UN RENDICONTO PIU’ OPUSCOLO PER AGENZIE TURISTICHE CHE LETTURA OGGETTIVA DELLA CITTA’

 

Salerno, 30 Dicembre 2011

Ambrogio IETTO

IL RENDICONTO ANNUALE DI DE LUCA

 

 

Una lettura serena del rendiconto di fine d’anno presentato dal sindaco De Luca, scevra di pregiudizi ma anche di facili ed acritici entusiasmi, consente di avere un quadro d’insieme verosimilmente prossimo alle reali intenzioni dell’estensore ma di certo abbastanza lontano dalla situazione di fatto.

Le 33 pagine del documento, introdotto da una breve presentazione del primo cittadino illuminata dal brand Salerno del ‘genio creativo’ di Vignelli, ‘ simbolo  – esempio di dinamismo, crescita, creatività, sviluppo ’, si articolano in quattro sezioni: opere concluse nel 2011, opere pubbliche in corso, opere pubbliche programmate e proposte d’investimento in partenariato pubblico – privato.

Sono ben 84 gli interventi realizzati molti dei quali pubblicizzati già nella stagione  dei nastri tricolori da tagliare, coincidente con la festa patronale di San Matteo. Se si escludono 22 ‘ tappetini bituminosi ‘ assestati in altrettante strade cittadine, una decina di impianti di potenziamento della pubblica illuminazione, una quindicina di stradine sistemate, alcune ristrutturazioni di giardini e 4 – 5 rotatorie assumono rilievo i 98 alloggi di via Marchiafava, gli asili nido di via Premuda e di via D’Allora, il parco fotovoltaico di Eboli, la messa in sicurezza dei torrenti Mariconda e Fuorni e la difesa costiera del tratto porto di Pastena – Torre Angellara.

Tra le opere pubbliche in corso sono menzionate, naturalmente, Piazza della Libertà, la Cittadella Giudiziaria, il convento di San Nicola, la Stazione marittima. Ovviamente sono molto doviziosi e variegati sia l’elenco delle opere pubbliche programmate sia quello delle proposte d’investimento in partenariato pubblico – privato. Si tratta di sperare in finanziamenti regionali, nazionali e comunitari e in audaci privati disposti ad investire capitali per circa un miliardo di euro. Coi tempi che corrono e con una diffusa, preoccupante  situazione di crisi che coinvolge non solo l’Italia ma anche l’Europa e l’Occidente intero è molto probabile che  le pagine 4-5-6 e 7 del rendiconto 2011 potranno essere integralmente  fotocopiate e collocate nel ‘ Rapporto 2012’.

E’ pur vero, però, che l’onorevole De Luca non difetta di cultura del rischio né di entusiasmo. Il documento, infatti, soffermandosi con dovizia di particolari  sulla trasformazione urbana, sugli eventi culturali  e sul turismo, offre, in particolare al lettore forestiero,  una percezione straordinariamente allettante della nostra città che ‘ è un esempio riconosciuto e virtuoso di un’Italia che non si arrende, una luce di speranza’ che consente di  ‘guardare con fiducia al futuro’, con Piazza della Libertà ‘ grande attrattore turistico, sociale, culturale’, con la Stazione marittima  la cui  ‘affascinante luce fungerà anche da faro per il porto ’, con Marina d’Arechi ‘ mirabile esempio di architettura contemporanea’.

Questi ed altri aspetti distintivi della città, si legge sempre nel ‘Rapporto’, hanno destato ‘ il vivo interesse di investitori nazionali ed internazionali’ in quanto ‘ territorio urbano altamente attrattivo‘, ‘ realtà ormai definitivamente affermata ‘ soprattutto per le ‘Luci d’Artista ‘ che avvolgono  i 27 chilometri illuminati ‘ in un’atmosfera magica, densa di riferimenti mitologici, fiabeschi, naturali ‘ grazie ad ‘ un itinerario sospeso tra incanto e bellezza, stupore e meraviglie con sofisticatissime soluzioni tecnologiche che danno vita a cigni luminosi, creature alate, lampade e lanterne, onde e vele, stelle e pianeti ed un caleidoscopico arcobaleno‘.  Queste pagine, che confermano l’eccezionale capacità del sindaco di saper ben vendere il prodotto, se gelosamente conservate, potranno essere di prezioso aiuto agli scolari del primo ciclo d’istruzione che, al rientro dalle vacanze, dovranno, con qualche probabilità, svolgere in classe l’ultimo compito di italiano determinante per la valutazione quadrimestrale dal possibile titolo: ‘ Dove e come avete trascorso le festività natalizie ?’.  

L’impressione primaria, immediata che ricavo da questo ‘ rapporto ’ , in particolare per quanto riguarda le ‘linee guida per il futuro della nostra comunità’ è che si ha tra le mani una sorta di  opuscolo proposto come materiale pubblicitario da distribuire tra le agenzie turistiche e i tour operator. Si tratta, in buona parte e nella sostanza, di un documento, privo di accattivanti e colorate illustrazioni, redatto non per i residenti ma per quanti sono curiosi di sapere qual è il futuro di Salerno, delineato dal suo ben noto e decisionista primo cittadino che, ad esempio, fa bene a manifestare orgoglio anche per le opere liriche programmate al Verdi e per l’ottimo maestro Daniel Oren.

Che il livello artistico raggiunto risulti  ‘paragonabile a quello dei principali teatri d’Europa e del Mondo ‘ è opportuno, in verità, che lo scrivano gli altri. Però non si legge nulla sulle iniziative da intraprendere per  fare avvicinare studenti, giovani e un pubblico meno snob a questo tipo di arte. Con tutto il rispetto che doverosamente va espresso nei riguardi di  Ranieri, Servillo, Lello Arena non sembra che l’elenco di attori dai ‘ grandi nomi ‘ possa esaurirsi coi predetti artisti. Manca ancora, nel ‘Rendiconto’, un riferimento qualsiasi al rapporto con l’Università, alle iniziative che l’Ateneo, su sollecitazione dell’Amministrazione Comunale, può assumere per offrire in città, ad un più vasto pubblico di adulti e di giovani, interessanti  opportunità di promozione culturale.

Sul capitolo ‘scuola ‘ c’è silenzio assoluto. Eppure circa 15.000 studenti che frequentano le scuole del primo e del secondo ciclo nella zona centrale della città  non raggiungono i livelli medi dei Paesi dell’Ocse nelle personali performance in  lettura, matematica e scienze.

E non è colpa degli insegnanti. Essi sono privi di quello che tecnicamente viene chiamato curricolo implicito, vale a dire non dispongono di palestre, di ambienti polivalenti per laboratori e sperimentazioni, di spazi idonei per linguaggi alternativi quali il teatro, la musica, la ginnastica ritmica. Il ‘rapporto’ ancora vagheggia per la ristrutturazione in partenariato dello stadio Vestuti per farne ambiente da business senza rendersi conto che l’unico capitale di cui dispongono le giovani generazioni è rappresentato dalla loro intelligenza, dalla loro creatività, dal loro fare pensato.

Il vecchio stadio è l’unica area disponibile in zona per farne un avanzato polo scolastico.

Ma questi sono sogni incompatibili con le fiabe e coi maghi delle luci d’artista.

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