CONCORSO A DIRIGENTE SCOLASTICO : ASSICURARE ALLA SCUOLA PROFESSIONISTI COLTI E QUALIFICATI

 

Ambrogio Ietto

Via Paolo De Granita, 14

84124                SALERNO

335/ 6787446

 

                                                                                                                   Salerno, 18 Settembre 2011

Lettera aperta semingenua al dr. Luciano CHIAPPETTA

Direttore Generale per il Personale Scolastico

Ministero della Pubblica Istruzione

ROMA

luciano.chiappetta@istruzione.it

 

 

 

Egregio  dottor Chiappetta,

 

spero che nell’economia piuttosto contenuta del suo tempo riesca a riservarsi qualche minuto per leggere alcune essenziali considerazioni che mi permetto parteciparle sulla vexata quaestio della prova preselettiva collegata al concorso a posti di dirigente scolastico e in programma per il prossimo 12 ottobre.

Le premetto che non sono interessato nemmeno in modo indiretto alla vicenda. Le scrivo perché, nonostante l’età ormai avanzata, non riesco a liberarmi del mal di scuola che mi porterò, ahimè, fino alla tomba.

So bene che da quando sono stati pubblicati i circa 5000 quesiti a risposta multipla lei e il suo collega Biondi, un tempo in verità anche mio amico, siete sotto il fuoco di fila di osservazioni critiche anche piuttosto severe.

Ad essere sincero, in parte ve le meritate e come. A leggere quei ‘ quiz ‘, infatti, c’è davvero da restare disorientati se non proprio sconcertati. Non è questa la sede per accreditarmi nei riguardi suoi quale ipotetico, presuntuoso tuttologo. Quindi non sono tentato dal presentarle la ‘ mia ‘ lista delle domande mal poste, di quelle assurde, delle risposte date per buone ma di fatto errate. Sembra evidente, inoltre, che non può recuperare  credibilità un’amministrazione pubblica, tra l’altro responsabile del più delicato settore della vita organizzata del Paese, nel giudicare fisiologica la presenza di un certo numero di errori.

Il problema vero  sta nel fatto indiscutibile che oltre quattro quinti di quelle domande si articolano  su di un nozionismo  sterile e scadente che può essere sconfitto soltanto dedicando il tempo intercorrente dalla pubblicazione dei quesiti al prossimo 12 ottobre alle non troppo ben note tecniche di memorizzazione adottate un tempo da Pico della Mirandola.

Una riflessione seria sul problema non può che muovere dall’art. 25 del Decreto Legislativo n. 165/2001 e, più esattamente, dei commi 2 e 3 dello stesso.

A parere suo, dottor Chiappetta, la stragrande maggioranza dei 5000 quesiti pubblicati e al centro delle discussioni di questi giorni consentono davvero di preselezionare i candidati potenzialmente dotati dei prerequisiti essenziali per svolgere una funzione complessa, qual è quella di dirigente preposto ad un’istituzione scolastica autonoma, che richiede autorevolezza culturale, capacità di ‘ leggere ‘ ed interpretare con affinato senso critico i continui processi di cambiamento socio – culturale al fine di individuare le grandi emergenze educative  da rapportare ai più immediati bisogni formativi della realtà e del territorio in cui è chiamato ad operare ?

Secondo lei quei famigerati quiz lasciano veramente cogliere attitudini favorevoli alla puntuale conoscenza e alla migliore valorizzazione delle risorse umane disponibili, all’organizzazione ‘ dell’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative’, a garantire un complessivo, fecondo  clima di benessere in  una comunità troppo frequentemente contraddistinta da interessi contrapposti, ad alimentare con costanza ed equilibrio il necessario entusiasmo per intraprendere nuovi, possibili, condivisi percorsi meglio rispondenti alle emergenti esigenze dell’allievo – persona ?

Dottor Chiappetta, cerco di comprendere le sue responsabilità istituzionali e, quindi, riesco a giustificare il “sì “ affermativo che darebbe seguito ai miei due lunghi interrogativi di cui sopra.

Ma l’uomo Chiappetta, che legittimamente richiama nel suo curriculum vitae le 700 scuole amministrate a Napoli fino al 1998, la razionalizzazione della rete scolastica nella provincia di Pavia, la presidenza dei due nuclei di valutazione del personale dirigente scolastico in Lombardia, la dirigenza unica sovrintendente le oltre 600 istituzioni scolastiche autonome operanti in Napoli e provincia, l’esperienza di formatore, su nomina del Ministero dell’Economia, del personale del Ministero dell’Istruzione da designare nei collegi dei revisori dei conti delle 10.000 istituzioni scolastiche disseminate tuttora sul territorio nazionale, ecco la persona di esperienza e di buonsenso che porta il nome di Luciano Chiappetta non può che sottolineare un netto NO dopo le semplici ma insidiose domande sovrapposte.

Lei sa molto meglio di me, che pure ho svolto per circa 30 anni il lavoro di direttore didattico e, successivamente, di dirigente scolastico, che buona parte di quei quesiti vanno gettati alle ortiche in quanto non rispondenti al profilo culturale e professionale da preselezionare.

Lei, a questo punto, rispondendomi con benevolenza e tanta comprensione per la mia sclerosi senile, potrebbe esclamare: “ Ma cosa fatta, capo ha!”.

Fino ad un certo punto, dottor Chiappetta!

Se ha ancora un po’ di pazienza mi segua nella riflessione – proposta che segue:

lei ha firmato il bando di concorso nel rispetto assoluto di quanto previsto dal 618° comma del famoso articolo 1 ed unico della legge n. 296/ 2006 ( Finanziaria 2007 ) e del successivo DPR n. 104/2008. Si è trovata davanti, però, per molteplici e discutibili motivi che non è il caso di richiamare, una lista pletorica e disorganica di quesiti che, solo in dimensione numerica decisamente minoritaria, hanno ‘ carattere culturale e professionale ‘ e rispondono alla prioritaria esigenza di accertare le  ‘conoscenze di base per l’espletamento della funzione dirigenziale in relazione alle tematiche di cui all’articolo 6, comma 1 ‘ ( art. 5- DPR n. 140 /2008 ).

Lei, dottor Chiappetta, ha la competenza e l’esperienza per selezionare da SOLO le quasi 1000 domande che consentono di ‘cogliere ‘ potenzialità, attitudini, propensione alla funzione di dirigente scolastico. Tra queste procederebbe successivamente al sorteggio dei 100 quesiti da sottoporre alla risoluzione dei candidati. Di questa ‘ folle, pazza idea ‘ dovrebbe informare SOLO il ministro Gelmini.

Entrambi, infatti, vi state assumendo una responsabilità enorme non solo e non tanto nei riguardi dei tanti docenti che con grande serietà e sacrifici  di ogni genere si sono preparati alla prova preselettiva e a quelle successive.

La responsabilità gravissima, infatti, l’assumete verso il Paese che ha una necessità impellente di avere scuole autonome, rette da dirigenti con un saldo retroterra culturale e professionalmente preparati, fortemente motivati, in grado anche di ‘tamponare ‘ l’attuale precarietà qualitativa e numerica della dirigenza e dei relativi quadri dell’amministrazione scolastica periferica.

Inutile aggiungere che una simile operazione andrebbe compiuta nel segreto assoluto delle stanze del palazzo della Minerva senza ‘ informative preventive e successive ‘ e, soprattutto, evitando probabili intercettazioni ‘ visive ‘ e telefoniche.

Lei ha tutto da guadagnare, dottor Chiappetta, da una soluzione del genere. Se lascia le cose come sono ora, sarà di certo il destinatario quasi esclusivo delle più invereconde accuse.

Viceversa, un’operazione onesta e discreta di pulizia di quegli obbrobri le consentirebbe di fare il bene della scuola e del Paese e di accreditarsi positivamente verso entrambi gli schieramenti politici per la meritata nomina a Capo Dipartimento, obiettivo che io le auguro di tutto cuore di poter raggiungere al più presto.

Mi perdoni per il tempo sottratto e gradisca distinti saluti,

 

                                                                                                                         Ambrogio  Ietto

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