PARLAMENTARI, CONSIGLIERI REGIONALI, ASSESSORI COMUNALI DI SALERNO E PROVINCIA, TUTTI COMPATTI, AL SEGUITO DI DE LUCA E BERSANI

Salerno, 22 Novembre 2012

Ambrogio Ietto

Primarie: De Luca e gli altri

Sembra di un certo interesse, a qualche giorno di distanza dallo svolgimento delle primarie all’interno del partito democratico , soffermarsi sulle dinamiche interne a questa aggregazione nell’ambito della circoscrizione territoriale salernitana.

Un osservatore esterno, che ignora del tutto l’entità e la qualità dei processi aggregativi che sono venuti a costituirsi  all’indomani della fondazione del partito con l’unificazione tra la Margherita e i Democratici di Sinistra e che si sono ulteriormente sviluppati negli ultimi anni fino alla competizione di domenica prossima, può almeno disporsi a tentare di interpretare quanto sta avvenendo su base locale.

Emerge subito, in termini piuttosto inequivocabili, che tutto ruota intorno all’asse Bersani – De Luca e, quindi,  al patto che tra i due è stato sottoscritto. Trattasi di un’operazione che va ben oltre il domani politico del sindaco di Salerno che, dotato di straordinario fiuto, arricchito dall’ortodosso itinerario formativo compiuto in gioventù tra Botteghe Oscure, le Frattocchie ed Ariccia e dalla lunga, positiva esperienza di amministratore giudicato fattivo ed illuminato, si è trovato nella felice posizione di stabilire, con la consueta determinazione, le condizioni entro le quali collocare il suo esplicito sostegno a Bersani, anche nelle vesti pubblicitarie di suo testimonial.

Sarà un prossimo incarico ministeriale di un certo respiro o una collocazione di rilievo nazionale all’interno dell’oligarchia di partito sembra scontato che l’aspirazione di De Luca converga verso Palazzo Santa Lucia, a Napoli, per prendere il posto del tiepido Caldoro. La collocazione sostanzialmente forte del sindaco all’interno del partito, nonostante le gravi critiche da lui mosse da sempre nei riguardi del suo gruppo dirigente, coincide di fatto con l’invigorita leadership di Bersani, facilitata dal traumatico disorientamento del Pdl e dai sondaggi decisamente favorevoli.

Pertanto o rimane in vigore il porcellum o  cambia il sistema elettorale certo è che sarà l’uomo politico emiliano a decidere le candidature nei vari collegi elettorali. E’ questa la lettura da dare alla nutrita, compatta schiera di parlamentari e di consiglieri regionali del partito democratico schierati a favore del duo Bersani – De Luca.

Se è comprensibile, ad esempio, la collocazione dell’onorevole Bonavitacola, da sempre interlocutore discreto e privilegiato di De Luca, oltre che probabile suo successore a Palazzo di Città, e della coppia Andria – Iannuzzi, parlamentari attenti ai problemi generali del Paese e del territorio di provenienza, molto presenti nel Vallo di Diano e nel Cilento, per certi aspetti necessitati ad accettare il metodo di governo di De Luca per niente disponibile all’ascolto e alla partecipazione, alimenta una maliziosa curiosità la constatazione che la città di Salerno e la sua provincia sono rappresentate in Parlamento anche da due deputati del PD, Vaccaro e Cuomo, che non hanno di certo brillato per rappresentatività politica e che ora si fanno vivi per sostenere personaggi dell’entourage di Bersani.

Il primo, in verità, ha ricevuto non molto tempo fa delle accuse, da parte dei responsabili locali del partito, perché  avrebbe alimentato vento di fronda contro De Luca, il secondo è ricordato da chi scrive come ex segretario provinciale di Forza Italia e candidato alla presidenza della Provincia in opposizione all’attuale compagno di cordata Andria. Scoprirlo ora rappresentante locale della cattolica Bindi contribuisce a comprendere la complessiva confusione presente all’interno di un’aggregazione che ha voluto cancellare le antiche, feconde narrazioni del secolo precedente quando il dichiarato laicismo di un Cuomo socialista di scuola contiana sparava a zero contro l’egemonia democristiana di De Mita e degli altri irpini.

C’è poi la pattuglia di Antonio e Gianfranco Valiante, di Donato Pica e della Anna Petrone necessitati anch’essi a seguire la linea del sicuro vincitore della faida interna. Sulla piena, assoluta devozione dei componenti della giunta comunale di Salerno verso il sindaco c’è poco da aggiungere. Sul ritorno all’ovile da parte di Buonaiuto sono state già scritte parole di benevola comprensione. Una recente intervista rilasciata dal segretario provinciale Landolfi enfatizza la penetrazione di ambienti del centrodestra a favore di Renzi. Congetture e supposizioni hanno tutte diritto di cittadinanza alla vigilia di una consultazione. Chi scrive ritiene, al contrario, che il centrodestra locale, come quello nazionale, ha una bella gatta da pelare con le gravissime difficoltà interne. Pensare ad una simile ipotesi ha il solo scopo di buttare le mani avanti per cautelarsi da un eventuale, parziale successo di quello schieramento interno capitanato dal sindaco di Giffoni Valle Piana il cui impegno sembra espresso soprattutto  in opposizione al congiunto Ugo Carpinelli, necessitato anche lui a sostenere la linea Bersani  per gli obblighi che gli derivano, nei riguardi di De Luca, dalla nomina a manager della Centrale del latte.

Il testo dell’intervista al ‘Corriere del Mezzogiorno’ di Landolfi va letto anche per l’uso frequente che egli fa del pronome personale di prima persona plurale: ‘ noi stiamo organizzando … sappiamo … possiamo … noi organizziamo le primarie … prendiamo posizione … ‘. Landolfi è un giovane intelligente, cresciuto all’ombra di De Luca e opportunamente valorizzato. Del sindaco ha fatto proprie anche le espressioni facciali e verbali, le interlocuzioni e anche  le minacce ( ‘ Le primarie sono un fatto politico, non scivoleranno sul corpo del partito senza lasciare traccia’!).

Landolfi, come De Luca, non ha la disponibilità al sorriso, è sempre severamente corrucciato, indispettito verso gli altri e rassomiglia a molti  dei suoi predecessori e maestri che autorizzarono Luca Ricolfi, sociologo di antica collocazione sinistrorsa, a scrivere nel 2005 ‘ Perché siamo antipatici ? La sinistra e il complesso dei migliori ‘ ( Longanesi ).

Il buonsenso deve suggerire ad esponenti e a militanti del partito democratico di superare il controproducente complesso di origine inconscia di essere i migliori tra la deludente classe politica italiana.

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