L’IMPEGNO DELLA SCUOLA: DALL’ODIERNA CELEBRAZIONE AD UN CURRICOLO SPECIFICO SULLA CULTURA DEL RISPETTO VERSO L’ALTRUI IDENTITA’ SESSUALE

 

17 MAGGIO: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA

 

Oggi giovedì 17 maggio si celebra, come in tutti i Paesi aderenti alla Comunità europea, la ‘ Giornata internazionale contro l’omofobia’. Anche  le scuole italiane del primo e del secondo ciclo di istruzione dovrebbero nella mattinata odierna, nel modo pedagogicamente e didatticamente considerato più opportuno,  favorire tra gli allievi, grazie all’equilibrata ed intelligente mediazione degli insegnanti, una riflessione serena sui diritti fondamentali della persona, compreso quello riguardante l’orientamento sessuale.

Una circolare del Miur del 10 maggio scorso ricorda ai dirigenti scolastici e, quindi, ai docenti l’impegno di fatto assunto dal governo italiano a recepire quanto sostenuto dal Parlamento europeo nella seduta svoltasi a Strasburgo il 26 aprile 2007. In verità meraviglia il particolare che a firmare la circolare sia stato  Marcello Limina, responsabile della Direzione generale per gli Affari Internazionali del Ministero dell’Istruzione, e non il ministro Profumo. Non si tratta di un aspetto semplicemente formale. Si sa che il problema della discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è particolarmente avvertito anche in  Italia e che la sottoscrizione dell’invito rivolto alle istituzioni scolastiche da parte del titolare del dicastero di Viale Trastevere avrebbe potuto produrre una più puntuale ricaduta.

E’ significativo, infatti, il particolare che nel merito sia intervenuta Elsa Fornero, ministro del Lavoro e del Welfare che, nel richiamare la citata direttiva dell’Unione Europea, ha ricordato a se stessa di essere anche titolare del dicastero delle Pari Opportunità e, quindi, di dover prendere in considerazione ‘ coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono di essere riconosciute come famiglie’.

Va ricordato che la ‘Risoluzione’ del Parlamento Europeo muove, soprattutto,  da direttive assunte, nel merito, in particolare  dal governo polacco e dalle dichiarazioni  incitanti all’odio e alla violenza pronunciate dai dirigenti del partito della ‘Lega delle famiglie polacche’ ma richiama anche il dramma di un ragazzo ‘sedicenne italiano di nome Matteo, abitante a Torino’ che ‘ si è recentemente suicidato lasciando dietro di sé due lettere in cui adduce a motivo del suo gesto il bullismo di cui è stato vittima a causa del suo orientamento sessuale’.

Il problema, dunque, esiste e va affrontato con piena consapevolezza soprattutto dalla scuola che è l’unico ambiente in cui, a partire dalla prima infanzia, si ritrovano nella quotidianità bambini, fanciulli, preadolescenti e giovani coetanei per costruire una comunità educante e, quindi, pienamente compartecipe della non semplice impresa del convivere e del condividere le regole anche non scritte del comunicare, del discutere, del confrontarsi nel rispetto assoluto dell’altrui personalità con pieno, reciproco, consapevole senso di responsabilità.

Salerno ospita in questi giorni il Gay Pride Campania che si concluderà il 26 di maggio con una sfilata per le strade cittadine. Si assisterà inevitabilmente ad atteggiamenti e comportamenti che i protagonisti della manifestazione assumeranno con maggiori o più contenute effusioni che, comunque, richiameranno la curiosità di quanti avranno modo di assistere deliberatamente o occasionalmente alla parata.

Dovrà essere, in particolare, la popolazione adulta, che  assisterà all’evento, ad assumere comportamenti rispettosi dell’identità altrui, assolutamente esenti da sberleffi, smorfie, manifestazioni verbali o gestuali che lascino intravedere derisione, irrisione, canzonatura, dileggio.  Ragazzi, preadolescenti e giovani, eventualmente intenzionati a simili manifestazioni, percepiranno dal modo di comportarsi degli adulti segnali significativi per contenere le proprie smoderatezze.

Al di là dell’odierna celebrazione s’impone, quindi, per le scuole operanti nel territorio salernitano, un impegno particolare nell’elaborare, in questi giorni, un curricolo che, muovendo dal Gay Pride, affronti trasversalmente, cioè con un approccio didattico transdisciplinare, il tema dei diritti umani con specifico riferimento al rispetto che si deve alla persona che manifesta un orientamento sessuale differente da quello più diffuso e generale.

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