E’ DAVVERO COSI’ SCONTATA LA RIELEZIONE A SINDACO DI SALERNO DI VINCENZO DE LUCA ?

 

Salerno, 17 febbraio 2011

Ambrogio IETTO

 

IL CAMMINO SUL VELLUTO DI VINCENZO DE LUCA

Mentre in tutte le città italiane, ove sono in programma le elezioni per il rinnovo dei sindaci e dei relativi consigli comunali, sono ricorrenti i sondaggi volti ad accertare tendenze, opinioni ed intenzioni di voto tra cittadini – elettori, a Salerno  le società specializzate del settore non hanno commesse da soddisfare. Passeggiare per il corso Vittorio Emanuele, viaggiare su di un bus, girare per un mercatino rionale, partecipare ad una pubblica manifestazione, seguire un convegno di studi significa, ovviamente, incontrare persone di tutte le età, di diversa formazione e di differenti condizioni socio – economiche, significa in sostanza ritrovarsi con un universo umano così variegato da costituire un campione sociologicamente ineccepibile.

Alla gente che occasionalmente si incontra non è necessario chiedere con un taccuino ed una biro in mano chi sceglierà come primo cittadino nella prossima consultazione elettorale. E’ sufficiente una semplice provocazione, anche la più banale e severamente critica nei confronti di De Luca, per ascoltare una fioritura di affermazioni tra coloro che si sentono coinvolti nell’originaria battuta.

I riscontri, in alcuni casi anche piuttosto ingenerosi verso il pubblico amministratore, convergono su di un condiviso giudizio: l’inamovibilità del sindaco da Palazzo di Città, la scontata sua riconferma per il prossimo quadriennio.

Una valutazione così unanime, anche se piuttosto diversificata per la provenienza della fonte, non si identifica, tout court, con un apprezzamento decisamente e coralmente positivo nei riguardi della persona di De Luca e dell’attività  dallo stesso svolta a favore la città negli ultimi anni. Non di rado si ascoltano anche critiche severe sull’eccessiva personalizzazione e sull’accentuato decisionismo che contraddistinguono molte delle scelte compiute soprattutto in materia urbanistica, sulla discutibilità del linguaggio utilizzato negli interventi televisivi, sull’aggressività con la quale accompagna le arringhe, sul voluto ‘ oscuramento ‘ mediatico dei componenti della sua giunta che non godono di piena autonomia comunicativa.

Alla fine, però, si ammette che a De Luca non vengono opposte, dagli schieramenti avversari, alternative credibili ed unitarie. La destra, infatti, ha fatto del tutto per lacerarsi al suo interno, per non presentare un’ipotesi di programma per la città ad ampio respiro, per offrire un’immagine molto sbiadita della sua cultura di governo.

La stessa componente equilibrata del partito democratico, identificabile con Tino Iannuzzi, Alfonso Andria, Antonio Valiante, è rimasta ed è letteralmente fuori da ogni tipo di coinvolgimento nell’attuale fase di preparazione delle liste e del programma elettorale.

Il dépistage dei candidati da inserire nelle liste di appoggio a De Luca è un compito che il primo cittadino ha assegnato a se stesso. Da mesi egli dedica intere serate in incontri organizzati presso i domicili dei tanti aspiranti candidati.

Col suo occhio clinico, con lo straordinario suo patrimonio di esperienza politica e di contatti umani costruiti nel corso di tanti anni di conduzione amministrativa della città, osserva l’assemblea che ha di fronte, analizza il peso specifico e la potenziale incidenza in termini elettorali dei singoli partecipanti all’assise, vaglia la qualità delle domande  che gli vengono poste, annota nella sua ferrea memoria i particolari che gli sembrano più indicativi per una valutazione attendibile della forza elettorale dell’aspirante e, quindi, si riserva la successiva collocazione dello stesso in questa o in quella lista di appoggio alla personale candidatura.

Questa operazione, frutto indubbiamente di una fine strategia politica, non si concilia molto, purtroppo, con la democrazia. La città è priva di opportunità di dialogo, di confronto, di serena analisi dei suoi problemi e delle possibili soluzioni.

Il giorno in cui si apriranno i seggi elettorali sarà, ahimè, un giorno come un altro.Tutto viene dato per scontato. Tutto risulterà scontato. La scommessa riguarda soltanto la percentuale dei suffragi che coronerà la riconferma di De Luca. Di chi la responsabilità ? Di quanti, avversari politici ed esponenti interni al partito democratico, da tempo hanno contribuito a stendere un lungo tappeto di velluto sul quale il lucano di Ruvo del Monte camminerà di nuovo trionfante verso Palazzo di Città.

 

 

 

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