CONTINUA LA SCENEGGIATA DEL CONCORSO A POSTI DI DIRIGENTE SCOLASTICO

 

Salerno, 14 dicembre 2011

Ambrogio IETTO

MA C’E’ UN SOLO GIUDICE A ROMA E IN ITALIA ?

 

Non sono un giurista. Sono semplicemente un povero ammalato di scuola che, dopo aver lavorato per 47 anni effettivi all’interno del sistema scolastico statale in ruoli diversi e con differenti responsabilità anche di ampio respiro istituzionale ( Consiglio superiore della pubblica istruzione, presidenza dell’Istituto Regionale di Aggiornamento, Ricerca e Sperimentazione Educativi della Campania, presidenza Consiglio scolastico provinciale di Salerno, tutte cariche elettive ), fortunatamente senza avere fruito di comandi e di distacchi vari, non si riconosce più, non solo come rotellina sbilanciata del cosiddetto pianeta scuola, ma anche come cittadino della nostra Repubblica che un tempo, però in epoca di monarchia sabauda, fu conclamata come patria del diritto.

Come si sa sono in svolgimento, proprio in questi giorni, le prove scritte del concorso ad oltre 2000 posti di dirigente scolastico che ormai offre da tempo spunti e note di colore anche alla grande stampa quotidiana. Dopo la pubblicazione di un bando non privo di incongruenze e di alcuni essenziali principi regolamentativi e l’autentica sceneggiata dei quiz pubblicati e successivamente depurati, ecco assistere al teatrino delle differenziate sentenze di alcuni Tribunali Amministrativi Regionali e dello stesso Consiglio di Stato sia pure nella funzione monocratica del presidente della Sesta Sezione.

All’ignorante di diritto, quale sono, ha prodotto già scandalosa meraviglia che nel merito di una prova unica, aperta a tutti i candidati, svoltasi nel medesimo giorno dalle Alpi ad oltre lo Stretto e, quindi, avente valenza nazionale, abbiano avuto diritto di pronunciamento alcuni TAR.

Transeat, ad esempio, per i Tar di Calabria e di Lombardia, che, da quanto risulta, si sono espressi nel merito di due ricorrenti singoli le cui motivazioni facevano riferimento ad incongruenze verificatesi durante lo svolgimento della prova preselettiva, ipoteticamente attribuibili a disfunzioni prodotte dai corrispondenti uffici regionali scolastici responsabili dell’organizzazione in loco del concorso, ma in Puglia, sempre per citare un esempio, la decisione di ammettere alle prove scritte ha riguardato schiere di candidati, adducendo motivazioni riguardanti la natura della prova nazionale e le modalità di svolgimento della stessa. Frattanto il Tar laziale, cui si erano correttamente rivolti migliaia di concorrenti con la sponsorizzazione diretta o indiretta di buona parte delle sigle sindacali di settore, bocciava, come si sa, tutti i ricorsi e, di fatto, determinava la decisione, assunta in secondo grado dal presidente della Sesta Sezione del Consiglio di Stato con un proprio decreto monocratico, di non concedere l’ammissione dei docenti ricorrenti alle prove di concorso del 14 e del 15 dicembre.

Questo provvedimento, per quanto indigesto per i ricorrenti, sembrava porre un po’ di ordine in materia. Tanto è vero che il Tar Puglia, così sollecito il 23 novembre a sospendere provvisoriamente l’efficacia degli atti impugnati, nella parte in cui impediscono la partecipazione dei ricorrenti alle due prove, alla vigilia degli esami scritti ha accolto l’istanza di riesame e, per l’effetto, ha revocato il proprio decreto depositato in data 24 novembre. Quindi niente prove scritte per i ricorrenti pugliesi precedentemente ammessi.

Dentro questo coacervo di decisioni s’inserisce, da vero primato Oscar, il Tar della Campania che, guarda caso, proprio il 13 dicembre, a meno di 24 ore dalla prima prova scritta, salva in calcio d’angolo oltre 200 ricorrenti targati Uil di Napoli e li ammette alle richiamate prove in quanto ‘ ricorrono i requisiti dell’estrema gravità e urgenza a cui nella previsione normativa è subordinata la concessione delle misure cautelari monocratiche, anche in relazione alle date di svolgimento delle prove scritte del concorso de quo già fissate per i giorni 14 e 15 dicembre 2011’.

Non sono educato ad avanzare illazioni ma il tutto sembra proprio così strano sia nella tempistica sia nella lista dei candidati ricorrenti privilegiati dalla quale, oltre tutto, mancano decine di quadri Uil Scuola, in particolare delle altre quattro province campane, discretamente esclusi da questa straordinaria ed eccezionale concessione.

Forse la loro inclusione avrebbe prodotto troppa ‘ammuina ‘, compromettendo l’operazione abbastanza discreta e, tutto sommato, riservata  ad un paio di centinaia di intimi.

Ci si chiede: cosa dirà e cosa farà ora quel presidente della Sesta Sezione del Consiglio di Stato che aveva ritenuto di porsi come necessario, unico giudice a Roma ?

 

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