Archivio per agosto, 2010

CILENTO E VALLO DI DIANO: SUPERARE L’IMPRODUTTIVA LOGICA DEL MUNICIPALISMO

28 agosto 2010

 

Salerno, 28 Agosto 2010

Ambrogio IETTO

IL LEGHISMO DI VASSALLO E L’ISOLAMENTO DEL CILENTO

Angelo Vassallo, primo cittadino  di Pollica – Acciaroli, è di certo un buon sindaco che ha saputo contribuire, in misura non secondaria, ad accreditare la fascia costiera rientrante nella circoscrizione municipale di sua pertinenza tra le più balneabili e accoglienti d’ Italia. I molteplici, qualificati riconoscimenti elargiti all’ente che amministra, soprattutto da parte di associazioni ed istituzioni ambientaliste, confermano con continuità temporale la responsabile determinazione nell’assicurare al contesto paesaggistico e marino di competenza gli interventi indispensabili per garantirne assoluta salubrità e contestuale, piena fruibilità da parte di quanti ricercano siti funzionali a vacanze serene e rigeneratrici di benessere fisico e psicologico.

 Vassallo da uomo di mare qual è ha compreso da sempre che su quell’impareggiabile patrimonio naturale andavano riposte le aspettative per una reale prospettiva di sviluppo. Nei fatti la sua intuizione si è rivelata sostanzialmente vincente. Ora, dopo inevitabili delusioni provate anche all’interno del partito di appartenenza oltre che nel parlamentino provinciale ove da consigliere ha cercato di rappresentare bisogni e problemi del collegio che lo aveva eletto, avverte il fascino del richiamo leghista.

Non che Bossi e Calderoli lo stiano corteggiando ma perché egli è convinto che, al momento, soltanto quel movimento sostenga con convinzione una politica valorizzatrice del territorio e semplificatrice delle troppe storture ed implicazioni prodotte dal centralismo burocratico proprio dello Stato centrale e del governo regionale.

Pino Aprile, autore del libro ‘ Terroni ‘,  severamente valutato anche da critici suoi amici per l’eccessiva enfatizzazione dei torti subiti dal meridione nel corso dei 150 trascorsi dall’unità d’Italia, sul ‘ Corriere del Mezzogiorno ‘ dell’altro giorno, nel rivolgersi al sindaco Vassallo, richiama i limiti del decantato federalismo e conferma i suoi convincimenti su di un’ipotesi riformista che tenderebbe a danneggiare soltanto il Sud. Chi scrive ritiene che Vassallo abbia ragione nel rivendicare il pieno rispetto del principio di sussidiarietà. L’Ente Comune, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, è chiamato ed è tenuto ad intervenire con immediatezza e nei limiti del possibile e del consentito  per rispondere alle esigenze della comunità amministrata e risolvere i problemi relativi.

I casi concreti che  il sindaco di Pollica richiama possono trovare la probabile soluzione in sede legislativa regionale. Il decentramento amministrativo costituisce una prioritaria necessità del nostro Paese ma va compiuto anche prevenendo possibili devianze e distorsioni che la pratica politica localistica può produrre. Il malessere che esprime Vassallo viene condiviso, però, da molti amministratori del Cilento e del Vallo di Diano e non pochi di essi accarezzano il sogno della ‘ Grande Lucania’ quale possibile panacea alle oggettive difficoltà prodotte dalla lontananza dai centri direzionali regionale e provinciale e dal contestuale isolamento.

Si sa che un’ipotetica, complessa, difficile soluzione di questo tipo aggraverebbe e non migliorerebbe la situazione di tante realtà territoriali incastonate in contesti paesaggistici e artistico – archeologici di primaria rilevanza.

La complessiva situazione, pertanto, può e deve trovare in una razionale programmazione di interventi strutturali e logistici di competenza regionale e provinciale lo strumento essenziale per una piena valorizzazione del territorio. L’isolamento è la conseguenza di carenze gravi presenti soprattutto nella rete stradale e nei servizi pubblici di trasporto.

Gli stessi amministratori locali, però, non possono limitare la loro azione alla ricorrente pratica della lamentazione. Tanti servizi di diretta pertinenza degli enti municipali potrebbero dare risultati migliori se si avviassero importanti esperienze di tipo consortile tra le istituzioni interessate.

Purtroppo permane un improduttivo, accentuato municipalismo che non è fattore secondario nell’impedire di fatto il non facile, definitivo decollo di tante località benedette da Dio ma mortificate dagli uomini.

                                                                        

 

 

A VILLAMMARE NELLO STUPENDO GOLFO DI POLICASTRO

25 agosto 2010

 

A GIANFRANCO PECCHINENDA LA QUARTA EDIZIONE

DEL PREMIO LETTERARIO ‘ TORRE PETROSA ‘

Finale al cardiopalma alla quarta edizione del premio letterario ‘ Torre Petrosa ‘ conclusasi domenica 22 agosto nella suggestiva piazza di Santa Maria di Portosalvo a Villammare ( Salerno ), prospiciente l’incomparabile golfo di Policastro illuminato da un’accattivante luna piena.

 L’ha spuntata il piccolo ma prezioso libro ‘ L’ombra più lunga ‘ di Gianfranco Pecchinenda ( Colonnese ) su ‘Le notti del carrubo lunato ‘ di Barbara D’Alto ( Plectica ), graduato ad un solo punto di distanza, e su ‘Storie di donne senza storia’ ( Laveglia & Carlone ) piazzatosi ad appena due posizioni dopo il primo.

La giuria popolare si è così divisa di fatto in tre tronconi più o meno della medesima entità. Tenuto conto che la preferenza è stata espressa con voto segreto c’è da concludere che la commissione tecnico – scientifica ha ben operato nella fase selettiva dei tre libri finalisti e che gli stessi, anche se di genere assolutamente diverso, sostanzialmente si equivalgono.

Alle due serate in programma è arriso un lusinghiero successo grazie alla partecipazione di un folto e qualificato pubblico. Nella prima, strutturata secondo i tradizionali canoni di salotto letterario all’aperto, i componenti della giuria popolare, che dal precedente 3 di agosto erano venuti materialmente in possesso dei tre testi finalisti, valorizzando al meglio le brevi ma efficaci sollecitazioni di Antonietta Cantillo, Raffaella Luciano, Vincenzo Abramo e Giuseppe Vallone, hanno offerto all’intero parterre preziosi contributi di approfondimento e di equilibrata analisi critica.

Nella serata conclusiva, l’incontro diretto coi tre autori, concretizzatosi dopo l’espressione del voto e il sigillo dell’urna, ha offerto la possibilità di percepire aspetti inediti della loro personalità e di cogliere le motivazioni vere del loro comune bisogno di affidare alla scrittura le personali  tensioni, frustrazioni e speranze.

A VILLAMMARE IL PREMIO LETTERARIO ” TORRE PETROSA “

20 agosto 2010

 

Salerno, 21 agosto 2010

Siamo arrivati alle battute finali della quarta edizione del premio letterario “ Torre Petrosa “che ha la sua sede naturale nel borgo marinaro di VILLAMMARE, salutare e suggestiva stazione balneare rientrante nella circoscrizione municipale del comune di VIBONATI in provincia di SALERNO. Una giuria popolare di 63 persone, particolarmente motivate ed orgogliose di compartecipare alla scelta del libro cui assegnare l’artistico bassorilievo che riproduce fedelmente la torre ‘ Petrosa ‘, costituisce di per sé già un primario fattore di successo. Per 20 giorni i tre testi finalisti, selezionati dalla commissione tecnico – scientifica tra  39 titoli concorrenti, tutti pubblicati da case editrici della Campania,sono stati attentamente letti e valutati non da esperti ma da comuni cittadini residenti ed ospiti dell’incantevole golfo di Policastro. Trattasi di una procedura ben riuscita che, nel promuovere cultura già nell’immediato,assicura una particolare specificità all’iniziativa.

 

Teresa PINTO

PRENDE IL VIA QUESTA SERA A VILLAMMARE LA QUARTA EDIZIONE

DEL PREMIO LETTERARIO  “ TORRE PETROSA “

 di Teresa Pinto

Questa sera, nella suggestiva piazza di Santa Maria di Portosalvo sul lungomare di Villammare, non si ascolterà musica rock di avanguardia o la sempre gradita melodia napoletana. Ad essere protagonista esclusiva dell’incontro con un parterre di tutto rispetto sarà la terna dei libri finalisti della quarta edizione del premio letterario ‘ Torre Petrosa ‘. 

La fase finale della kermesse ha avuto avvio lo scorso 3 agosto quando, alla presenza di Massimo Marcheggiani, sindaco di Vibonati di cui la stazione balneare di Villammare costituisce il fiore all’occhiello, e dell’assessore delegato Biagio Midaglia, l’ideatore del premio Ambrogio Ietto, affiancato dai componenti della commissione tecnico – scientifica, ha consegnato ai 63 membri della giuria popolare altrettante copie dei  tre testi che sono in gara per l’assegnazione del prestigioso bassorilievo raffigurante la superba torre Petrosa, un tempo struttura di avvistamento posta a difesa dalle scorribande di audaci predatori ed oggi simbolo di un sito ameno ed accogliente ancora una volta premiato con l’ambita Bandiera Blu.

I 63 lettori – elettori hanno dedicato i circa venti giorni intercorrenti tra il 3 e il 22 agosto ad una lettura ponderata delle tre opere in concorso. Cittadini residenti  nel golfo di Policastro ed ospiti graditi in vacanza sulle assolate e pulite spiagge e tra le circostanti, rigogliose colline, hanno riservato, così, il loro tempo libero ad un’analisi critica dei volumi.

Spesso è stato possibile ascoltare, tra occasionali avventori,  nella boutique o presso il coiffeur di fiducia, impressioni, considerazioni, valutazioni riguardanti questo o quel testo. Non sono mancate anche  discussioni piuttosto vivaci a sostegno del titolo  x o dell’autore Y. L’iniziativa, pertanto, acquisisce un primo, significativo risultato positivo: promuove effettivamente cultura e fa scoprire a chi non ha consolidata dimestichezza con la lettura la suggestività e il fascino del libro.

Questa sera i 63 lettori – elettori, opportunamente stimolati da Peppino Vallone, Antonietta Cantillo, Raffaella Luciano e Vincenzo Abramo, componenti della commissione tecnico-scientifica presieduta da Ambrogio Ietto, parteciperanno ad una sorta di seminario letterario all’aperto durante il quale le storie narrate nei tre libri finalisti, i personaggi ideati, lo stile espressivo dei rispettivi autori saranno al centro delle considerazioni critiche dei componenti della giuria popolare.

Domani domenica, sempre in piazza S. Maria di Portosalvo, alle 21.30, si procederà immediatamente alla scelta del libro preferito con voto segreto. Quindi, con l’urna  sigillata, i tre autori Barbara D’Alto, Giuseppe D’Amico e Gianfranco Pecchinenda risponderanno alle domande dei giurati, potendo  esprimersi in piena libertà consapevoli di non influenzare il voto già espresso in precedenza.

Pertinenti intervalli musicali e la lettura di brani selezionati delle tre opere consentiranno di arrivare al momento fatidico dell’apertura dell’urna, dello spoglio delle schede alla presenza del pubblico partecipante alla manifestazione e, quindi, alla proclamazione del vincitore della quarta edizione del premio al quale hanno partecipato quest’anno trentanove libri, pubblicati tra il 2009 e il 2010, da case editrici operanti esclusivamente in Campania.

IL GIUDIZIO SUL ‘ TORRE PETROSA’ DI TRE GIURATI POPOLARI

MARIA ALESSANDRA GENOVESE

Titolare dell’omonima boutique

“ Di cosa parlavano le donne a Villammare nel luglio – agosto del 2007? Dove trovare 50 persone disposte a leggere tre libri in meno di un mese ? All’inizio non è stato facile: timidezza, naturale ritrosia, comprensibile indisponibilità a mettersi in mostra costituivano fattori frenanti ad una diretta partecipazione, in qualità di componenti della giuria popolare, all’assegnazione del premio ‘ Torre Petrosa ‘ ideato da Ambrogio Ietto. Poi, con un po’ di coraggio e una buona dose di entusiasmo spiccatamente femminile, siamo partiti. Qualcuno potrebbe osservare: ‘ E dove siete arrivati ? ’.

Siamo arrivati alla quarta edizione di questa straordinaria avventura con l’orgoglio di poter giudicare, se pure con bonarietà e tanta simpatia, autori noti e meno noti. Siamo quest’anno ben 63 giurati, donne ed uomini, giovani ed adulti, residenti e villeggianti, dirigenti di istituzioni educative, casalinghe, docenti, commercianti, liberi professionisti, studenti universitari, medici, qualche magistrato.

Nel corso di poco più di due settimane del mese di agosto ci siamo sorpresi a discutere dei libri in gara, passeggiando sul meraviglioso nostro lungomare o girovagando al centro commerciale. Chi tra noi è abituato a leggere sa apprezzare autori poco noti che forse non avrebbe avuto modo di ‘ incontrare’ in futuro. Chi ha scarsa propensione verso la lettura ha intrapreso sicuramente una strada privilegiata per apprezzare autori che sanno dare in maniera più diretta e, quindi, più vera emozioni  da condividere con viva partecipazione”

ANNA PECORELLI

DOTTORESSA IN SCIENZE POLITICHE

“ Li hanno già soprannominati ‘ quelli del premio ’. Sono i componenti della giuria del premio letterario ‘Torre Petrosa’ che caratterizza in maniera significativa l’estate villammarese. Sotto gli ombrelloni la conversazione si anima: “ Cosa ne pensi ? – Chi merita il premio ? – Quale delle tre opere ritieni più valida?”. No, non è il Campiello né lo Strega ma l’atmosfera che si respira è quella di una vigilia importante. Il premio letterario ‘ Torre Petrosa ‘, giunto ormai alla quarta edizione, consegna la località di Villammare all’intrattenimento di qualità, trasformandola per due serate nel ‘ salotto buono ‘ della costiera cilentana, un luogo ameno dove il mare cristallino, il buon cibo e la scanzonata atmosfera estiva sanno coniugarsi con l’antico piacere che solo un libro sa regalare.

 Se le statistiche dicono che appena il 60% degli italiani legge solo un libro a testa nell’arco di un anno, gli oltre sessanta giurati della nostra kermesse letteraria sono dei lettori motivati che si avvalgono del loro amore per la lettura per giudicare, il più obbiettivamente possibile, il testo che, meglio degli altri, riassume e contraddistingue la specificità del concorso  letterario di Villammare.

Infatti questo premio vuole essere soprattutto un omaggio, un riconoscimento doveroso a quegli autori che, molto spesso fuori dal coro, si dedicano con entusiasmo a diffondere una cultura liberata dal conformismo letterario dei nostri tempi “.

LORENZO LATELLA

DOTTORE DI RICERCA  PRESSO L’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA – SEDE DI FORLI’

“ E’ il secondo anno che partecipo come giurato popolare al premio letterario ‘ Torre Petrosa’ di Villammare. In passato ne avevo sentito parlare e mi aveva affascinato la possibilità di poter discutere, con persone di genere, età e formazione differenti, di letteratura, soprattutto di letteratura campana, espressione della nostra bellissima terra così troppo spesso ricordata per fatti di cronaca, inefficienza o malgoverno e così poco spesso per la sua cultura millenaria e le sue straordinarie ricchezze artistiche e paesaggistiche ( per non parlare della tradizione gastronomica tra le più varie ed interessanti d’Italia ).

In un paese come il nostro, che risulta agli ultimi posti in Europa per numero di libri letti per abitante, sono da ammirare la dedizione e la voglia di partecipare all’evento che sempre più persone dimostrano anno dopo anno.

Oltre 60 giurati sono impegnati da un paio di settimane a leggere tre testi per poter esprimere un parere sul tipo di scrittura, sullo stile, sulle idee e sulle passioni che anche i libri in esame quest’anno portano dentro di sé. Il lavoro dei giurati non è tanto quello di esprimere un giudizio su quale sia l’autore che ha reso maggiori onori al genere letterario quanto la voglia di condividere con altri, attraverso i due incontri di discussione, le passioni, i sentimenti, le riflessioni che la lettura di questi libri ha suscitato in ogni singolo soggetto.

Per dirla con le parole di un famoso autore spagnolo, Carlos Ruiz Zafon ‘ i libri hanno un’anima che è la somma di una parte di anima di tutti coloro che li hanno letti e, quindi, sono tendenzialmente appartenenti all’umanità’.

Quello che rappresenta il premio letterario ‘ Torre Petrosa’, quindi, non è solo la volontà di mettere in risalto le straordinarie opportunità e capacità che la nostra terra riesce ad esprimere, ma è soprattutto la possibilità, offerta ai giurati popolari, di poter condividere un pezzo della propria anima con quanti compartecipano a questo convivio letterario “.

I TRE LIBRI FINALISTI

Barbara d’Alto, Le notti del carrubo lunato, Plectica, Salerno, euro 12: “ Una storia avvincente, sospesa tra la dimensione onirica e quella reale, che si svolge sulla punta estrema di una collina, fissa sul mondo come un periscopio inceppato’. La D’Alto è dirigente scolastico, vive a Monte San Giacomo in provincia di Salerno. Ha pubblicato già ‘ Interferenze ‘ ( Plectica, 2004 ) e ‘ Dal fronte Psiche’  ( Intra Moenia, 2007 ).

Giuseppe D’Amico, Storie di donne senza storie , Laveglia e Carlone , Battipaglia, euro 10: il testo “  rende giustizia alle tante figure femminili presenti ( in negativo o in positivo ) nella storia quotidiana e nella grande Storia: dalle anonime protagoniste di proverbi e detti popolari, alle ‘ signore ‘ il cui ruolo emerge dai documenti sulla vita civile e pubblica della zona, alle borghesi più emancipate e capaci di lasciare un ricordo nella memoria collettiva”.  Giuseppe D’Amico è giornalista, vive a Sala Consilina in provincia di Salerno. Ha pubblicato ‘ Al Sacro Monte in cerca di grazie. Storia di una devozione tra documenti ed oralità’ ( Luciano Editore ).

Gianfranco Pecchinenda, L’ombra più lunga. Tre racconti sul padre, Colonnese Editore, Napoli, euro 7: “Padri e figli: le architetture culturali ambirebbero a creare soffici e rassicuranti immediatezze tra queste due fondamentali figure umane; la natura, però, pretende l’edificazione di una distanza di sicurezza, alimentata dalla presenza di una sorta di sospetto, un senso di colpa reciproco che si rinnova attraverso i pretesti più incomprensibili, con il trascorrere degli anni “.

Gianfranco Pecchinenda, nato a Napoli, è cresciuto in America Latina per poi far ritorno nella città natia ove, dopo essersi laureato in sociologia e filosofia, ha intrapreso la carriera accademica. Attualmente è docente di sociologia della conoscenza ed è preside della Facoltà di Sociologia presso l’Università degli Studi Federico II.

LA COMMISSIONE TECNICO – SCIENTIFICA

Coordinata da Ambrogio Ietto è composta da Giuseppe Vallone, presidente dell’Università popolare del Cilento, Antonietta Cantillo, dirigente della Direzione Didattica di Montesano sulla Marcellana, Raffaella Luciano, dirigente dell’Istituto Comprensivo ‘ S. Croce ‘ di Sapri, Vincenzo Abramo, esperto di storia locale.

I  63  COMPONENTI DELLA GIURIA POPOLARE

Pino Adinolfi, Enza Angrisano, Antonia Aromando, Aurora Augurio, Anna Auricchio, Giovanna Bencardino, Enzo Bruni, Biagio Bruno, Anna Maria Brusco, Ermelinda Calabria, Maria Cammarano, Vincenza Cantillo, Gerolamo Castagneto, Assunta Cattel, Anna Maria Cavaliere, Maria Antonietta Cavaliere, Carmela Chindemi, Romilda Cosello, Rosaria D’Amato, Annamaria D’Andrea, Lyudmila D’Ayala, Silvia De Conte, Eva De Felice, Biagio Cesare De Marco, Antonio De Simone,  Anna Ferraiolo, Francesca Ferrigno, Rosangela Finizola, Carmela Fornino, Lina Fortunato, Giuseppe Gambaro, Maria Alessandra Genovese, Angela Granito, Anna Maria Iovane, Claudio Latella, Lorenzo Latella, Caterina Leone, Emanuele Lione, Romeo Linardi, Alfonso Luciano, Biagio Midaglia, Maria Antonietta Midaglia, Maria Grazia Mucerino, Biagio Natale, Lina Parisi, Maria Grazia Parisi, Anna Pecorelli, Andrea Pellegrino, Margot Pifano, Roberto Pifano, Teresa Pinto, Antonella Raele, Dina Rina, Josefina Rizzuti, Angelo Risoli, Maria Maddalena Salmieri, Gianfredo Santoro, Carla Savino, Carmelo Setaro, Flavia Tancredi, Patrizia Totaro, Vanna Villano, Maria Novella Zicca.

 

 

PER UN’AUSPICATA, NECESSARIA INTESA TRA COMUNE E PROVINCIA DI SALERNO

12 agosto 2010

 SALERNO, 12 AGOSTO 2010

Ambrogio IETTO

L’IRA DI BONAVITACOLA E I SONDAGGI DI CIRIELLI

 

Fulvio Bonavitacola, parlamentare del partito democratico, è uomo politico accorto, particolarmente attento soprattutto a quanto si verifica nella città capoluogo, legato a fil doppio al sindaco De Luca del quale è prezioso confidente e consigliere. Pertanto vanno comprese le dichiarazioni da lui espresse all’indomani del golpe operato dalla coppia Cirielli – Strianese per la conquista degli organi di gestione dello scalo aeroportuale.

Se gli organigrammi dovessero restare quelli usciti dalle riunioni dei giorni scorsi, superando anche i minacciati contenziosi di natura amministrativa, per De Luca si tratterebbe di dover prendere atto di un’ulteriore perdita prodottasi nell’area di sottogoverno da sempre controllata per il tramite di persone a lui strettamente vicine. La dichiarazione rilasciata dal deputato salernitano, anche se riferita alla specifica vicenda dell’aeroporto, condanna con espressioni forti le ‘azioni di guerriglia contro il Comune capoluogo’. Su questa delicata questione chi scrive si è già soffermato nei giorni scorsi, evidenziando il danno gravissimo che subirebbe la città da una stagione piuttosto lunga contraddistinta da un clima di pregiudiziale avversità politica ed amministrativa tra i rappresentanti dei due enti cointeressati, per le rispettive responsabilità  istituzionali, ad una condivisa politica in particolare nel delicato comparto dei servizi.

Ma le intese, come si sa, si fanno almeno in due. E De Luca e Cirielli sembra siano fatti caratterialmente della stessa pasta: autorevoli se non proprio autoritari, determinati, caparbi, fortemente motivati ad andare avanti e a non mollare la preda. Entrambi, però, sono dotati di spiccata intelligenza e della cultura delle istituzioni, qualità che consentirebbero di delineare il netto confine tra la corretta, vivace disputa per l’acquisizione dei risultati desiderati ai fini della conquista di Palazzo di Città e l’obbligo – dovere di assicurare una gestione puntuale dei servizi la cui erogazione dipende dalla responsabile partecipazione di tutti e due gli enti.

L’esperienza suggerisce di considerare questo traguardo più un auspicio che un dato concretamente acquisibile. Si sa che questa è una stagione per niente favorevole ad un rapporto di questo tipo. De Luca esce da una sconfitta elettorale che ha influito non poco sulla sua identità personale costruitasi nel tempo attraverso una serie significativa di lusinghiere affermazioni elettorali. Con la città ha costruito una forte relazione identificabile con una sorta di pathos che a volte lo spinge anche ad esternazioni eccessivamente enfatizzate. La prova elettorale della prossima primavera assume, quindi, un’importanza vitale per il sindaco uscente.

Cirielli, che ama anche ‘ lavorare ai fianchi ‘ l’avversario di turno, ha avviato forse con troppo anticipo l’operazione di accerchiamento del reame di De Luca. I sondaggi commissionati e partecipati con enfasi alla comunità costituiscono un primo, programmato passaggio della strategia del possibile logoramento altrui. Con tutto il rispetto che si deve ai nomi apparsi sulla stampa e destinatari della preferenza da parte degli intervistati,  non crediamo che essi possano costituire un possibile serio pericolo per De Luca e la sua squadra.

Il presidente della Provincia sa bene che la destra ufficiale del capoluogo ha dato nel lontano passato un contributo non secondario alla fortuna amministrativa di De Luca. I compianti parlamentari De Fazio e Colucci, l’amico senatore De Masi, per il ruolo di sua competenza, non hanno indugiato molto nel sostenere De Luca nella vicenda amministrativa, soddisfatti di poter così, con sufficiente tranquillità, rappresentare la città nelle aule parlamentari. Questo rapporto sostanzialmente privilegiato ha consolidato, in una consistente fetta dell’elettorato cittadino di tradizione moderata, il convincimento di poter scindere in serenità il suffragio finalizzato alla gestione del governo nazionale da quello mirato alla conduzione della vita amministrativa della città.

Può darsi che anche i sondaggi resi noti  facciano parte di un disegno soprattutto interno al PDL. Osservatori un poco maligni ma navigati insinuano che nel ‘ Progetto Cirielli ‘ rientri il sostegno alla candidatura di Salvatore Memoli una volta che sarà ufficializzato il passaggio di quest’ultimo all’aggregazione di centrodestra. Queste, però, sono soltanto ipotesi.

Ora all’opinione pubblica interessa che Provincia e Comune trovino l’intesa necessaria per corresponsabilizzarsi nella gestione di quanto di comune interesse. L’onorevole Bonavitacola, navigato mediatore, è la persona giusta per compiere questa delicata operazione. La città – capoluogo non può né deve subire danni dalla menzionata guerriglia.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi