I LIMITI DEL SINDACO DI SALERNO: UN’ELEVATA CONSIDERAZIONE DELLE SUE QUALITA’ COGNITIVE E PROGETTUALI E UNA SCARSA ATTENZIONE AI PARERI E AI SUGGERIMENTI ALTRUI

 

Domenica 29 luglio 2012

 

Ambrogio IETTO

L’AUTOSTIMA DI DE LUCA

 

I testi di psicologia riportano studi che confermano come l’autostima si mantenga così costante nell’individuo che la esprime da renderla immodificabile.  Ricerche sul campo, infatti, confermano che anche dinanzi a risultati disastrosi ottenuti a seguito di somministrazione di prove oggettive le personalità dotate di alta considerazione di sé finiscano col consolidare il personale convincimento di avere compiuto le giuste scelte nell’ambito delle personali attribuzioni e responsabilità, di avere analizzato con la dovuta lungimiranza problemi e soluzioni, di poter sostenere con caparbia determinazione che eventuali insuccessi ottenuti siano dovuti esclusivamente all’insipienza, alla mediocrità e all’irresponsabilità degli altri. Meccanismi e dinamiche mentali di questo tipo impongono al soggetto in osservazione l’attivazione, a livello di espressività facciale,  dell’increspamento della fronte e del corrugamento delle sopracciglia mentre, inevitabilmente, il linguaggio deve risultare netto, sprezzante, in taluni passaggi anche decisamente offensivo.

Dal punto di vista psicoanalitico, d’altro canto, l’autostima viene spiegata come un sostegno di natura narcisistica che l’Io riceve dal Super – Io per cui il soggetto interessato non teme punizioni né riprovazioni. Per carità, il sindaco De Luca non si è sottoposto a test oggettivi, cioè a reattivi psicologici impiegati per ottenere una misurazione standardizzata delle sue conoscenze ed abilità.

Queste prove, ormai, vengono utilizzate, da parte dell’Istituto  Nazionale di Valutazione, per accertare il livello di competenze acquisito da scolari e studenti nei processi di apprendimento, per  la fase preselettiva prevista dai pubblici concorsi  al fine di accedere ad un posto di lavoro o per avviare l’itinerario procedurale che, come sta avvenendo in questi giorni, dovrebbe consentire a decine di migliaia di laureati di conseguire l’abilitazione all’insegnamento.

Le prove oggettive cui è sottoposto un sindaco sono quelle che quotidianamente deve affrontare per far fronte ai tanti problemi che la gestione di una città come Salerno comporta, in particolare in una fase  storico – economica di straordinaria recessione.

Già queste prove si concludono spesso con risultati insoddisfacenti, non potendo venire favorevolmente incontro a situazioni di disagio e di sofferenza di tanti cittadini privi di lavoro e di sostegno.

Ad evidenziare, però, il tasso elevato di autostima, di cui è contraddistinta la personalità dell’onorevole De Luca, sono i grandi progetti che egli elabora, in cui crede ciecamente e che porta avanti con ammirevole determinazione, a volte, però, senza concretizzarli o lasciandoli a mezza via.

Se è lui l’esclusivo protagonista dell’operazione, egli parte in quarta tanto da superare, ad esempio, la comprensibile avversione all’uso dell’aereo ed affrontare anche un volo transoceanico per trovarsi a diretto contatto  con un grande architetto statunitense e chiedergli un progetto avveniristico per il termovalorizzatore da realizzare necessariamente nell’ambito del territorio comunale.

Poi subentrano interventi  legislativi che attribuiscono la responsabilità in questo campo alle province. Cosa fa il sindaco ? Non si perde d’animo, convoca il consiglio comunale, fa cambiare di nuovo la destinazione d’uso dei suoli in precedenza individuati e costruisce, portandolo avanti con la consueta caparbietà,  un complesso ragionamento dimostrativo dell’inutilità e della pericolosità dell’impianto.

Così succede per l’aeroporto e per il Consorzio Salernitano dei trasporti. Finché la gestione è affidata a suoi uomini, tutto va bene. Se cambiano i soggetti in campo, allora è tutto da rifare secondo  l’affermazione del compianto Gino Bartali. 

La città ha più di un’opera incompiuta, ferma al palo. La colpa, ovviamente, è dello Stato e della regione che non erogano i fondi ma non si mette mai in discussione il fatto che per programmare ed avviare un’opera importante bisognerebbe essere relativamente certi di poter contare su promesse di finanziamento sufficientemente attendibili.

Intanto si continua con l’enfatizzare la correttezza dei conti e la  Salerno ‘ capitale di un distretto turistico di valore mondiale’ mentre proprio l’altro giorno la CGIA di Mestre pubblicava l’entità dei debiti dei capoluoghi di provincia, collocando il Comune di Salerno al 25° posto della speciale graduatoria nazionale con 201 milioni di debito al 31 dicembre 2010 ed un debito pro- capite per ogni residente di 1.444 euro.  Non piace a chi scrive accentuare quanto si va registrando nella costruenda Piazza della Libertà ma, di certo, non si tratta proprio di ‘ un piccolo problema tecnico’ come testualmente si legge nel comunicato girato alla stampa dallo specifico ufficio del comune.

Lo stesso intervento verbale compiuto al Campus universitario, in occasione del conseguimento della laurea in medicina da parte dei primi sedici bravi allievi, è stato percepito dalla maggioranza del folto pubblico presente come un’impropria, scorretta raccomandazione fatta al rettore magnifico e ai docenti in toga di non trasformare la nascente Facoltà in una succursale di servizio di qualche più blasonato ateneo vicino.  Sono proprio queste affermazioni, taluni suoi ricorrenti atteggiamenti a ridimensionare i tanti oggettivi meriti pur conseguiti da De Luca nella  lunga attività amministrativa svolta per la comunità salernitana.

E poi l’assenza assoluta di un sorriso sincero, di un’espressività facciale autenticamente aperta verso il prossimo umano e il futuro. Sempre a Fisciano, in occasione della citata manifestazione, disarmante l’atteggiamento di assoluta noncuranza nei riguardi del suo predecessore De Biase e appena una distratta stretta di mano ad un Bassolino ancora sofferente per il duro colpo subìto dal suo fisico dieci giorni prima.

 

 

 

 

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