ANCHE A SALERNO SI PERCEPISCE LO STATO DI CRISI DEL PDL

Salerno, 29 Novembre 2012

Ambrogio IETTO

Il centrodestra a Salerno e in provincia

Ernesto Galli della Loggia in un suo editoriale apparso domenica scorsa sul ‘ Corriere della sera’ , trattando di ciò che resta del Pdl,  ha analizzato, a mio avviso con la consueta lucidità, la condizione politica del nostro Paese che ‘ per sua natura è intimamente conservatore e vota perlopiù a destra o per il centrodestra, ma ha una prevalente cultura politica organizzata e diffusa che è di sinistra’.

Lo sguardo dell’editorialista, puntualmente rivolto al contesto generale della Penisola, consente di compiere ad un analista locale, sia pure con minore autorevolezza,  anche una ‘zumata’ in terra salernitana. Ne dà spunto l’ultima uscita, piuttosto compassionevole, dell’avvocato Ferrazzano scelta come candidata a sindaco della città capoluogo in contrapposizione all’uscente De Luca.

Il suo canto del cigno alimenta davvero una nota piena di malinconia che non viene raccolta nemmeno, ed è quanto dire, dal segretario provinciale dei Ds Landolfi che, come tutti i suoi compagni  di merenda doc, non si commuove nemmeno nei riguardi di una gentildonna tentata forse dal desiderio inconscio di andare tra le braccia dello stesso De Luca.

Il portavoce più o meno ufficiale del sindaco, dando con le sue dichiarazioni un’implicita risposta all’antico interrogativo del sociologo Luca Ricolfi ( ‘ Perché noi di sinistra siamo antipatici ? ‘, Longanesi Editore ), ha fatto comprendere che c’è già troppa gente in casa ds ad attendere il premio che toccherà ai seguaci di De Luca, coprotagonisti del successo di Bersani a Salerno.

La signora Ferrazzano fa riferimento ad un progetto politico suo incompatibile con  una ‘ dirigenza politica molto distante ‘. Ma, di grazia, la consigliera non fu designata a candidata a sindaco dall’onorevole Cirielli, di cui era vice presidente alla provincia, dopo essersi allontanata dall’entourage del ministro Carfagna ? L’ex presidente della Provincia, confortato dall’attuale neopresidente Iannone, ritenne che la città non disponesse di altre intelligenze almeno di pari livello della designata, potenzialmente in grado di affrontare, con autorevolezza culturale ed una chiara visione dei problemi e delle prospettive della polis, il bulldozer De Luca.

Il disastroso esito elettorale mortificò quanti, pur considerando fattivo l’impegno dell’attuale sindaco, non ne condividevano né ne condividono ora  il metodo di gestione, il suo opinabile concetto di democrazia e di libertà, la sua caratteriale propensione all’arroganza verbale.

La signora Ferrazzano non si preoccupa di ricordarsi di quanti scelsero lei esclusivamente perché non disposti a far aumentare ulteriormente la pluriennale egemonia di De Luca sulla città. Né rivolge il pensiero a tanti umili candidati che, raccogliendo anche i soli suffragi di parenti ed amici, le hanno consentito di diventare consigliera e di partire, all’interno del civico consesso, come capogruppo dell’opposizione. Ovviamente chiamare in causa la cortese professionista non significa considerarla esclusiva colpevole del disastro del centrodestra a Salerno e provincia.

La stessa onorevole Carfagna porta le sue colpe, avendo escluso pregiudizialmente dalle sue preoccupazioni quella di farsi promotrice nel suo territorio di un processo aggregativo di quell’apprezzabile area moderata e liberale che nulla aveva a che fare col metodo da ‘ campagna acquisti indifferenziata‘ messo in piedi dall’onorevole Cirielli. La città e la provincia offrivano, infatti, risorse di grande dignità culturale e di forte, sicuro spessore etico, collegate all’antica elaborazione liberale degli Amendola, dei Moscati, dei Valitutti, dei Quagliariello.

Un depistage serio, condotto all’interno della realtà accademica del Campus universitario, delle libere professioni, delle imprese attive, del settore mercantile e alimentato dall’idea di costruire un vero, serio progetto alternativo alla ventennale egemonia veterocomunista, avrebbe consentito di recuperare risorse umane significative.

Invece anche l’ex donna di governo è caduta nel diffuso limite di circondarsi di figure più o meno insignificanti, favorendo di conseguenza il metodo Cirielli che ha consentito di battere ogni record in fatto di nomine assessoriali e di brevità di durata delle stesse. Lo stesso grande, velleitario sogno di una macroprovincia, riproduttrice a distanza di secoli del Principato longobardo, è svanito tra ostacoli costituzionalmente definiti e l’acritica acquiescenza di decine e decine di consigli comunali dell’area salernitana.

Infine produce senso di fastidio e di rassegnata incredulità il solo pensiero che, accanto al dignitoso lavoro in sede governativa e parlamentare degli onorevoli Carfagna, Cirielli, Paravia, Fasano, si colloca una schiera di parlamentari del centrodestra, tra i quali  Giancarlo Lehner, Marco Mario Milanese, Mario Pepe, Giuseppe Esposito, Gerardo Soglia, Pasquale Vessa, eletti nel nostro collegio e per niente portatori di istanze e di esigenze del vasto territorio rappresentato.

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