SALERNO VUOLE IMITARE VERONA ? ASSOLUTAMENTE NO. ANZI LA CITTA’ CAMPANA CON MASUCCIO SALERNITANO OFFRI’ LO SPUNTO A SHAKESPEARE PER INVENTARE LA STORIA D’AMORE TRA GIULIETTA E ROMEO

 

Salerno, 12 Febbraio 2012

Ambrogio IETTO

LA CITTA’ DELL’AMORE

 

In tutta serenità e con doverosa onestà intellettuale vanno  riconosciuti al sindaco De Luca, non solo tratti caratteriali ben distintivi e noti della sua personalità, tra i quali il decisionismo, un codice linguistico per niente salottiero, un modo abbastanza opinabile di intendere la democrazia rappresentativa, un po’ di morboso egocentrismo , ma anche aspetti decisamente espressivi di un’intelligenza creativa e concettualmente aperta in grado di arrivare ad inventare l’inimmaginabile.

Non bastavano, infatti, le luci d’artista con gnomi, maghi, nani, fatine, castelli incantati, stelle filanti, comete,  ambienti innevati, slitte per adulti  e slittini per bambini né è  risultata sufficiente la coniatura del brand di Massimo Vignelli.

Ora Salerno è anche la città dell’amore con ben sei piazze dedicate alla festa degli innamorati un tempo identificabile coi baci Perugina e con la città umbra. C’è chi, nel commentare l’iniziativa, ha tentato di seminare zizzania  tra il sindaco De Luca e il suo omologo di Verona, il leghista Tosi. Trattasi di gente poco informata.

Nella città veneta, ove  prossimamente  sono in programma le elezioni amministrative, si sostiene, invece,  che Tosi tenti di dare ascolto proprio al consiglio datogli dall’amico sindaco salernitano di correre con una lista civica, opponendosi all’intento di Bossi di presentarlo al giudizio dei concittadini col logo esclusivo della Lega.

Figuriamoci, quindi, se l’onorevole De Luca sia stato sfiorato dalla tentazione di mettersi ad imitare la città scaligera con la storiella di Giulietta e Romeo. Oltretutto avrebbe avuto proprio su questo tema elementi di conoscenza e riferimenti letterari di primaria importanza. Si sa bene, infatti, che la storia dei Capuleti e dei Montecchi, costruita ad arte dal grande William Shakespeare, ispirandosi alla ‘Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti’ di Luigi da Porto, ha come prodotto letterario a Denominazione d’Origine Controllata la novella trentatreesima scritta nel 1476 da Masuccio Salernitano (Tommaso Guardati ) ed inserita nel suo ‘ Novellino ‘.

Questa novella ha come protagonisti  Mariotto e Ganozza legati da un forte rapporto d’amore  che ha come epilogo la decapitazione di Mariotto e la  fine della  sposa che muore di dolore mentre si dispera sul corpo esanime del compagno.

Grazie al ricco potenziale di creatività del sindaco De Luca non sarebbe stato difficile per lui lanciare nell’etere il proclama del diritto di Salerno a rivendicare il primato nell’ideazione della storia dei due giovani amanti avversati dall’odio delle rispettive famiglie. E alla probabile obiezione dell’ambientazione senese della trentatreesima  novella   il nostro primo cittadino non avrebbe avuto indugio nel precisare che, avendo Masuccio dedicato la novella ’ A lo illustrissimo signore Duca d’Amalfi ‘, ragioni di privacy gli avevano consigliato di incastonare la storia dei due amanti in un contesto sociale diverso da Salerno.

Ma perché non si sa che fu l’urbanista Antonio Avena ad individuare negli anni Trenta i luoghi di Verona dove ‘ collocare’ la Casa Capuleti, la tomba di Giulietta e il famoso balconcino degli amanti ? Figuriamoci come sarebbe stato facile attivare l’ingegno per ‘individuare’ angoli del centro storico  e contesti paesaggistici ove ambientare la drammatica storia di Mariotto e Ganozza.

Da noi, inoltre, avremmo potuto metter su una narrazione di riserva, facendocela prestare dagli amici di Montecorvino Rovella che rivendicano l’amore appassionato tra  Davide Arminio e Maria Teresa Damolidei. Anzi la vicenda di questi due giovani ha un finale diverso che inneggia davvero al primato dell’amore. Infatti i due si sposano e il loro matrimonio sigilla il ritorno della pace nella laboriosa località dei Picentini.

Il nostro sindaco, come è noto, ha inteso dare un’impostazione assolutamente diversa a questa quattro giorni dell’amore. Nelle sei piazze sono stati installati degli stand in cui è possibile trovare ed, eventualmente, acquistare prodotti dell’artigianato locale con tanto di marchio Vignelli. L’obiettivo, come quello degli amministratori scaligeri, è promozionale e va bene così.

A Salerno, però, si vuole anche animare cultura. Così come è avvenuto per il manifesto raffigurante il logo, ora arricchito dal verso di Alfonso Gatto ‘ Salerno, rima d’eterno ’, così sopra gli stand è riportata una delle migliaia di citazioni sull’amore leggibili su specifiche pubblicazioni. A Portanova è stata collocata quella ben nota di Aristotele: ‘ L’amore è composto da un’unica anima che abita in due corpi’.

Ieri, intorno a mezzogiorno, il sindaco De Luca manifestava soddisfazione e gioia proprio nei pressi della piazzetta storica ove fu trucidato nel 1828 il canonico Antonio Maria De Luca  non antenato del primo cittadino.  

A ben pensare, al di là delle battute più o meno infelici dell’opinionista, la massima aristotelica calza proprio bene  per lui che ormai, identificandosi pienamente con la città, ha congiunto con la stessa l’unica anima portatrice di questo sia pur discutibile sentimento d’amore.

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