente per essere l’insostituibile primo della classe. L’esperienza parlamentare gli fece sperimentare la frustrazione di essere uno dei tanti. A Salerno, soltanto a Salerno, c’è la possibilità concreta di vivere la dimensione del migliore, del decisionista, di colui col quale chi lo vota intende identificarsi, percependolo di fatto come difensore della polis, trascinatore delle genti, indubbio ideatore e, sia pure in parte, realizzatore di una città con una precipua identità urbanistica e con un sufficiente grado di vivibilità.

La sua campagna elettorale, pertanto, è già avviata. Lo si vede e lo si legge presente in tutti quei contesti periferici e rionali in cui può riproporre il contatto diretto con la sua gente, con quella componente maggioritaria dell’elettorato che lo vota perché è Vincenzo De Luca e basta.

Dal canto suo il presidente della provincia Edmondo Cirielli è altrettanto attivo in una forma particolare di movimentismo. La stagione della sua campagna acquisti non ha tempi definiti e limitati come quella vigente nel mondo del calcio. Ormai c’è un rischio obbiettivo di implosione se non proprio di saturazione all’interno della sua compagine ove arrivano gladiatori da tutte le parti tenuto conto ormai che il termine transumanza è decisamente obsoleto e superato per assoluta carenza di idee forti e trascinatrici.

Si va, quindi, con naturalezza laddove c’è cultura dell’accoglienza. E l’onorevole Cirielli è quanto mai abile in questa arte. Riesce ad accontentare tutti, finanche chi in precedenza ha visto esprimere nei propri riguardi giudizi piuttosto severi di incapacità politica e di inettitudine operativa.

Se si va sul sito ufficiale dell’Ente Provincia si constata che le deleghe sull’università, sui ‘ rapporti istituzionali ‘, sui ‘ piccoli comuni ‘ , sulla ‘ricerca scientifica ‘, pur riservate alla competenza dello stesso presidente, si ritrovano assegnate anche a tre – quattro assessori. Al di là di questi trascurabili particolari si sa che a disporre di tutto sulla politica della Provincia è la personalità forte del presidente che, però, sembra interessato soprattutto alla complessa e particolare situazione politico – amministrativa dei singoli comuni e delle diverse aree circoscrizionali del territorio.

E’ vero che non si nascondono velleità per la conquista anche del comune capoluogo. Qui, però, il quadro è più complicato e non solo per l’ennesima candidatura di De Luca. I processi aggregativi in una città di 150.000 abitanti sono meno facili di quelli possibili in entità amministrative più a dimensione umana ove il carisma di questo o di quel rappresentante  politico può contare sul seguito consolidato di amici, sostenitori ed amministrati.

Salerno è una città ove, se si escludono le frazioni alte e i quartieri di Mariconda e del Centro storico, vivono e sono elettori decine di migliaia di insegnanti, di impiegati, di liberi professionisti, di commercianti, di pensionati che sono educati, per fortuna, a pensare, a riflettere, a valutare e a decidere per proprio conto.

Hanno bisogno, quindi, di ascoltare proposte concrete e fattibili sul disegno futuro della città, sulle politiche sociali e culturali che si vogliono portare avanti, sui livelli di vivibilità e di sicurezza che si ha in mente di raggiungere. Gli slogan che verranno coniati in autunno non avranno senso se a decodificarli non ci saranno persone qualificate, referenziate, attente ai bisogni diffusi della gente ma anche realisticamente impegnate ad evidenziare, con fondata documentazione, carenze e limiti della lunga gestione De Luca.

La scelta del candidato a sindaco di certo avrà la sua importanza per l’aggregazione di centrodestra. Essa, però, va attentamente meditata e responsabilmente accreditata, rinunciando alla solita fioritura di nominativi inconsistenti ed inadeguati.

Le vacanze sono ormai prossime ma sia per De Luca sia per Cirielli il pensiero sarà egualmente portato, nonostante la calura estiva,  a riflettere, per motivi diversi ma col medesimo obiettivo, su come riconquistare o su come espugnare Palazzo di Città.

 

                                                                                www.ambrogioietto.com

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