PARMA NON E’ LA CITTA’ IDEALE DA IMITARE

 

Salerno, 21 aprile 2012

Ambrogio IETTO

SALERNO CITTA’ DELLA FAMIGLIA ?

 

“ E’ pur vero che, almeno il Dio cristiano, non è indifferente alla storia umana; è piuttosto un Dio che ci ama e che paga col suo sangue il suo amore. E’ un Dio che quand’anche si eclissasse del tutto nella nostra storia, non smetterebbe per questo di amarci. E se questo è vero, allora dobbiamo guardare anche alla vicenda della nostra società postmoderna con altri occhi, direi quasi con più fiducia. Se Dio ci ama, allora dovunque sia l’uomo ci sarà sempre anche Dio. Finché l’uomo continuerà a porre le domande di sempre, in un modo o in un altro, egli dovrà fare i conti con Dio “.

Questo uno dei passaggi più significativi della relazione svolta lo scorso novembre dal prof. Sergio Belardinelli, ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi di Bologna, presso la Pontificia Università della Santa Croce, alla presenza del Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Probabilmente sarà stata anche la convinta e condivisa elaborazione di  questo concetto ad orientare il nostro Arcivescovo Mons. Luigi Moretti a compartecipare, facendo anche collocare il suo stemma personale sotto quelli dell’Hippocratica Civitas con S. Matteo e della ‘S’ di Vignelli, a suggello del convegno concertato con l’Amministrazione comunale sul tema ‘ Salerno città della famiglia ‘ in programma  oggi pomeriggio presso il Salone dei Marmi di Palazzo di Città.

Ed è proprio giusto e, forse, anche opportuno che si debba guardare la ‘ nostra società postmoderna con altri occhi … quasi con più fiducia ‘, come molto puntualmente sostiene il prof. Belardinelli, cui è stata affidata la relazione centrale dell’incontro pubblico odierno.

Un tempo, quando i bambini attendevano ‘ Carosello ‘ per poi andare tutti a nanna, la fiducia la chiedeva soltanto la Galbani per i suoi prodotti caseari. Ora essa va concessa a tutti e, in particolare, agli amministratori della cosa pubblica della nostra città che il prossimo 26 maggio saranno tenuti, quasi per elementare sillogismo aristotelico, ad esternare segnali di fiducia e di speranza anche alle centinaia di coppie di gay e di lesbiche che, a conclusione del Campania Pride, ospitato dal 12 al 27 dello stesso mese presso l’area comunale dell’ex Salid, sfilando in corteo anche sotto Palazzo di Città, legittimamente chiederanno delle soluzioni amministrativo – giuridico – politiche che consentano di estendere anche a loro i benefici collegati alla Family Card ed ostentati in occasione della conferenza stampa di mercoledì scorso. Alimenta qualche perplessità, invece, lo slogan scelto di ‘ Salerno città della Famiglia ‘. Almeno per due motivi: il primo perché è già città europea, mediterranea, del sole, del sorriso … e di tante altre cose, il secondo motivo perché ruba a Parma il copy-right così come è avvenuto con Torino con le ‘Luci d’artista’. Poi, senza nulla togliere alla storia e al fascino della bella e solenne città emiliana, gli esempi che sono arrivati in tempi recenti da un pubblico amministratore e da un funzionario di quel comune non sono dei più edificanti dal punto di vista pedagogico.

Soprattutto perché, secondo le motivazioni addotte  dalla locale autorità giudiziaria, l’attività lucrativa realizzata con mezzi illeciti dai due suddetti signori in combutta con due imprenditori danneggiava proprio le famiglie parmigiane e, in particolare, i minori frequentanti le scuole dell’infanzia e primarie che fruivano della mensa scolastica, oggetto dell’operazione ‘ tangenti ‘.

 Qualche giorno prima, esattamente il 24 giugno del 2011, ad essere privati della libertà personale, nel corso del secondo atto dell’operazione ‘Green Money ‘ ( Denaro verde ), erano stati  tre dirigenti del Comune, tra cui il comandante della polizia municipale, sei imprenditori e un investigatore privato. Anche in questo caso gli ipotizzati reati di corruzione e  contro la pubblica amministrazione fanno riferimento al verde pubblico, ai parchi, ai giardini, cioè ad ambienti particolarmente riservati a genitori e a bambini. Un’altra inchiesta vede accusato l’assessore alla pubblica istruzione per essersi accontentato temporaneamente di un I pad per il cambio di destinazione di un edificio ad asilo nido di proprietà privata. Insomma Parma, con tutto il rispetto, non è proprio l’esempio da imitare.

Per tentare di dare un segnale alla cittadinanza che ha pubblicamente espresso la propria protesta per tanto malaffare il sindaco è stato costretto a dimettersi e al suo posto è stata inviata, in qualità di commissario, l’attuale ministro dell’interno Annamaria Cancellieri che, chiamata successivamente da Monti a reggere il delicato dicastero, ha provveduto poi di persona a chiedere al Presidente della Repubblica, in sua sostituzione, l’emanazione del decreto di nomina all’attuale commissario dr. Mario Ciclosi.  

Comunque il sindaco De Luca, per dare concretezza allo slogan ‘ Città della Famiglia’, dovrà rivedere alcuni suoi provvedimenti e dare una svolta radicale, quasi impossibile, all’assetto urbanistico della città. Ad esempio non dovrà più concedere alle giovani coppie, che già dedicano per oggettivi motivi di lavoro e di organizzazione dei loro impegni quotidiani pochissimo  tempo ai loro bambini, la possibilità di lasciarli il venerdì e il sabato sera al ‘parcheggio comunale’ per andare a divertirsi alla movida. Inoltre sarà tenuto a considerare che Parma ha un asilo nido per 715 abitanti, Salerno ne ha uno per 1731 abitanti, che la città emiliana ha una densità pari a 716 abitanti per chilometro quadrato mentre  a Salerno siamo in  2.358 a vivere in un kmq., che Parma ha 33 campi di calcio, tennis e calcetto  all’aperto  contro le pochissime unità di Salerno, che a Salerno le famiglie per far svolgere un po’ di attività sportiva ai propri figlioli sono costretti a versare contributi consistenti alle tante associazioni concessionarie delle palestre scolastiche.  Nei fatti sono solo alcune parrocchie che, grazie al generoso volontariato di tanti giovani, animano nella più assoluta gratuità, in alcuni pomeriggi della settimana, il tempo libero di bambini e fanciulli.

L’elenco potrebbe continuare, richiamando, ad esempio,  i pericoli  cui vanno incontro i minori a causa della libera circolazione di centinaia di biciclette condotte da adulti costretti ad  evitare le strade ordinarie per motivi di sicurezza, non potendo disporre di una pista ciclabile.

Decine di edifici che ospitano scuole del primo ciclo di istruzione sono prive di palestre, di strutture idonee ad attività laboratoriali e di ambienti polivalenti. Anzi alcune di esse, come la scuola primaria ‘Vicinanza ‘ e il liceo ‘Regina Margherita’, ospitano dal 1980, anno del sisma, uffici giudiziari, sottraendo spazi essenziali alla didattica.

Insomma definire Salerno anche ‘ Città della famiglia ‘ sembra un po’ troppo.

 

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