LE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO E LE CONVENTION DEL CENTRODESTRA: UN MODO COME UN ALTRO PER FARE ” AMMUINA ” E DARE LA PARVENZA DELLA DEMOCRAZIA

Salerno, 27 dicembre 2012 = Vigilia delle primarie di secondo grado

Ambrogio  IETTO

Democrazia e Primarie

Tra primarie e convention varie sembra che stiano venendo fuori i nomi di coloro che esprimeranno la rappresentanza della nostra provincia al Senato e alla Camera dei deputati. Una lettura fugace consente di confermare personali , consolidati convincimenti: se si esclude il duo Bersani – Renzi, che ha vivacizzato la competizione all’interno del partito democratico, per il resto in sede locale la vicenda si concluderà  come una classica sceneggiata inserita nel ‘ cartellone’ in programma sabato prossimo da Scafati a Sapri.

A Salerno, come è noto, a decidere tutto è stato l’onorevole De Luca con l’avallo acritico del segretario provinciale del partito. A passare l’esame sono stati i parlamentari uscenti Andria, Iannuzzi, Bonavitacola e Cuomo. I primi due, molto impegnati a livello nazionale ( il primo nel comparto privilegiato dell’agricoltura ed il secondo nel settore dei trasporti con una specifica, ammirevole attenzione alla complessa vicenda della Facoltà di Medicina della nostra Università ), hanno curato con puntualità i rapporti col territorio e sono stati molto accorti nel non avanzare ombra di critica al metodo De Luca.

Bonavitacola, dignitosamente e discretamente coinvolto nelle vicende amministrative della città, è stato delicato cucitore di rapporti interistituzionali a volte messi in discussione dall’eccesso di vivacità comunicativa del sindaco. Si è salvato anche Cuomo per la sua innocuità e per  significative sponsorizzazioni romane.

Invece ha pagato il fio per qualche larvata valutazione critica della gestione De Luca l’uscente Vaccaro che, in verità, non aveva nemmeno acquisito benemerenze significative sia nell’ attività parlamentare sia per la sua epidermica presenza sul territorio. Il resto della compagine, piuttosto folta, è rappresentata sicuramente da degne e brave persone il cui spessore politico resta inesorabilmente confinato entro la circoscrizione municipale di residenza.

Fa eccezione, è vero, la partecipazione del giovane figlio d’arte Simone Valiante. Non è possibile quantificare l’incidenza che avrebbe avuto l’intervento fatto a suo favore dall’ex ministro dell’istruzione Fioroni. Credo che a convincere De Luca nel concedere l’imprimatur sul suo nome siano stati l’apprezzabile movimentismo politico del giovane, in particolare nel cuore del Cilento, e i buoni rapporti da lui costruiti nel tempo con uno dei due pargoli del sindaco. Molto probabilmente non è stato nemmeno sottovalutato il peso elettorale di cui dispone il consigliere regionale Antonio, papà del candidato, e  collaudato motore di consensi dell’area veterodemocristiana.

Sul fronte opposto si è proceduto col metodo della convention o, meglio,  con un raduno dei vecchi reduci di Alleanza Nazionale da parte dell’ex presidente della Provincia onorevole Cirielli.  Così si sono ricomposti i ‘ Fratelli d’Italia’ del trio La Russa, Meloni, Crosetto.

Qui l’operazione è stata più semplice: verranno premiate le risorse più genuinamente fedeli alla sorgente Cirielli. Si legge di una diversa collocazione di Antonio Mauro Russo di cui, in verità, si ignorano sia la potenziale entità del consenso sia l’indice di incidenza di un’immagine rimasta piuttosto sbiadita accanto al bulldozer Iannone.

L’osservazione che è possibile ricavare dalla rapida carrellata è la seguente: ormai la classe dirigente nazionale è selezionata secondo criteri individuati dal leader – padrone di turno. Il rapporto con la cosiddetta società civile è definitivamente estinto. Chi aspira ad un posto al sole anche in una competizione preselettiva è tenuto a svolgere servizio permanente effettivo in ossequio al capo.

Ad essere valutati, almeno per i nuovi aspiranti, sono alcuni indicatori considerati decisivi: fedeltà assoluta al leader, esecuzione acritica delle raccomandazioni da lui espresse nel corso del mandato ricevuto, discrezione piena sulle manovre occulte attivate.

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