60 MINUTI DI PERCORRENZA DALLO STADIO ARECHI ALLA STAZIONE CENTRALE DI SALERNO ? UN PO’ TROPPI PER UNA VERA METROPOLITANA !

 

Salerno, 14 gennaio 2012

Ambrogio IETTO

FINE DELLA LEGGENDA METROPOLITANA

 

L’affollatissima conferenza stampa del prof. Sergio Vetrella, assessore regionale ai trasporti della regione Campania, ha contribuito non poco a fare chiarezza e, quindi, a porre un freno alla chiacchieratissima leggenda metropolitana sulla metropolitana. Questa espressione innesta un voluto gioco di parole. Di fatto si vuole affermare che sono trascorsi  oltre dodici anni  da quando si è cominciato a discutere di un sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata da realizzare a Salerno.

All’originario lancio della notizia,  da parte del Comune capoluogo, di avere progettato una linea metropolitana ai sensi della legge n. 211/1992, hanno fatto seguito negli anni successivi ricorrenti interventi finalizzati a partecipare alla cittadinanza e ad una più vasta opinione pubblica l’apertura di questo o di quel cantiere, la realizzazione di questa o di quella stazione, l’inaugurazione più o meno imminente della tratta dalla stazione centrale allo stadio Arechi.

Il continuo martellio mediatico ha ravvivato costantemente le aspettative da parte della cittadinanza comunque interessata alla fruizione di un mezzo celere che consentisse il rapido spostamento da un capo all’altro della città. Da un paio di anni a questa parte il chiacchiericcio intorno alla questione si è infittito anche a seguito di mutamenti sostanziali del quadro politico – amministrativo.

Il sindaco De Luca, dopo essersi imposto presso i quadri nazionali del PD quale outsider più attendibile per contenere i danni della disastrosa gestione bassoliniana, è stato nettamente sconfitto da Caldoro nella corsa alla presidenza della giunta regionale. Contestualmente gli affiliati al partito di Bersani hanno perduto anche la gestione dell’Amministrazione provinciale di Salerno retta dalla giunta Villani, considerata da De Luca una sorta di  propaggine di Palazzo di Città anche per la presenza negli organi di governo di Palazzo Sant’Agostino di uomini di stretta e personale fiducia del primo cittadino.

Il passaggio di gestione di regione e provincia di Salerno dal centrosinistra al centrodestra ha prodotto, ovviamente, una lettura meno epidermica degli atti disponibili e riguardanti, in particolare, il capoluogo di provincia. Voglia di contenere l’immagine sostanzialmente positiva guadagnatasi da De Luca anche in campo nazionale quale sindaco-eccezione di un Mezzogiorno pasticcione ed inefficiente ? Desiderio di attutire l’efficacia dei tanti suoi progetti finalizzati a fare di Salerno, così come egli ripete con  toni ossessivamente enfatizzanti, una città mediterranea, europea e planetaria ?

Può darsi che a qualcuno dei referenti del PDL sia venuta la tentazione di dare una lezioncina al bulldozer  De Luca, frapponendo ostacoli anche di carattere burocratico – formale a progetti e ad attività di iniziativa municipale.

L’atteso incontro di ieri con l’assessore regionale Vetrella sulla querelle ‘metropolitana’ ha consentito, almeno a chi scrive, di avere idee meno confuse nel merito grazie all’esposizione fatta  dall’esponente della giunta Caldoro  e ad un’essenziale  documentazione data in copia alla stampa a sostegno della stessa. Vetrella non è un politico di professione. Da senatore in carica  accettò l’offerta di Caldoro di ricoprire l’incarico assessoriale proprio perché competente del comparto dei trasporti. Egli, infatti, è docente ordinario di ingegneria aereospaziale e  grande esperto di ricerche in questo campo.

Da tecnico prestato alla politica ha letto attentamente le carte del fascicolo ‘ linea ferroviaria  Salerno’ e si è convinto che a monte dell’intera questione c’è un insieme di errori commessi dalla fase progettuale fino ad oggi.

E’ sufficiente leggere il ‘disciplinare di affidamento in gestione dell’infrastruttura ferroviaria di collegamento tra la stazione di Salerno FS e stadio Arechi ‘, sottoscritto il 3 dicembre 2010 tra il sindaco De Luca e l’ing. Consalvi, nella qualità di responsabile della Direzione Territoriale Produzione della RFI ( Rete Ferroviaria Italiana ), per rendersi conto del complessivo bluff dell’intera operazione. In sostanza, al momento, è solo possibile attivare ‘ un sistema di esercizio a spola promiscua con un cadenzamento a circa  60 minuti ‘.

Insomma, in considerazione del fatto che la linea è costituita da un solo binario, il trenino che parte dalla stazione centrale verso lo stadio Arechi può muoversi sempre che l’omologo mezzo che viene dallo stadio si fermi alla stazione di Pastena e così via. Questo gioco di spola della lunghezza di poco più di sette chilometri dura per ogni corsa un’intera ora. In successive programmazioni, a seguito di complessi ed onerosi interventi relativi allo stato di attrezzaggio, sarà possibile arrivare ad una seconda fase che consentirebbe la durata dell’intera corsa Stazione Centrale – Arechi di 35 minuti per poi, con ulteriori onerosi interventi tecnici, poter limitare la durata di percorrenza a venti minuti.

Questa la sostanza del disciplinare siglato agli inizi di dicembre 2010. La legge 211/1992 avrebbe consentito,  in alternativa, la realizzazione, sempre con fondi dello Stato, di tranvie veloci. Si è voluto giocare, invece, mediaticamente ad effetto, ipotizzando  una metropolitana che, almeno alla stazione centrale, avrebbe dovuto o dovrebbe fare i conti con arrivi e partenze di frecce rosse, intercity, espressi, interregionali e treni locali.

Non rimane ora che raccogliere l’invito, formalizzato da chi scrive all’assessore prof. Vetrella in sede di conferenza stampa, di chiamare allo stesso tavolo il sindaco De Luca e il presidente della provincia Cirilelli e ricercare una possibile soluzione che salvi il salvabile e consenta di dotare Salerno di un mezzo di trasporto rapido di massa,relativamente veloce, che unisca la città  all’aeroporto e viceversa.

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