CONTINUA LO SHOW DI DON MEROLA, PRETE ANTICAMORRA, CHE AMA PARLARE DI SE’ UTILIZZANDO LA TERZA PERSONA

Salerno, 23 gennaio 2013

Ambrogio IETTO

Un modo piuttosto chiacchierato di fare il prete

La pubblicazione ufficiale delle liste dei candidati alla Camera dei deputati per la circoscrizione Campania 2, cui è direttamente interessata l’intera provincia di Salerno, e di quelle degli aspiranti senatori  presenti nell’ambito circoscrizionale dell’intero territorio regionale, offre spunto per una serie di considerazioni che riguardano le principali aggregazioni partitiche in lizza e il coro piuttosto nutrito e diffuso delle lamentazioni provenienti, in particolare, dal territorio salernitano.

Al momento non entro nel merito delle stesse anche in considerazione del fatto che non c’è parte politica che non si lamenti dell’uso perverso che i leader nazionali hanno fatto del Porcellum, vituperato al massimo in sede di dibattito politico finalizzato alla ricerca di una nuova norma regolativa della futura vicenda elettorale ma opportunamente utilizzato per riempire le varie caselle secondo un ordine imposto dai responsabili nazionali dei singoli partiti.

L’odierna riflessione riguarda un prete che, pur non rintracciabile in nessuno degli schieramenti in gara, ha puntualmente colto l’occasione per esternare alle agenzie di stampa considerazioni a trecentosessanta gradi sul nostro sistema politico, sulle persone che lo rappresentano e lo animano, sulle ‘ finte primarie’ del partito democratico, sulla gestione amministrativa del capoluogo di regione, sulla magistratura, sui pentiti e, ovviamente, sul caso Cosentino e su Berlusconi.

Il sacerdote si chiama don Luigi Merola e, come si deve ad un personaggio di grido disponibile anche a firmare autografi,  non solo è entrato di diritto in rete nell’enciclopedia libera Wikipedia ma si prende anche il lusso, passando dichiarazioni alle agenzie di stampa e dando interviste a quotidiani nazionali, di parlare di sé in terza persona: ‘ Don Luigi ha una dignità che non si baratta ‘ ( ‘Il fatto quotidiano’ del 18 gennaio scorso ).

Dall’articolata biografia lanciata in rete si legge che il quarantenne presbitero e scrittore italiano è ‘ noto per il suo impegno civico e in particolare modo per la sua opposizione alla camorra’, referenza questa che gli consente da oltre otto anni di andare in giro con la scorta assegnatagli dal Comitato provinciale di Napoli per la sicurezza e costituita da due agenti di polizia definiti , sempre secondo  Wikipedia, da don Luigi Merola  ‘ i miei angeli terreni’.

L’espressione, in verità, corrisponde al vero in quanto ritorna in ogni intervento verbale che il sacerdote compie in occasione dei tanti incontri con gli studenti e presso club ricreativi e culturali. L’unica nota di contrasto  in queste occasioni è data dall’impeccabile clergyman indossato e dalle ricorrenti espressioni verbali proferite in autentico dialetto di Villaricca, suo paese natale.

Per carità, non che il giovane sacerdote non sappia  governare l’armonico idioma italico. Egli, in pratica, da buon attore alla ricerca di facili effetti, è pienamente consapevole che talune espressioni colorite, pronunciate al momento giusto, producono un entusiastico assenso da parte dell’uditorio.

Va precisato, per corretta informazione, che la maestria comunicativa di don Merola è confermata dalla specifica specializzazione da lui acquisita in ‘ Scienze Sociali’ presso l’università telematica privata ‘ Marconi’ di Roma , legalmente riconosciuta.

Dunque don Merola nei giorni scorsi ha ritenuto opportuno informarci che si è recato a Roma mercoledì 9 gennaio scorso ove, a Palazzo Grazioli, sede operativa di Berlusconi, ha avuto un colloquio col Cavaliere in carne ed ossa dalle ore 21.30 alle 22.30. Il lettore potrà pensare che l’incontro avesse come finalità una confessione richiesta dal leader del centrodestra per liberarsi dai peccati di pensiero commessi guardando Ruby e le diverse ragazze dell’Olgiata.

Niente di tutto questo: l’invito partecipato a don Merola riguardava un’ipotetica candidatura per il PDL alle prossime elezioni politiche. Il prete ha ritenuto darne dettagliata informazione alla stampa in considerazione non solo della sua personale posizione di personaggio pubblico ma anche perché le sue intenzioni erano e, forse, rimangono quelle di fondare un proprio partito. Precisa, infatti, ad un giornalista del ‘Corriere del Mezzogiorno’: “ Avrei fatto come il cavallo di Troia. Questa occasione mi sarebbe servita da trampolino”. Sembra di comprendere che se l’intesa col Cavaliere fosse stata raggiunta, successivamente il prete anticamorra avrebbe costituito un partito suo, abbandonando anche Berlusconi.

L’incontro gli è servito, però, per capire che la politica ‘ è una faida’ e che, comunque, egli avrebbe compiuto l’atto di ‘sporcarsi le mani’, dando anche una lezione a Roberto Saviano.

Don Merola sul caso Cosentino ha ‘ rilevato alcune incongruenze dei collaboratori di giustizia’ i quali ‘pensano quello che vogliono. Anche i magistrati che spesso potrebbero approfondire si fermano, senza chiedere tutto’.

Il Merola- pensiero continua e va avanti a briglie sciolte. Al ‘ Fatto Quotidiano’ dichiara che il Porcellum è una delle ragioni del suo rifiuto. Infatti trattasi di ’ una legge che chiama a sé i servi e non gli uomini liberi. Don Luigi ( è sempre lui a parlare solennemente in terza persona ! ) ha detto no perché è meglio morire in piedi che vivere inginocchiati ‘.

Nel suo dire un giudizio positivo è espresso, finalmente, nei riguardi di Ingroia. Meno male.

Il cardinale Sepe ha cercato di mettere a tacere il suo presbitero, dichiarando  che i preti fanno bene a non entrare direttamente in politica. Eppure lo stesso arcivescovo di Napoli, recandosi nel febbraio 2009 a Forcella e parlando ai fedeli dove era stato parroco don Merola, affermò: ‘ Ecco che io ho scelto per voi un sacerdote che non chiacchiera, non fa sceneggiate, non si mette sul palcoscenico, fa vivere la fede, testimonia il Vangelo’.

L’allusione era chiara. Ma don Merola non recepì il messaggio del suo vescovo.

Così  continua a dare spettacolo.

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