LA DOTTORESSA PANTALONE, UNA DONNA EQUILIBRATA ED AUTOREVOLE PER ATTENUARE LA GUERRIGLIA VERBALE TRA CIRIELLI E DE LUCA

 

Salerno, 3 Aprile 2012

Ambrogio IETTO

L’AUGURIO AL NUOVO PREFETTO

 

L’annunciato insediamento ufficiale della dr. ssa Maria Gerarda Pantalone a prefetto della Repubblica di Salerno è confermato dall’avvenuta pubblicazione, sul sito del nostro Ufficio Territoriale del Governo, della sua biografia illuminata da una  delicata ed espressiva sua fotografia.

L’alta funzionaria ( questo termine, da poter rendere al genere femminile, consente di dribblare il lemma ‘prefetto ‘ reso rigidamente maschile da Sabatini – Coletti ), come è noto, è la prima donna che, nel corso dei 150 anni di storia unitaria dello Stato italiano, assume la responsabilità di rappresentante del governo centrale nella nostra provincia.

E’ molto probabile che questo stesso primato sia stato acquisito dalla dr. ssa Pantalone anche a Siena, ove ha svolto la sua funzione per circa due anni e mezzo, e che le spetterà sicuramente pure  nelle successive tappe della sua prestigiosa carriera.

Ella, nella qualità di ottantunesimo prefetto della provincia di Salerno, sostituisce il dr. Ezio Monaco fermatosi tra noi per poco più di settanta giorni e sottoposto, come tutti i suoi omologhi, all’ampia discrezionalità  di cui si avvale ogni governo nel riposizionamento di questi funzionari.

Nel lungo saluto di commiato, rivolto nei giorni scorsi dalla dr. ssa Pantalone ai referenti istituzionali e alle diverse componenti della società civile della provincia senese, più di una volta ha fatto riferimento al ‘contesto completamente diverso e altamente stimolante’ di Salerno e provincia. Di certo la diversità  richiamata non è solo riferita  alla morfologia del territorio e alla sua estensione ( 1100 kmq più vasto ), all’entità della popolazione ( 840.000 abitanti in più ), alla densità della stessa ( 154, 92 abitanti in più per ogni chilometro quadrato ), al numero dei comuni ( 158 in provincia di Salerno, appena 36 in provincia di Siena ), ai tanti centri urbani popolosi.

Né essa può riferirsi esclusivamente all’incomparabile patrimonio artistico di Siena e all’originale struttura urbana dello stesso capoluogo toscano in alternativa al dignitoso centro storico e all’apertura sul Mediterraneo del nostro capoluogo, agli oltre 200 chilometri di spiaggia da Positano a Sapri con le due Costiere, ai siti archeologici di Paestum, Elea – Velia, Buccino, Nuceria Alfaterna, Picentia – Pontecagnano, Fratte,  ai centri medioevali di Teggiano e di Policastro, alla certosa di Padula, alle grotte di Pertosa e di Castelcivita.

Oltre le inevitabili differenze riguardanti la produzione agricola, le attività commerciali e produttive, il turismo,  un’università che col suo prestigioso Campus ‘ fuori le mura ‘, la  varietà e la serietà delle Facoltà, il numero degli studenti non fa proprio brutta figura nei riguardi del referenziato ateneo senese, il prefetto Pantalone in cuor suo avrà pensato di certo alle più complesse problematiche sociali presenti in questa provincia: un numero impressionante di disoccupati con un’elevata aliquota di giovani laureati e diplomati, troppe aziende in agonia, una malavita organizzata che attanaglia la già scarna economia e che, di tanto in tanto, penetra nei punti nevralgici delle pubbliche istituzioni, alcune aree del territorio provinciale frequentemente prese di mira dalla delinquenza comune, marcate contrapposizioni tra le due prevalenti aggregazioni partitiche ( PDL e PD ) su questioni vitali per lo sviluppo futuro del territorio, tra le quali l’aeroporto, il consorzio dei trasporti pubblici, il termovalorizzatore,  la razionalizzazione della rete ospedaliera e del sistema giudiziario.

Un passaggio davvero significativo del messaggio di saluto della dr. ssa Pantalone alla comunità senese va ripreso: riguarda la metafora dell’orchestra che ella ha avuto ‘ l’onore di dirigere’, utilizzata dall’alta funzionaria per sottolineare il complessivo clima di armonia tra i diversi soggetti istituzionali, favorito anche dalla responsabile partecipazione dei  cittadini per il perseguimento del ‘ bene comune e del benessere dei territori ‘ . Ella ha esplicitamente sottolineato di aver ‘ potuto contare sulla sinergia che si è sviluppata con gli amministratori territoriali sempre attenti alle esigenze dei loro cittadini e all’avanguardia delle scelte di politiche sociali di crescita’. Un esplicito riferimento viene espresso alla ‘ straordinaria condivisione di intenti ‘ col presidente della Provincia ‘, coi sindaci e con lo stesso neo- sindaco di Siena.

La situazione del territorio salernitano presenta da questo punto di vista un quadro complessivo ben diverso. L’antropologia della gente salernitana è contraddistinta, nella generalità dei casi, da un buon tasso  di responsabilità, da apprezzabile senso civico, da un sostanziale rispetto verso le pubbliche istituzioni  e da un forte bisogno di presenza dello Stato.

Difetta, purtroppo, la sinergia rilevata a Siena tra gli enti autarchici. I motivi: una non omogenea conduzione politica degli stessi a causa della forte consistenza di entrambe le aggregazioni partitiche citate e la presenza di due autorevoli leadership.

Il sindaco della città capoluogo onorevole De Luca e il presidente della Provincia onorevole Cirielli, al di là dell’appartenenza ai due opposti schieramenti, sono caratterialmente dotati di due forti personalità che preferiscono le non produttive armi della guerriglia verbale al dovere istituzionale di ricercare una possibile sia pure difficile intesa sulle questioni che, nel coinvolgere direttamente la città – capoluogo, incidono comunque sul resto del territorio.

La presenza di un prefetto – donna può risultare davvero preziosa per tentare di dar vita a rapporti interistituzionali finalizzati a costruire e non a compromettere il benessere delle comunità amministrate. La pazienza, la tenacia, la grazia, l’amabilità, un comportamento ispirato al  rispetto e ad alimentare  suggestione sono qualità proprie di una donna saggia, equilibrata, accattivante.

A maggior ragione quando queste doti sono arricchite da un robusto retroterra culturale, da riconosciuta autorevolezza e da dichiarati compiti istituzionali come nel caso di una donna prefetto della Repubblica Italiana qual è la dottoressa Pantalone.

L’augurio che viene da esprimere all’alta funzionaria va prevalentemente in questa direzione.

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