Archivio per maggio, 2012

IMPEGNO PER LA SCUOLA: DALL’ODIERNA CELEBRAZIONE ALLA COSTRUZIONE DI UN CURRICOLO SULLA CULTURA DEL RISPETTO VERSO L’ALTRUI IDENTITA’ SESSUALE

17 maggio 2012

 

17 MAGGIO: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA

 

Oggi giovedì 17 maggio si celebra, come in tutti i Paesi aderenti alla Comunità europea, la ‘ Giornata internazionale contro l’omofobia’. Anche  le scuole italiane del primo e del secondo ciclo di istruzione dovrebbero nella mattinata odierna, nel modo pedagogicamente e didatticamente considerato più opportuno,  favorire tra gli allievi, grazie all’equilibrata ed intelligente mediazione degli insegnanti, una riflessione serena sui diritti fondamentali della persona, compreso quello riguardante l’orientamento sessuale.

Una circolare del Miur del 10 maggio scorso ricorda ai dirigenti scolastici e, quindi, ai docenti l’impegno di fatto assunto dal governo italiano a recepire quanto sostenuto dal Parlamento europeo nella seduta svoltasi a Strasburgo il 26 aprile 2007. In verità meraviglia il particolare che a firmare la circolare sia stato  Marcello Limina, responsabile della Direzione generale per gli Affari Internazionali del Ministero dell’Istruzione, e non il ministro Profumo. Non si tratta di un aspetto semplicemente formale. Si sa che il problema della discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è particolarmente avvertito anche in  Italia e che la sottoscrizione dell’invito rivolto alle istituzioni scolastiche da parte del titolare del dicastero di Viale Trastevere avrebbe potuto produrre una più puntuale ricaduta.

E’ significativo, infatti, il particolare che nel merito sia intervenuta Elsa Fornero, ministro del Lavoro e del Welfare che, nel richiamare la citata direttiva dell’Unione Europea, ha ricordato a se stessa di essere anche titolare del dicastero delle Pari Opportunità e, quindi, di dover prendere in considerazione ‘ coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono di essere riconosciute come famiglie’.

Va ricordato che la ‘Risoluzione’ del Parlamento Europeo muove, soprattutto,  da direttive assunte, nel merito, in particolare  dal governo polacco e dalle dichiarazioni  incitanti all’odio e alla violenza pronunciate dai dirigenti del partito della ‘Lega delle famiglie polacche’ ma richiama anche il dramma di un ragazzo ‘sedicenne italiano di nome Matteo, abitante a Torino’ che ‘ si è recentemente suicidato lasciando dietro di sé due lettere in cui adduce a motivo del suo gesto il bullismo di cui è stato vittima a causa del suo orientamento sessuale’.

Il problema, dunque, esiste e va affrontato con piena consapevolezza soprattutto dalla scuola che è l’unico ambiente in cui, a partire dalla prima infanzia, si ritrovano nella quotidianità bambini, fanciulli, preadolescenti e giovani coetanei per costruire una comunità educante e, quindi, pienamente compartecipe della non semplice impresa del convivere e del condividere le regole anche non scritte del comunicare, del discutere, del confrontarsi nel rispetto assoluto dell’altrui personalità con pieno, reciproco, consapevole senso di responsabilità.

Salerno ospita in questi giorni il Gay Pride Campania che si concluderà il 26 di maggio con una sfilata per le strade cittadine. Si assisterà inevitabilmente ad atteggiamenti e comportamenti che i protagonisti della manifestazione assumeranno con maggiori o più contenute effusioni che, comunque, richiameranno la curiosità di quanti avranno modo di assistere deliberatamente o occasionalmente alla parata.

Dovrà essere, in particolare, la popolazione adulta, che  assisterà all’evento, ad assumere comportamenti rispettosi dell’identità altrui, assolutamente esenti da sberleffi, smorfie, manifestazioni verbali o gestuali che lascino intravedere derisione, irrisione, canzonatura, dileggio.  Ragazzi, preadolescenti e giovani, eventualmente intenzionati a simili manifestazioni, percepiranno dal modo di comportarsi degli adulti segnali significativi per contenere le proprie smoderatezze.

Al di là dell’odierna celebrazione s’impone, quindi, per le scuole operanti nel territorio salernitano, un impegno particolare nell’elaborare, in questi giorni, un curricolo che, muovendo dal Gay Pride, affronti trasversalmente, cioè con un approccio didattico transdisciplinare, il tema dei diritti umani con specifico riferimento al rispetto che si deve alla persona che manifesta un orientamento sessuale differente da quello più diffuso e generale.

L’IMPEGNO DELLA SCUOLA: DALL’ODIERNA CELEBRAZIONE AD UN CURRICOLO SPECIFICO SULLA CULTURA DEL RISPETTO VERSO L’ALTRUI IDENTITA’ SESSUALE

17 maggio 2012

 

17 MAGGIO: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA

 

Oggi giovedì 17 maggio si celebra, come in tutti i Paesi aderenti alla Comunità europea, la ‘ Giornata internazionale contro l’omofobia’. Anche  le scuole italiane del primo e del secondo ciclo di istruzione dovrebbero nella mattinata odierna, nel modo pedagogicamente e didatticamente considerato più opportuno,  favorire tra gli allievi, grazie all’equilibrata ed intelligente mediazione degli insegnanti, una riflessione serena sui diritti fondamentali della persona, compreso quello riguardante l’orientamento sessuale.

Una circolare del Miur del 10 maggio scorso ricorda ai dirigenti scolastici e, quindi, ai docenti l’impegno di fatto assunto dal governo italiano a recepire quanto sostenuto dal Parlamento europeo nella seduta svoltasi a Strasburgo il 26 aprile 2007. In verità meraviglia il particolare che a firmare la circolare sia stato  Marcello Limina, responsabile della Direzione generale per gli Affari Internazionali del Ministero dell’Istruzione, e non il ministro Profumo. Non si tratta di un aspetto semplicemente formale. Si sa che il problema della discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è particolarmente avvertito anche in  Italia e che la sottoscrizione dell’invito rivolto alle istituzioni scolastiche da parte del titolare del dicastero di Viale Trastevere avrebbe potuto produrre una più puntuale ricaduta.

E’ significativo, infatti, il particolare che nel merito sia intervenuta Elsa Fornero, ministro del Lavoro e del Welfare che, nel richiamare la citata direttiva dell’Unione Europea, ha ricordato a se stessa di essere anche titolare del dicastero delle Pari Opportunità e, quindi, di dover prendere in considerazione ‘ coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono di essere riconosciute come famiglie’.

Va ricordato che la ‘Risoluzione’ del Parlamento Europeo muove, soprattutto,  da direttive assunte, nel merito, in particolare  dal governo polacco e dalle dichiarazioni  incitanti all’odio e alla violenza pronunciate dai dirigenti del partito della ‘Lega delle famiglie polacche’ ma richiama anche il dramma di un ragazzo ‘sedicenne italiano di nome Matteo, abitante a Torino’ che ‘ si è recentemente suicidato lasciando dietro di sé due lettere in cui adduce a motivo del suo gesto il bullismo di cui è stato vittima a causa del suo orientamento sessuale’.

Il problema, dunque, esiste e va affrontato con piena consapevolezza soprattutto dalla scuola che è l’unico ambiente in cui, a partire dalla prima infanzia, si ritrovano nella quotidianità bambini, fanciulli, preadolescenti e giovani coetanei per costruire una comunità educante e, quindi, pienamente compartecipe della non semplice impresa del convivere e del condividere le regole anche non scritte del comunicare, del discutere, del confrontarsi nel rispetto assoluto dell’altrui personalità con pieno, reciproco, consapevole senso di responsabilità.

Salerno ospita in questi giorni il Gay Pride Campania che si concluderà il 26 di maggio con una sfilata per le strade cittadine. Si assisterà inevitabilmente ad atteggiamenti e comportamenti che i protagonisti della manifestazione assumeranno con maggiori o più contenute effusioni che, comunque, richiameranno la curiosità di quanti avranno modo di assistere deliberatamente o occasionalmente alla parata.

Dovrà essere, in particolare, la popolazione adulta, che  assisterà all’evento, ad assumere comportamenti rispettosi dell’identità altrui, assolutamente esenti da sberleffi, smorfie, manifestazioni verbali o gestuali che lascino intravedere derisione, irrisione, canzonatura, dileggio.  Ragazzi, preadolescenti e giovani, eventualmente intenzionati a simili manifestazioni, percepiranno dal modo di comportarsi degli adulti segnali significativi per contenere le proprie smoderatezze.

Al di là dell’odierna celebrazione s’impone, quindi, per le scuole operanti nel territorio salernitano, un impegno particolare nell’elaborare, in questi giorni, un curricolo che, muovendo dal Gay Pride, affronti trasversalmente, cioè con un approccio didattico transdisciplinare, il tema dei diritti umani con specifico riferimento al rispetto che si deve alla persona che manifesta un orientamento sessuale differente da quello più diffuso e generale.

IL SACRIFICIO DI MIGLIAIA DI MAESTRI PER LIBERARE IL MEZZOGIORNO DALL’ANALFABETISMO STRUMENTALE E CULTURALE

16 maggio 2012

 

Salerno, 16 maggio 2012

Ambrogio IETTO

150 ANNI DI SCUOLA

PER L’ITALIA

 

Oggi pomeriggio, presso l’austero salone di rappresentanza del Primo Circolo Didattico di Sala Consilina, si apre la Mostra itinerante sui 150 anni della scuola salernitana, curata  dall’Associazione Italiana dei Maestri Cattolici della provincia di Salerno ed organizzata in loco dalla stessa istituzione scolastica di concerto con la presidenza del liceo classico ‘ Cicerone’. E’ questa la quinta tappa del tour, cominciato nello sorso mese di novembre presso la Scuola ‘Vicinanza’ del capoluogo di provincia, per poi proseguire per Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore e Sapri. Entro la fine del corrente anno scolastico sono in programma ulteriori esposizioni a Montesano sulla Marcellana, Agropoli e Battipaglia.

Quali lo spirito e i contenuti della rassegna ?

Compiere, con l’aiuto di riproduzioni, fedelmente riprese con scanner portatile dagli originali depositati presso l’Archivio di Stato di Piazza Abate Conforti di Salerno e la storica Biblioteca Provinciale di Via Laspro, una rivisitazione di disposizioni, circolari ministeriali, direttive, istanze, notizie di cronaca, dibattiti riguardanti il percorso realizzato dal sistema scolastico della provincia di Salerno dall’avvio del processo unitario ( 1861 ) fino alla fase successiva al secondo conflitto mondiale quando la città – capoluogo , ospitando il governo Badoglio trasferitosi da Brindisi a Salerno, valorizzò l’acume e lo spirito di iniziativa di Giovanni Cuomo, elevato alla dignità di ministro dell’Educazione Nazionale, denominazione successivamente sostituita con quella del periodo prefascista di Istruzione Pubblica.

Cuomo ebbe l’intuizione di portare alla valutazione del Consiglio dei ministri e di Vittorio Emanuele III di Savoia, sovrano ancora regnante, il provvedimento che divenne il Regio Decreto n. 149 del 9 marzo 1944 istitutivo dell’Istituto Superiore di Magistero pareggiato dal quale, gradualmente, gemmerà l’attuale Università degli Studi frequentata da 50.000 persone tra studenti, docenti e personale tecnico – amministrativo.

In quel periodo a Salerno era arrivato, nella qualità di ufficiale della Quinta Armata del generale Clark, accreditato quale supervisore per le politiche scolastiche del parallelo Governo Alleato, il grande pedagogista americano Carleton W. Washburne, ideatore del Piano di Winnetka, alle cui elaborazioni scientifiche aveva aderito a New York il nostro conterraneo di Piaggine Angelo Patri, direttore della ben nota scuola del Bronx ed esponente autorevole della pedagogia progressiva e democratica.

La mostra si chiude anche col recupero della figura di Salvatore Valitutti, altro nostro comprovinciale di Bellosguardo, nominato ministro della Pubblica Istruzione nel 1980, studioso raffinato di Francesco De Sanctis, Giovanni Gentile, Luigi Einaudi, Benedetto Croce e Maria Montessori.

La scelta di Sala Consilina quale tappa significativa dell’esposizione intende richiamare il ruolo centrale svolto da questa cittadina nella promozione dell’alfabetizzazione strumentale nella vasta area del Vallo di Diano. Anche con Giuseppe Bonaparte ( 1806) Sala Consilina fu confermata capoluogo di Circondario unitamente a Salerno e a Bonati (l’attuale Vibonati ). Ancora nel censimento del 1881, ben 20 anni dopo l’unificazione, Sala Consilina era collocata al 264° posto su 284 capoluoghi di Circondario nella speciale graduatoria degli analfabeti con una percentuale molto elevata ( 84,96% ). Nel suo entroterra la percentuale saliva ulteriormente ( 85,52% ).

La presenza in loco degli uffici della Sottoprefettura consentì di vigilare attentamente anche sull’opera svolta da funzionari dello Stato preposti al sostegno didattico dei maestri della scuola primaria nominati dai Comuni. La rassegna espositiva ospita in copia i documenti manoscritti redatti sul conto  di un ispettore circondariale, il sacerdote Fortunato Lupo di Napoli, rimosso dall’incarico per immoralità e condotta politica contraria all’ordine costituito.

Dal periodico ‘ Vita Salernitana’, che veniva stampato proprio a Sala Consilina, è  possibile apprendere che nell’aprile del 1913, con cerimonia solenne presieduta dall’onorevole Camera, parlamentare della zona, viene consegnata agli allievi del Corso Magistrale, che consente il conseguimento della ‘patente’ di maestro della scuola primaria,  la bandiera nazionale acquistata a seguito di sottoscrizione popolare. La cerimonia avviene in un ampio salone della Caserma Ameglio. La dirigente del corso, la professoressa Carbonara di origine piemontese, nel suo intervento sottolinea testualmente: ‘ Lo stendardo che voi mi consegnate con tanta solennità è pegno di sentimenti patriottici. Ma la patria non si serve a parole nemmeno sempre ella ha bisogno di soldati e di sangue ma, come futuri maestri, o giovani, siete tutti chiamati a difenderla contro i suoi peggiori nemici: l’ignoranza, la superstizione, l’abbrutimento morale’.

L’ odierna cerimonia di inaugurazione della mostra tende anche a recuperare il senso di dedizione e di abnegazione, il sacrificio, l’impegno di migliaia di docenti e di dirigenti scolastici che, nel corso dei 150 anni di unificazione nazionale, hanno contribuito ad elevare, in particolare, il livello culturale delle popolazioni meridionali. L’Associazione Italiana Maestri Cattolici della provincia di Salerno, nel corso della manifestazione, intende esprimere sentimenti di gratitudine agli operatori scolastici del Vallo di Diano attraverso la figura rappresentativa del prof. Carmelo Setaro, per tanti anni direttore didattico e, quindi, dirigente del Primo Circolo Didattico di Sala Consilina, designato successivamente a presiedere l’ambito liceo classico ‘ Cicerone ‘.

Setaro, sostenuto da un solido retroterra culturale ed animato da forte tensione ideale, ispirata ai valori della legalità e della cittadinanza attiva, si è distinto soprattutto negli ultimi due decenni nell’opera preziosa di sostegno al processo di promozione e di crescita culturale, in particolare delle classi meno abbienti  dell’intera area del Vallo di Diano.

DOPO L’ESALTAZIONE DELLA FAMIGLIA SECONDO LA VISIONE CRISTIANA IL SINDACO DI SALERNO ACCOGLIE LE VARIEGATE COPPIE LGBT

10 maggio 2012

 

Salerno, 10 maggio 2012

Ambrogio IETTO

INGENUITA’ DELL’ARCIVESCOVO MORETTI

PERSPICACIA DEL SINDACO DE LUCA

 

Meno di un mese fa, esattamente il 21 aprile scorso, Comune di Salerno e Curia Arcivescovile celebrarono in pompa magna, nel Salone di Palazzo di Città, il pubblico riconoscimento di ‘ Salerno città della Famiglia’. A sancire l’ufficialità dell’evento non solo i due stemmi  del Comune ( San Matteo con la scritta ‘Hippocratica Civitas’ e il brand con la  ‘ S’ di Massimo Vignelli ) ma anche quello ufficiale dell’Arcivescovo Mons. Moretti con scudo rosso, banda ondata, stella ad otto punte e la scritta ‘ Christus Liberabit nos’.

In pieno clima concordatario la Chiesa locale si preoccupò di  assicurare la presenza di relatori di respiro nazionale, culturalmente qualificati ed impegnati ufficialmente nel laicato cattolico, mentre a rappresentare l’ente locale fu il sindaco De Luca in persona che illustrò le iniziative assunte a sostegno della famiglia tra le quali   una Family Card, sei – sette asili nido e la possibilità offerta alle giovani coppie di lasciare il venerdì e il sabato sera i propri bambini a dei parking baby in modo da ritrovarsi in allegria con gli amici di gioventù all’interno della movida.

L’iniziativa assunta dal comune di Salerno si collocava in linea di continuità con l’attenzione rivolta alle esigenze della famiglia dai pubblici amministratori di Parma molti dei quali privati poi, dalla locale magistratura, della libertà personale in quanto considerati presunti colpevoli del reato di corruzione contro la pubblica amministrazione proprio per questioni attinenti alla famiglia (verde pubblico, parchi gioco, mensa scolastica, cambio di destinazione di un edificio privato ad asilo nido ).

In quella occasione esprimemmo un opinabile nostro pensiero, giudicando piuttosto esagerata quest’altra qualità distintiva da riconoscere alla nostra città che, in fatto di politiche familiari, inclusive delle molteplici ed articolate attenzioni da rivolgere a lavoratrici madri, a bambini, a fanciulli, a giovani, a genitori, ad anziani e alla miriade di servizi collegati alle diversificate esigenze dei componenti di una famiglia standard, non è per niente generosa.

Infatti consultori, asili nido, scuole dell’infanzia con spazi verdi ed ambienti polivalenti disponibili, scuole di base a tempo pieno, palestre e strutture per attività ludiche e sportive gratuite, non gestite per fini lucrativi da associazioni e gruppi facenti parte del sottobosco finalizzato al consenso elettorale, organici piani di promozione culturale per le diverse fasce di adulti, luoghi di aggregazione per una sana gestione del tempo libero degli anziani, non rappresentano di sicuro referenze da poter sfoggiare al fine di accreditare nel migliore dei modi possibili la città.

L’adesione e la personale presenza dell’Arcivescovo Moretti a quella cerimonia celebrativa costituirono un atto di speranzosa fiducia nell’autenticità dell’impegno a favore della famiglia così come viene definita e tutelata dagli articoli 29-30 e 31 della Carta Costituzionale. Molto probabilmente la sua fu una manifestazione di ingenuità, la disposizione d’animo propria di  chi non concepisce nel prossimo malizia, acume, perspicacia, doti straordinarie di vero stratega cioè di abile condottiero capace di programmare e gestire le varie mosse da compiere al fine di ottenere uno scopo prefissato a proprio vantaggio.

Infatti il sindaco De Luca sapeva bene dell’impegno assunto dalla sua amministrazione col coordinamento Campania Rainbow di dare doverosa ospitalità,  dal 12 al 27 maggio, al ‘Pride Park’, il villaggio dei diritti che monterà i suoi stand nell’area  ex Salid abbastanza  prossimo al parco Pinocchio. Ora siamo giunti alla vigilia dell’evento, denso di incontri – dibattito con la presenza di noti personaggi della cultura e della politica. L’altro ieri è stato presentato, sempre nel salone del Gonfalone della città, il nutrito programma. Per conto dell’onorevole De Luca ha introdotto l’incontro Ermanno Guerra, garbato assessore alla Cultura, di consolidata formazione laico – repubblicana, che ha fatto bene ad evidenziare l’identità di Salerno quale città aperta e priva di pregiudizi.

Sempre i locali organi di stampa fanno sapere, però, che  dal primo cittadino De Luca sono state dettate precise prescrizioni agli organizzatori. Esse riguardano i comportamenti esteriori che sarebbero tenuti ad osservare i partecipanti al Pride Park, in particolare nel corso del corteo – parata programmato per sabato 26 giugno: divieto di indossare abbigliamenti appariscenti, proibizione per le possibili, colorite, dimostrazioni di affetto tra coppie di omosessuali maschi e tra compagne lesbiche, contenimento di ogni chiassosa dimostrazione del cosiddetto orgoglio gay. Giustamente il presidente locale dell’Arcigay Salerno esprime una sua valutazione critica su questa interpretazione piuttosto rigida del concetto di sobrietà raccomandato dall’onorevole De Luca.

Si legge che da ambienti cattolici siano state espresse, a proposito delle prevedibili vistose ostentazioni,  forti perplessità in particolare per quanto riguarda la contiguità spaziale tra il Parco Pinocchio, frequentato da bambini e mamme, e l’area Salid che ospiterà il villaggio. Non si esprimerebbe nemmeno gradimento  per l’eventuale transito  del corteo – parata  per corso Vittorio Emanuele.

I cattolici, comunque, hanno preso la giusta contromisura al Pride Park. Al posto dei quindici giorni dedicati dalla città all’orgoglio omosessuale essi si ritroveranno domenica 20 maggio al seminario metropolitano di Faiano per celebrare la ‘Festa diocesana della famiglia’ con la diretta testimonianza di ‘storie di vita’ che amano la famiglia intesa, secondo la Costituzione, ‘società naturale fondata sul matrimonio ‘. Insomma, nella città capoluogo si è aperta una strana competizione sul tema e sul modello di famiglia in cui si crede.  Si  sa che a vigilare sulla sobrietà dei partecipanti alla parata ci saranno i vigili urbani. I soliti maligni avanzano l’illazione che tra essi non mancherà  il sindaco De Luca opportunamente truccato al fine di mimetizzarsi.

A lui, infatti, spetterebbe  l’ingrato compito di valutare il grado di effusione dei baci e degli abbracci che si scambieranno i partecipanti al corteo. La fama conquistata sul campo di sindaco – sceriffo, infatti, gli faciliterebbe l’incarico di contenere le avances troppo spinte. In primo luogo, però, dovrà guardarsi dall’abbraccio di Vladimir Luxuria che capeggerà la sfilata della variegata comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender ).

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi