DALL’INTERESSANTE LIBRO DI SALVATORE BINI LA VITA DEL BEATO DON MARIANO ARCIERO

 

Salerno, 3 Maggio 2012

Ambrogio IETTO

IL BEATO DI CONTURSI

 

Domenica 24 giugno Contursi Terme sarà al centro dell’attenzione del mondo cattolico non solo campano ed italiano. Alla presenza del delegato di Papa Benedetto XVI, il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, si svolgerà la cerimonia ufficiale di beatificazione del venerabile sacerdote Don Mariano Arciero nato a Contursi il 26 febbraio 1707 da famiglia molto umile: la madre Autilia Marmuro, sposata in seconde nozze, oltre ad accudire la famiglia numerosa, si dedicava al lavoro di lavandaia presso le famiglie benestanti del paese mentre il papà Mattia custodiva e conduceva al pascolo greggi di pecore non di sua proprietà.

La vivace comunità dei contursani e la molto più ampia famiglia dei credenti nostrani, oltre ad essere giustamente orgogliose del decreto di beatificazione formalizzato, su autorizzazione del Santo Padre, il 27 giugno del 2011 dalla Congregazione delle Cause dei Santi, e della contestuale, straordinaria concessione a celebrare il Rito di Beatificazione presso il paese natio del Venerabile Don Mariano, debbono essere particolarmente grate ad un intellettuale del posto, Salvatore Bini, non solo per l’opera delicata e paziente svolta nella qualità di coordinatore del Comitato per la Beatificazione ma, soprattutto, per il prezioso e puntuale suo studio sulla figura del neo Beato ( ‘ Don Mariano Arciero, il gran Servo di Dio. L’esemplare vita missionaria dell’Apostolo delle Calabrie, vissuto nel Secolo XVIII’, Edizioni Arci, Postiglione, 2009,pagg. 247, euro 20,00 ).

Bini, ora in quiescenza, è stato maestro nella scuola primaria, segretario eletto del primo consiglio scolastico provinciale di Salerno, direttore didattico, dirigente  di istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, autore di opere a sfondo pedagogico – didattico, formatore in centinaia di esperienze di aggiornamento continuo del personale scolastico, esponente di rilievo dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici.

Competenza tecnico – professionale ed autentica adesione al laicato cattolico sono state le qualità distintive che hanno consentito al biografo del Beato Arciero e di un altro sacerdote contursano, celebre gesuita, (‘Onofrio Paradiso, Apostolo del Salento’, Edizioni Arci, Postiglione, 2011, pagg. 255, euro 20,00 ), di rendere particolarmente gradevole la lettura di due robusti testi che, pur rigorosi nella non semplice operazione di ricerca, riescono a coinvolgere quanti sono interessati a questo tipo particolare di agiografia, per niente nutrita di elementi favolosi o leggendari ma severamente ancorata a prove documentali.

Bini, confermando la sua naturale pacatezza caratteriale e il garbato suo stile di attento mediatore didattico, chiede inizialmente venia alle ‘ persone che non hanno molta confidenza con il linguaggio dei tempi passati’ e, così, nell’intento di ‘ favorire la migliore fruizione popolare dei testi’ dell’Ottocento  recuperati nel corso dell’attività di ricerca, alleggerisce lemmi arcaici, aggiorna l’ortografia, razionalizza l’interpunzione. Questa non semplice opera di semplificazione si esprime nelle molte note presenti a piè di pagina in modo da non intaccare minimamente l’autenticità del testo originario.

Diventa, quindi, piacevole seguire le dinamiche evolutive del futuro Beato che si porterà fino alla sofferta fine dei suoi giorni terreni il peso, elevato a vero e proprio oneroso peccato denunciato pubblicamente nel corso delle sue omelie, di due monellerie commesse durante la sua infanzia contursana: l’avere calpestato delle uova, non essendo stato capace di portare felicemente a compimento il ‘ gioco dell’ovo’, e l’essersi appropriato di alcune pere, colte in un giardino, senza aver chiesto il permesso al legittimo proprietario della pianta.

L’elevazione a Beato di don Mariano Arciero deve rendere orgogliosi anche i cittadini di Salerno perché il venerabile sacerdote non solo visse per alcuni anni nella città capoluogo ma in città seguì gli studi di grammatica e delle ‘ belle lettere ‘ presso il locale Collegio dei Gesuiti grazie al determinante patrocinio dei marchesi Parisio e, in particolare, del loro congiunto Emmanuele, diventato insigne sacerdote e protettore di fatto di Mariano, giovane laborioso, serio, umile, affidato alla Congregazione dei Padri MIssionari della Conferenza di Napoli  per l’itinerario formativo finalizzato al sacerdozio.

In un secolo, il Settecento, non sempre illuminato da figure di sacerdoti dall’alta dignità quali Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, San Gerardo Maiella, i fratelli Giambattista e Giovanni Rossi, il Beato Vincenzo Romano, gli stessi Don Paradiso e Don Parisio,  il Venerabile don Arciero, dotato di profonda cultura teologica, s’impone immediatamente per l’elevato tasso di umiltà, di amore nei riguardi del prossimo, di povertà partecipata, di totale ubbidienza, di intenso coinvolgimento nella pratica continua della preghiera, di accettazione paziente della sofferenza che la sua testimonianza di vita esprime senza ombra di ostentazione.

Il suo impegno pastorale si espresse, in particolare, in Calabria, nell’ambito della diocesi di Cassano Ionio, in provincia di Cosenza, ove era stato chiamato dal vescovo Mons. Gennaro Fortunato per una radicale opera di evangelizzazione.

La traslazione dei suoi resti mortali da Napoli a Contursi, avvenuta il 15 ottobre 1950, si deve all’appassionata, testarda azione di Don Salvatore Siani, parroco di quella comunità religiosa, che, grazie al determinante apporto di Mons. Palatucci, vescovo dell’epoca di Campagna, riuscì a superare  le non poche e difficili procedure previste dal diritto canonico.

L’arrivo a Contursi dei resti mortali di Don Mariano determinerà di fatto l’avvio del lungo, laborioso itinerario verso la beatificazione. Tra i tanti prodigi manifestati durante la sua vita terrena sarà, infatti, proprio la miracolosa guarigione  di una signora di Contursi, avvenuta per sua intercessione, a convincere nel marzo 2010 la Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi a dichiarare, con 7 voti su 7, l’inspiegabilità della guarigione.

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