Archivio per luglio, 2011

CONCORSO A POSTI DI DIRIGENTE SCOLASTICO. RICCA L’OFFERTA FORMATIVA. C’E’ SOLO LA DIFFICOLTA’ DELLA SCELTA

31 luglio 2011

 

 

Salerno, 31 luglio 2011

Ambrogio IETTO

ANCHE IL CONCORSO E’ TUTTO UN QUIZ

2386 posti da dirigente scolastico in offerta speciale, in tempi di crisi economica e di consolidata frustrazione professionale, non è roba da poco conto. Sono diverse decine di migliaia, infatti, i docenti occupati nei vari gradi di scuola a portare avanti, tra non poche sconfitte e rare gratificazioni, una mediazione culturale e didattica diventata sempre più un’operazione problematica, i quali, pur di rompere la monotonia di una scuola appiattita su se stessa e mortificata da tutti, tenteranno il gran salto del passaggio dalla condizione spesso avvilente di esecutori più o meno acritici di decisioni assunte da altri a quella di titolari della ‘ legale rappresentanza ‘ dell’istituzione e di responsabili della sua ‘ gestione unitaria’, delle relative ‘risorse finanziarie e strumentali’ e, compito per niente trascurabile, dei ‘risultati del servizio ‘. In relazione a questa domanda, così consistente e doviziosa, a volte alimentata dal desiderio prevalente di lasciare definitivamente un lavoro diventato stancante e ripetitivo, corrisponde un’offerta molto variegata di percorsi formativi più o meno garanti di qualità ma, soprattutto, di efficacia, in grado, cioè, di produrre l’effetto voluto.

Tra interventi in presenza e sofisticate interlocuzioni on line affidate a referenziati esperti di didattica digitale è in atto un’autentica gara per convincere la potenziale, trepidante clientela ad aderire a questa proposta anziché all’altra dell’agenzia concorrente.

Il povero docente, che forse non toccava da anni un libro di specifico taglio professionale, tenta di compiere una rapida comparazione, mettendo a confronto qualità e prezzo. Nel leggere il programma del corso, la natura della  comunicazione e della tecnica di mediazione scelta, i nomi dei relatori, la quantità delle ore di durata del corso e il livello di referenza acquisito in passato dall’agenzia, dalla casa editrice, dall’associazione professionale o sindacale proponenti, egli si ritrova più incerto di quando, nella fase di approccio al problema, non immaginava affatto di imbattersi dinanzi a situazioni da supermercato di alimentari con le offerte speciali della giornata.

Così contatta il collega conosciuto a scuola o incontrato per caso all’iniziativa lanciata, attraverso un’intera pagina acquistata sul quotidiano locale, da un mai conosciuto ente qualificato, puntualmente accreditato presso il Miur con D. M. 10/07/2009.

L’interlocutore docente, però, ormai pienamente catturato dalla prospettiva di diventare dirigente scolastico a tutti i costi, è in partenza per una meravigliosa isola di un ben noto arcipelago ove è possibile  non solo godere della bontà del clima e di un paesaggio mozzafiato  ma anche di ascoltare oltre trenta qualificati relatori coinvolti  in attività seminariali.

Una simile opportunità non va perduta. Soprattutto perché l’esperienza formativa sarà animata anche da alcuni big del Miur e da diversi  esperti del settore che svolgono la loro ordinaria attività professionale presso  gli uffici scolastici regionali, incaricati dal bando ufficiale a costituire le commissioni d’esame, a scegliere i testi delle due prove scritte e a gestire le successive fasi dell’intero processo di reclutamento.

Al convegno – seminario, tra l’altro, sono in programma non solo i workshop ma anche i test corner che, ovviamente,  non possono insegnare ad un pubblico prevalentemente femminile, come salvarsi in calcio d’angolo. Queste prove, invece, consentono di diventare bravi nella gestione della tecnica del testing, permettendo inoltre di esaminare ‘ batterie di item su tematiche che possono essere oggetto della prova selettiva’.

Poi . . . poi . . . si sa come vanno queste cose in Italia; può darsi che a cena o a pranzo risulti possibile avviare il percorso di una futura amicizia, foriera del tanto agognato successo.

Molti concorrenti, però, restano tradizionalisti e preferiscono ‘ navigare ‘ alla ricerca di pubblicazioni che orientino, in particolare, al felice superamento della prova preselettiva. In copertina tutte anticipano la parte più allettante del contenuto: ogni testo, infatti, ospita migliaia di quiz riguardanti tutte le aree disciplinari indicate dal bando.

In questi ultimi, fatidici giorni una proposta editoriale sembra battere tutti i testi concorrenti. E’ disponibile, infatti, nelle librerie un’opera poderosa presentata in alcune significative città d’Italia con la presenza dello stesso autore che ha, come attività prevalente da svolgere, quella di dirigere il  più importante ufficio scolastico regionale del Paese ove è disponibile il più consistente numero di posti a dirigente scolastico messi a concorso.

Molto opportunamente sul sito della referenziata casa editrice è possibile leggere che il testo ‘ contiene tutta la normativa scolastica, articolata per temi, e rappresenta una guida indispensabile per superare il prossimo concorso per dirigenti scolastici ‘.

Meno male che un docente buontempone su un noto sito ha avanzato la sua proposta: “ Annulliamo il concorso per i dirigenti scolastici e aboliamo la dirigenza scolastica. Procediamo alla creazione del coordinatore didattico “.

Tanto si sa, anche secondo l’Arbore pensiero, che la vita e, quindi, lo stesso concorso a dirigente scolastico è tutto un quiz.

LA MOVIDA DI SALERNO: CON O SENZA I MILITARI ?

28 luglio 2011

 

Salerno, 28 luglio 2011

Ambrogio IETTO

SOLDATI PER LA  MOVIDA ?

Il buonsenso dacché  mondo è mondo ha sempre suggerito di evitare gli eccessi, di individuare per la soluzione e la gestione delle situazioni problematiche interventi equilibrati suggeriti anche dall’esperienza. Il massacro di Oslo ha evidenziato la complessiva fragilità del sistema di sicurezza operante in una capitale europea che, simbolicamente, rappresenta anche il centro mondiale di promozione della pace e della democrazia partecipata. Il primo ministro, nel commemorare le giovani vittime, ha confermato questa vocazione ma, di certo, soprattutto in cuor suo, avrà maturato proposte concrete da avanzare ai componenti del suo governo e al parlamento per rivedere almeno l’intero impianto dei servizi di pronto intervento e di soccorso in caso di straordinarie situazioni di emergenza.

Il nostro Paese, le sue città, Salerno, la  gente italica non sono il prodotto di un costume di vita prossimo all’antropologia culturale del paese scandinavo. Le nostre comunità, però, non meritano nemmeno situazioni di vissuto condizionate da militari in divisa recuperati nientedimeno dall’esercito.

Non condivido il  giudizio gratuito del pubblico ministero napoletano Giuseppe Narducci, diventato assessore con delega alla sicurezza per chiamata diretta del suo collega De Magistris. Egli ha bollato la decisione di militarizzare la movida, sollecitata più volte dal sindaco De Luca, come ‘ inutile propaganda ‘. Credo, invece, che la posizione del primo cittadino risponda pienamente alla sua dimensione caratteriale , contraddistinta da un facile interventismo che  si traduce in personale gratificazione anche grazie a queste uscite che rafforzano la consolidata apposizione di sindaco sceriffo.

Più volte ho avuto modo di esprimere in sedi diverse alcune considerazioni di fondo sul fenomeno ‘movida‘. Esse scaturivano ed hanno origine tuttora dal significato originario che nella mediterranea Spagna si volle dare al vocabolo inserito in epoca piuttosto recente ( 1991 ) nei dizionari più accreditati.

Il termine si identificava col complessivo fermento culturale ed artistico sviluppatosi nelle più importanti città spagnole nel periodo post-franchista. Dopo un lungo periodo di dittatura protrattasi dal 1939 al 1975 era naturale che, negli anni immediatamente successivi, si manifestasse nei diversi settori della letteratura e delle arti una fertile creatività espressiva. Il vocabolo in oggetto, derivando dal verbo mover ( muovere ) man mano, però, anche nell’antropologia culturale spagnola ha finito col perdere l’originario significato e ormai viene usato per indicare la  vita notturna particolarmente animata in determinati quartieri delle città ove sono offerte specifiche attrattive.

Con l’onestà intellettuale che contraddistingue l’impianto cognitivo – riflessivo di De Luca, ma che non sempre viene espressa da lui per elementari e discutibili meccanismi mentali generati esclusivamente da eccesso di autoreferenzialità, bisogna riconoscere che qualche larvato tentativo avviato per assicurare all’area direttamente interessata alla movida contestuali stimoli di promozione culturale è miseramente fallito sul nascere.

E’ mancata e manca, insomma, una coraggiosa campagna alternativa in grado di far percepire ai giovani frequentatori che, unitamente al bere fuori misura e al consumare pietanze stravaganti, inusuali e spesso indigeste, risulta possibile fruire di una proposta molto variegata di buona musica da ascoltare, di una visita guidata da effettuare ad un sito artistico o archeologico del centro storico,  di  un cineforum su una pellicola interessante da animare in zona, in una sala coperta o in uno spazio all’aperto.

Sono solo degli esempi discutibili quanto si vuole ma indicatori di un percorso paziente, lento, caparbio, intelligentemente controcorrente che può acquisire come risultato minimo almeno la scoperta, da parte di quelli che De Luca definisce col termine usurato di ‘ cafoni’, identificato da molti come sinonimo  di ‘contadini ‘, di ‘ campagnoli ‘, che è possibile divertirsi anche partecipando, in compagnia ad amici e conoscenti occasionali, ad attività di questo tipo.  

Coloro che pongono problemi alla tenuta di un buon livello di sicurezza nell’area interessata alla movida  vanno definiti  col giusto nome. Sono violenti, prevaricatori, prepotenti, provocatori, disturbatori di professione, malintenzionati, ubriachi, ladri, tossicodipendenti incorreggibili. Sono personaggi  individuati e conosciuti prima di tutto dal personale che opera nei pubblici esercizi. Un patto  forte, discreto ma efficace, tra commercianti e gestori dei locali frequentati, amministrazione comunale, comando dei vigili urbani, forze di polizia, grazie a codici e a simboli concertati e condivisi, può dare l’informazione necessaria a far giungere subito nel locale  ‘x’  la pattuglia di agenti che previene, ammonisce, notifica i provvedimenti previsti dalle norme vigenti.

E’ possibile far sottoscrivere agli operatori commerciali interessati un codice etico in cui si definiscano linee comportamentali funzionali a precisi obblighi riguardanti la giusta somministrazione di alcool, la misurata diffusione di musica, il responsabile e non strumentale sostegno  a chi, amico di Bacco, vorrebbe ancora continuare a bere ?  

Un ambiente superprotetto con militari dell’esercito armati condiziona negativamente la valenza ludico – ricreativa  che la stragrande massa dei frequentatori della movida intende assicurare alle ore di intrattenimento con amici e conoscenti.

Ieri, sul ‘ Corriere del Mezzogiorno’ , anche il sindaco di Pozzuoli Agostino Magliulo esprimeva perplessità sull’utilizzazione dei militari dell’esercito. Una intesa, coordinata e siglata, tra il comando dei Vigili Urbani, l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza può garantire condizioni di sufficiente sicurezza alla movida. Questo fenomeno può trasformarsi in un’esperienza significativa di convivenza serena e di cittadinanza attiva e responsabile se affrontato con intelligenza ed autorevolezza.

Più che di giovani ragazzi con la divisa dell’Esercito, sia pure legittimati come assicura il generale di corpo d’armata responsabile del Secondo Comando delle Forze di Difesa a svolgere interventi corrispondenti alla qualifica di agenti di pubblica sicurezza, la massa dei loro coetanei frequentanti la movida ha bisogno di percepire l’autorevolezza dello Stato grazie alla presenza fattiva, impegnata, intelligentemente distribuita, delle forze ordinariamente classificate di polizia.

La prevenzione è lo strumento pedagogicamente più efficiente e più efficace.  Militari dell’Esercito, appostati agli angoli del centro storico o nascosti nella pineta della litoranea per contenere il fenomeno della prostituzione, possono inconsapevolmente alimentare negli sballati di turno  atteggiamenti provocatori, insensati, dissacranti.

C’è in giro una voglia di protagonismo irresponsabile che, alimentata da una famiglia ormai da tempo rinunciataria all’opera educativa ad essa assegnata dalla Carta Costituzionale, potrebbe  infierire contro servitori dello Stato nella sostanza indifesi perché portatori di consegne limitative della necessaria, richiesta  autorevolezza.

Premio letterario ” TORRE PETROSA 2011 ” = Quinta Edizione = Villammare di Vibonati ( Salerno ) = I TRE LIBRI FINALISTI

28 luglio 2011

 

 

Comune di VIBONATI ( Salerno )

Quinta Edizione

PREMIO LETTERARIO ‘ TORRE PETROSA 2011 ‘

 

Verbale della Commissione Tecnico – Scientifica

incaricata di selezionare i tre libri che concorrono

alla fase finale della quinta edizione del ‘ Premio ‘

 

Il giorno 11 luglio 2011, alle ore 10, presso la sede del Comune di VIBONATI, insediata dal sindaco della città dr. Massimo Marcheggiani, si riunisce la Commissione preposta alla preselezione dei tre libri di narrativa che concorrono alla fase finale della quinta edizione del “ Premio letterario Torre Petrosa 2011 “.

Sono presenti: il prof. Ambrogio Ietto, coordinatore, le dottoresse  Antonietta Cantillo e Raffaella Luciano, i professori Vincenzo Abramo e Giuseppe Vallone componenti.

Il coordinatore Ietto, nel ringraziare il sindaco e l’Amministrazione da lui presieduta per aver voluto dare continuità alla manifestazione letteraria e i componenti della Commissione per la generosa, disinteressata disponibilità ad offrire ancora una volta il loro prezioso contributo, richiama i contenuti più significativi del bando, ripropone il percorso dell’indovinata  procedura che condurrà alla designazione del libro vincitore  e indica il calendario dei lavori della Commissione che, dopo il primo incontro in programma l’11 luglio 2011 presso la sede municipale, terrà le successive riunioni, al fine di rendere più agevole la propria attività, presso la direzione dell’Istituto Comprensivo ‘ Santa Croce ‘ in Sapri, messa gentilmente a disposizione dalla dr.ssa Raffaella Luciano, dirigente scolastico e componente della Commissione stessa:

11 luglio, 18 luglio, 23 luglio e 27 luglio 2011 sempre alle ore 10.

Si conviene sull’opportunità di procedere alla redazione di un’unica verbalizzazione dei lavori.

Sono pervenuti i seguenti libri:

1 ) L. Quaranta, ‘ Viaggio in prima’, Momento Medico- Salerno

2 ) M. Sole, ‘ La bottega dell’orologiaio ‘, La Fenice – Salerno

3 ) E. Leonetti, ‘ Nel mare il fuoco ‘, T. Pironti – Napoli

4 ) A. Mocciola, ‘ Le vie nascoste ‘, Giammarino –  Napoli

5 ) A. Russo, ‘ In rock ‘, Giammarino – Napoli

6 ) M. Carpegna, ‘ Il fuoco di Allah ‘, Spring – Caserta

7 ) Ravot – Lichèri, ‘ Ricerca del tema ‘- Edi – Napoli

8 ) A. Merlino, ‘ Il ritorno dell’assassino ‘, Spring – Caserta

9 ) D. Infante, ‘ Vento e sabbia ‘, Scrittura e Scritture – Napoli

10 ) F. Battistella, ‘ Re di bastoni, in piedi ‘, Scrittura e Scritture – Napoli

11 ) G. Pompameo, ‘ Le strane abitudini del caso ‘, Scrittura e Scritture – Napoli

12 ) L. De Cristofaro, ‘L’impronta della verità ‘, Albatros – Scafati

13 ) Carpinteri – Tredesini, ‘ Predestinato ‘ – Albatros – Scafati

14 ) A. e S. Mannella, ‘ Tra di noi, il mare ‘, Albatros – Scafati

15 ) R. G. Marchesi, ‘ Sapere è parola soave ‘, Edizioni dell’Ippogrifo – Sarno

16 ) M. R. Simonetti, ‘ Il compleanno di mia madre ‘, Rionero in Vulture (PZ)

17 ) G. Scrima, ‘ Io pedalo solo ‘, Graus – Napoli

18 ) C. Leo, ‘ Dietro la follia ‘, Viva Liber, Nocera Inferiore

19 ) G. Gissing, ‘ Diari napoletani ‘, Viva Liber – Nocera Inferiore

20 ) T. Palmese, ‘ Patì, sotto il peso delle mafie ‘ – Fics – Napoli

21 ) N. Femminella, ‘ I cavalieri con la valigia di cartone ‘, Credito Cooperativo – Sassano

22 ) P. Arcuri, ‘ Sandali di ortica, Ursini – Catanzaro

2

 

23 ) M. Ranieri, ‘ Anime sulla collina ‘, Ursini – Catanzaro

24 ) R. Pedatella, ‘ Brividi a Sud ‘, Ursini – Catanzaro.

 

Preliminarmente viene escluso dalla competizione il testo di L. De Cristofaro ‘ L’impronta della verità ‘ – Albatros in quanto pubblicato nel 2009.

 

Gli incontri del 18 – 23 e 27 luglio 2011 sono stati dedicati alla graduale selezione dei singoli testi sulla base delle specifiche schede bibliografiche redatte e commentate da almeno tre componenti della Commissione.

Nella seduta finale del 27 luglio 2011, con giudizio unanime, la Commissione ha deciso di sottoporre al vaglio della giuria popolare del Premio ‘ Torre Petrosa 2011 ‘i seguenti tre libri:

1 ) Paolo Arcuri, Sandali di ortica, Ursini – Catanzaro. Motivazione: “ Lungo viaggio storico di un meridionale attraverso cui le vicende personali del protagonista rivisitano la storia di un popolo e di un Paese alla ricerca della libertà “;

2 ) Francesca Battistella, Re di bastoni, in piedi, Scrittura & Scritture – Napoli. Motivazione: “ Storie squisitamente napoletane intrise di camorra, omosessualità, sentimenti, moralità, ironia e buon senso popolare, con una protagonista ( non sola ) che conforta la speranza di un domani meno crudele e più giusto“;

3 ) Maria Regina Simonetti, Il compleanno di mia madre, Caliceditori – Rionero in Vulture ( PZ ). Motivazione: “ La storia di un’infanzia ricca di sogni, di avventure, di speranze, di fantasie, ricostruita sui piani contigui della rievocazione puntuale e della trasfigurazione onirica. Il buio e la luce tenuti a stretta distanza con la parola impegnata a distinguerli e a legarli insieme “.

 

In via del tutto straordinaria la Commissione ha deliberato di assegnare una speciale menzione ai seguenti due libri per le motivazioni  indicate:

 

a ) Tonino Palmese, Patì. Sotto il peso delle mafie, Fics – Napoli. Motivazione: “ La Via crucis offre l’occasione per meditazioni di eccezionale levatura religiosa, morale e civile, che, tuttavia, esulano dal campo della narrativa cui è riservato il Premio ‘ Torre Petrosa ‘ ;

b ) Nicola Femminella, I cavalieri con la valigia di cartone, Credito Cooperativo – Sassano ( SA ). Motivazione: “ La ricerca di Femminella, condotta con la dichiarata collaborazione di partecipi persone, ha il pregio di far vibrare dall’interno le corde dei sentimenti umanamente elementari e di subito passati sotto silenzio, con il rifiuto di orpelli e di preoccupazioni dottrinarie, in una condivisione fedele delle ragioni di un microcosmo non privo di una sua apprezzabile dignità “.

 

              Il presidente                                                                                 I componenti

            Ambrogio Ietto

                                                                                                                 Vincenzo Abramo

                                                                                                                 Antonietta Cantillo

                                                                                                                  Raffaella Luciano

                                                                                                                  Giuseppe Vallone

 

Villammare di Vibonati, 27 luglio 2011      

 

 

 

 

 

TRA MAMMA MELANIA UCCISA E PAPA’ SALVATORE IN CARCERE

20 luglio 2011

 

Salerno, 20 luglio 2011

Ambrogio IETTO

E LA PICCOLA VITTORIA ?

 

L’atteso arresto di Salvatore Parolisi, avvenuto ieri su decisione del Gip competente, ha ulteriormente alimentato i tanti processi mediatici in atto fin dal ritrovamento del corpo esanime e martoriato della povera moglie Melania Rea. Si radicalizzano ulteriormente le posizioni dei garantisti, dei colpevolisti e degli innocentisti. Tre posizioni queste che, di solito, vengono riproposte nel corso dei talk show e delle tante trasmissioni televisive in diretta: a ricoprire i diversi ruoli assegnati dai responsabili del programma sono avvocati, criminologi, psicologi, giornalisti, psichiatri, opinionisti. Ognuno va avanti con la propria tesi, facendo finta di sostenerla fino in fondo anche alzando il tono della voce.

Dentro il dramma si consuma, così, anche la sceneggiata che contribuisce in misura non trascurabile a far crescere il cosiddetto share, vale a dire la percentuale di telespettatori impegnati a seguire in una certa fascia oraria quel determinato programma.

Finché non ci sarà un altro grave fatto di sangue, con le sue incertezze  e con gli immancabili dubbi investigativi e, quindi, coi requisiti propri del caso su cui orientare il novello interesse  gradualmente crescente dei telespettatori, anche Frattamaggiore e Somma Vesuviana, i due centri contigui dell’entroterra napoletano ove risiedono le famiglie del presunto assassino e della povera vittima, offriranno ai curiosi incollati al televisore l’ennesima intervista dell’amico – compagno di scuola di Salvatore e le considerazioni finora molto pacate ed equilibrate del fratello della sfortunata Melania.

Piuttosto raramente si sono ascoltate e si ascoltano riflessioni significative sul conto della figlioletta Vittoria quasi sempre  chiamata in causa solo perché affidata ai nonni materni e periodicamente visitata dal papà caporalmaggiore Salvatore Parolisi. Ma se questi è davvero responsabile in prima persona dell’assassinio della consorte o se risulta, comunque, coinvolto sia pure indirettamente nell’efferato delitto le azioni da lui svolte, i comportamenti assunti, le espressioni verbali proferite sono tutti atti questi compiuti in presenza della piccola, tenera creatura.

Questa convinzione stava orientando le autorità inquirenti a disporre, con l’apporto di psicologi e neuropsichiatri infantili, un’audizione della piccola al fine di ricavare delle possibili indicazioni sulle quali costruire l’impianto probatorio. Per fortuna si è evitato questo ulteriore scempio su un soggetto tenerissimo già provato in mente sua dall’assenza, che dura già da tre mesi,  della percezione visiva di quel volto e di quel sorriso ben impressionati fin dal suo affacciarsi alla vita.

Se Parolisi ha commesso ciò di cui viene accusato sarà impresa difficile anche per il più esperto linguista coniare dei termini che consentano di aggettivare l’atto compiuto e il suo profilo di assassino. Troverà difficoltà a delineare la sua personalità anche il criminologo o lo psichiatra. E non solo per aver profittato del momento in cui la povera vittima compiva l’atto fisiologico della pipì oppure per aver tentato di dar vita o di simulare un atto sessuale al fine di  infierire di sorpresa sul corpo indifeso della consorte.

L’eventuale circostanza aggravante, onerosa come un macigno sulla sua condotta, in quanto inconcepibile ed incompatibile con la categoria della paternità, sarebbe rappresentata proprio dalla contestuale presenza della tenera Vittoria nelle situazioni più violente e terribili sulle quali è costruito l’impianto accusatorio degli inquirenti.

Ora la creatura sarà affidata, come è giusto che sia, ai nonni materni che hanno mostrato, nel corso di questi tre mesi, equilibrio, compostezza e strenua difesa della personalità del genero. La piccola crescerà, attentamente seguita con l’amorevolezza e la cura che sono proprie di chi si trova investito di una responsabilità pedagogicamente complessa. Man mano che il suo linguaggio sarà più spedito e più ricco di vocaboli ella costruirà la sua catena di ‘ perché ‘, porrà domande, si interrogherà, chiederà della mamma, del papà.

Man mano che amplierà il raggio delle sue conoscenze all’interno della scuola dell’infanzia e, quindi, del ciclo successivo di studi si troverà sempre di più dentro una comunità  in cui tutti si conoscono e tutti conoscono la storia delicata ed amara di una mamma tragicamente finita e di un papà in carcere a scontare una pena inevitabilmente lunga e gravosa.

Ci sarà di certo l’aiuto di psicologi e di neuropsichiatri infantili. Il loro apporto, la cura amorevole dei genitori e dei congiunti di Melania, l’incomparabile sofferenza dei familiari di Salvatore non saranno sufficienti, però, a dare una risposta a Vittoria preadolescente, poi signorina, quindi coinvolta, come è naturale che sia, in una probabile sua storia d’amore.

Ella, purtroppo, continuerà a chiedersi nel corso dell’intera  sua esistenza: ‘ ma è possibile che l’amore, sentimento così dichiarato ed osannato,  possa mescolarsi con l’odio e tradursi nel più cruento e disumano degli atti ? ‘.

 

                                                                                     www.ambrogioietto.com

 

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