UNA CHIARA MANIFESTAZIONE DI IMMORALITA’ ISTITUZIONALE

 

 

Salerno, 6 Gennaio 2012

Ambrogio IETTO

UNA LEGGENDA METROPOLITANA

 

I cultori del nostro bell’idioma sanno bene che la voce ‘metropolitana’, inserita nel dizionario della lingua italiana, sta ad indicare un ‘ mezzo di trasporto rapido per persone costituito da una linea ferroviaria prevalentemente sotterranea e, a volte, di superficie o sopraelevata ‘. Trattasi di un lemma singolare di numero e femminile di genere.

Alla voce successiva si trova il termine ‘ metropolitano ‘ che, trattandosi di aggettivo, può essere reso, ovviamente, anche al femminile singolare. Se si ha la pazienza di sfogliare ancora il vocabolario, soffermandosi alla voce ‘leggenda’, nella fraseologia è possibile trovare la spiegazione dell’espressione ‘leggenda metropolitana’, corrispondente a ‘racconto più o meno allarmistico, ambientato e diffuso nelle grandi città’ oppure ‘ cosa falsa, frutto di fantasia, invenzione, fandonia ‘ (Dizionario Italiano Sabatini – Coletti, pag. 1384 ).

Molto più doviziosa e precisa, in verità, la corrispondente voce in Vikipedia, l’enciclopedia libera disponibile su Internet. Qui è possibile leggere che la ‘ leggenda metropolitana’ è un ‘genere di leggenda contemporanea che consiste in storie insolite o incredibili tramandate oralmente e spesso divulgate dai media che acquisiscono una pseudo credibilità a causa della loro notevole e velocissima diffusione’. Si precisa, inoltre, che trattasi normalmente di ‘ ipotetici fatti presentati come realmente accaduti ed attribuiti a dei terzi prossimi al narrante’.  

Nella città di Salerno, dotata oggi anche di brand ( al diavolo gli anglicismi, non lo si può chiamare ‘marchio’, ‘ simbolo ‘, ‘ segno di riconoscimento ‘, ‘emblema’, logo ? ), è in circolazione da circa un decennio  la leggenda metropolitana sulla metropolitana. Anche in questo caso il copy-right è del sindaco De Luca che di questa leggenda è il narrante principale.

Credo, infatti, che in questo decennio, nel corso delle sue 520 omelie televisive settimanali accumulate, senza contare  le relative repliche,  il lemma ‘ metropolitana’, unitamente ai termini ‘ rifiuti ‘,  ‘ cafone ‘ e  ‘casalesi ‘ sia stato proferito alcune migliaia di volte.

Il primo cittadino, in concreto,  ha fatto riferimento continuamente a questa potenziale infrastruttura che, apportando sicuri benefici alla mobilità interna ed esterna al territorio urbano, avrebbe dovuto far avanzare ulteriormente Salerno nella speciale graduatoria nazionale sulla qualità della vita. Fino ad un paio d’anni fa la narrazione è stata esclusivamente sua anche quando s’impregnava di comodo napolicentrismo per provocare e tentare di mettere alle corde, anche su questo problema, il suo antico compagno di merenda Antonio Bassolino.

Dall’avvento della presidenza Caldoro alla regione e di quella di Cirielli alla provincia di Salerno il narrante ha incontrato lungo la sua fabulazione altri interlocutori, in prevalenza  portatori di negazioni, di smentite, di dinieghi, di precisazioni fino ad arrivare al voto contrario all’ordine del giorno, presentato dal consigliere regionale Gianfranco Valiante, da parte della deputazione salernitana alla regione appartenente al PDL. Non conosco nei dettagli il racconto di questa leggenda metropolitana in cui, in un recente passaggio, grazie  ad un eccezionale scatto di creatività da parte del narrante, è stato chiamato in causa anche Luca Cordero di Montezemolo, padrone della Ferrari e comproprietario della società NTV ( Nuovo Trasporto Viaggiatori ) .

Ritengo che la ricostruzione dei fatti, compiuta martedì scorso su questo giornale dall’ottimo amico Aldo Bianchini, sia quella verosimilmente più attendibile. 

Intanto  viene da porsi qualche domanda. Come mai, nonostante il gap costituito dal nodo scorsoio all’imbocco della galleria Santa Lucia che non consentirebbe l’allacciamento della metropolitana al complessivo piano regionale dei trasporti, siano stati erogati in precedenza, da parte della regione, fior di milioni di euro ?

Il progetto era stato visionato con la dovuta attenzione, da parte dei competenti uffici tecnici regionali, oppure veniva finanziato a scatola chiusa per mettere a tacere l’arrabbiato sindaco di Salerno ?

Ancora: l’opposizione di centrodestra presente al consiglio comunale di Salerno e all’interno del consiglio regionale della Campania durante l’era Bassolino ha osato esprimere nel merito rilievi, osservazioni, integrazioni, suggerimenti, proposte alternative ?

Lo stesso amico Gianfranco Valiante, per lungo tempo assessore comunale a Salerno per transitare immediatamente dopo nella maggioranza consiliare della regione che ha sostenuto l’ultimo quinquennio bassoliniano,  quali iniziative ha assunto durante il passato lustro per rimuovere l’inconveniente tecnico e rilanciare la ‘questione metropolitana ‘ che pur aveva avuto modo di approfondire a Salerno all’interno dell’amministrazione De Biase ?

La stessa recente posizione assunta giorni fa dai consiglieri regionali del centrodestra sul non pertinente ordine del giorno Valiante non puzza a cento miglia di distanza di strumentale tecnicismo non sostituito dalla ricerca di una costruttiva alternativa funzionale, comunque, alla risoluzione dell’annoso problema ? Ora il presidente della provincia Cirielli si pronuncia a favore di questa opera, la considera necessaria e tuona di nuovo sul napolicentrismo.

Credo che anche questa leggenda metropolitana confermi il degrado raggiunto dalla politica del nostro tempo. Anziché fare quadrato per risolvere i problemi che interessano davvero la comunità tutta intera si continua a giocare a rimpiattino, ricercando comode e strumentali motivazioni per giustificare il proprio spirito di parte, la propria faziosità, la collettiva indisponibilità a fare gioco di squadra nell’interesse delle popolazioni interessate.

Questa storia è, nella sostanza, un’ulteriore, chiara manifestazione di immoralità interistituzionale.

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