IL CRUENTO ASSASSINIO DI ANGELO VASSALLO SINDACO DI POLLICA – ACCIAROLI

 

Salerno, 7 Settembre 2010

Ambrogio IETTO

UN UOMO, IL MARE E IL SUO TERRITORIO

Meno di dieci giorni fa avevo scritto un ‘ pezzo ‘ su Angelo Vassallo. Nel prendere spunto da una delle sue ultime esternazioni filoleghiste e dal successivo intervento di Pino Aprile, il fortunato autore di ‘ Terroni ‘ (Edizioni Piemme ), tentavo di comprendere il senso di quel suo improvviso amore nei riguardi del movimento di Bossi.

Mi sforzai di rapportare la sua amarezza non all’eventuale opera di corteggiamento svolta da Calderoli e compagni ma alla sofferta, lunga esperienza maturata da Vassallo  in quindici anni pieni di impegno istituzionale a tutela della sua gente, quella di Acciaroli – Pollica, e del contesto paesaggistico –naturale in cui essa è insediata.

 Vassallo lamentava l’eccesso burocratismo di organismi, quali la Regione e i non pochi enti comunque coinvolti nella politica e nella gestione del territorio, originariamente sorti per avvicinare anche fisicamente le pubbliche istituzioni alle comunità e al cittadino ma sostanzialmente trasformatisi in ulteriori ostacoli lungo la via della semplificazione e dello snellimento delle procedure.

Con spiccata perspicacia egli aveva intuito da subito che la partita dello sviluppo economico e sociale dell’ampia area costiera di riferimento, che va da Punta Licosa ad oltre Punta degli Infreschi fino a Scario e a Villammare, dovesse essere giocata sul mare e col mare.

 E’ pur vero che egli, fin da bambino, aveva avviato e consolidato con la massa d’acqua salata un rapporto di forte, morbosa intensità. Ne conosceva i segreti, la variegata flora, l’indice di pescosità. Non di rado, nei suoi interventi pubblici, lamentando la fine di fatto dell’attività peschereccia, sottolineava come essa non potesse essere appresa all’università ma a contatto diretto col mare.

Anche se investito della responsabilità sindacale la sua relazione d’amore con la distesa azzurra non solo continuava ma gli aveva alimentato e continuava ad attivargli processi riflessivi di particolare acutezza. Si rendeva sempre più conto che quella area marina poteva e doveva trasformarsi in ricchezza.

Così l’impegno amministrativo – politico fu rivolto precipuamente alla tutela di quel patrimonio che anche un favorevole gioco di correnti contribuiva a rendere prezioso se non unico. Non si trattava, però, di limitare gli interventi alla realizzazione degli indispensabili depuratori e delle connesse strutture. Occorreva adoperarsi per far crescere e consolidare una cultura diffusa e condivisa a difesa dell’ambiente da intendere in dimensione estensiva e, quindi, coinvolgendo anche le aree territoriali prospicienti la distesa mediterranea.

Ovviamente la piena consapevolezza della complessità del problema ha prodotto, nel corso degli ultimi tre lustri, un’attenzione non secondaria al delicato comparto dell’urbanizzazione con le inevitabili limitazioni e i necessari divieti.

Vassallo, infatti, grazie ad un innegabile acume si convince che è giusto e doveroso rivolgere la stessa attenzione, da sempre manifestata nei riguardi del mare, anche ai terreni collinari rientranti nella circoscrizione amministrativa di competenza.

Favorevolmente stimolato dalla positiva reputazione della dieta mediterranea, povera di grassi e di proteine animali e, al contrario, ricca di carboidrati e proteine vegetali, contribuisce sensibilmente ad orientare l’enogastronomia locale verso livelli di qualità. Sa che invece del fast food della metropoli e della città occorre offrire in terra cilentana, all’ospite villeggiante, il piacere della tavola, il cosiddetto – in gergo anglosassone – slow food.

Aderirà, così,  all’associazione delle Città Slow della quale era vice presidente fino al barbaro assassinio di ieri notte. Un’ulteriore, felice intuizione anche questa che impone agli enti comunali aderenti ( ne sono circa 130 sull’intero pianeta ) una politica di tutela delle biodiversità, della salute generale della comunità amministrata, di una permanente azione formativa a favore di una sana alimentazione.

Infine e. strettamente collegata ad una corretta politica di difesa di madre natura, la tutela della sicurezza pubblica. In molte dichiarazioni di suoi concittadini e di ospiti abituali del centro rivierasco di Acciaroli si fa riferimento ad una comunità abituata a lasciare le chiavi di casa dentro la toppa della porta.

 Forse da oggi questa abitudine si perderà. Il guardiano del faro, Angelo Vassallo, non è più. In agguato c’è la mano assassina che più volte ha premuto il grilletto. Pollica, Acciaroli e l’intera costa cilentana, senza di lui, si sentono ancora più indifese ed insicure.

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