CILENTO E VALLO DI DIANO: SUPERARE L’IMPRODUTTIVA LOGICA DEL MUNICIPALISMO

 

Salerno, 28 Agosto 2010

Ambrogio IETTO

IL LEGHISMO DI VASSALLO E L’ISOLAMENTO DEL CILENTO

Angelo Vassallo, primo cittadino  di Pollica – Acciaroli, è di certo un buon sindaco che ha saputo contribuire, in misura non secondaria, ad accreditare la fascia costiera rientrante nella circoscrizione municipale di sua pertinenza tra le più balneabili e accoglienti d’ Italia. I molteplici, qualificati riconoscimenti elargiti all’ente che amministra, soprattutto da parte di associazioni ed istituzioni ambientaliste, confermano con continuità temporale la responsabile determinazione nell’assicurare al contesto paesaggistico e marino di competenza gli interventi indispensabili per garantirne assoluta salubrità e contestuale, piena fruibilità da parte di quanti ricercano siti funzionali a vacanze serene e rigeneratrici di benessere fisico e psicologico.

 Vassallo da uomo di mare qual è ha compreso da sempre che su quell’impareggiabile patrimonio naturale andavano riposte le aspettative per una reale prospettiva di sviluppo. Nei fatti la sua intuizione si è rivelata sostanzialmente vincente. Ora, dopo inevitabili delusioni provate anche all’interno del partito di appartenenza oltre che nel parlamentino provinciale ove da consigliere ha cercato di rappresentare bisogni e problemi del collegio che lo aveva eletto, avverte il fascino del richiamo leghista.

Non che Bossi e Calderoli lo stiano corteggiando ma perché egli è convinto che, al momento, soltanto quel movimento sostenga con convinzione una politica valorizzatrice del territorio e semplificatrice delle troppe storture ed implicazioni prodotte dal centralismo burocratico proprio dello Stato centrale e del governo regionale.

Pino Aprile, autore del libro ‘ Terroni ‘,  severamente valutato anche da critici suoi amici per l’eccessiva enfatizzazione dei torti subiti dal meridione nel corso dei 150 trascorsi dall’unità d’Italia, sul ‘ Corriere del Mezzogiorno ‘ dell’altro giorno, nel rivolgersi al sindaco Vassallo, richiama i limiti del decantato federalismo e conferma i suoi convincimenti su di un’ipotesi riformista che tenderebbe a danneggiare soltanto il Sud. Chi scrive ritiene che Vassallo abbia ragione nel rivendicare il pieno rispetto del principio di sussidiarietà. L’Ente Comune, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, è chiamato ed è tenuto ad intervenire con immediatezza e nei limiti del possibile e del consentito  per rispondere alle esigenze della comunità amministrata e risolvere i problemi relativi.

I casi concreti che  il sindaco di Pollica richiama possono trovare la probabile soluzione in sede legislativa regionale. Il decentramento amministrativo costituisce una prioritaria necessità del nostro Paese ma va compiuto anche prevenendo possibili devianze e distorsioni che la pratica politica localistica può produrre. Il malessere che esprime Vassallo viene condiviso, però, da molti amministratori del Cilento e del Vallo di Diano e non pochi di essi accarezzano il sogno della ‘ Grande Lucania’ quale possibile panacea alle oggettive difficoltà prodotte dalla lontananza dai centri direzionali regionale e provinciale e dal contestuale isolamento.

Si sa che un’ipotetica, complessa, difficile soluzione di questo tipo aggraverebbe e non migliorerebbe la situazione di tante realtà territoriali incastonate in contesti paesaggistici e artistico – archeologici di primaria rilevanza.

La complessiva situazione, pertanto, può e deve trovare in una razionale programmazione di interventi strutturali e logistici di competenza regionale e provinciale lo strumento essenziale per una piena valorizzazione del territorio. L’isolamento è la conseguenza di carenze gravi presenti soprattutto nella rete stradale e nei servizi pubblici di trasporto.

Gli stessi amministratori locali, però, non possono limitare la loro azione alla ricorrente pratica della lamentazione. Tanti servizi di diretta pertinenza degli enti municipali potrebbero dare risultati migliori se si avviassero importanti esperienze di tipo consortile tra le istituzioni interessate.

Purtroppo permane un improduttivo, accentuato municipalismo che non è fattore secondario nell’impedire di fatto il non facile, definitivo decollo di tante località benedette da Dio ma mortificate dagli uomini.

                                                                        

 

 

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