Archivio per gennaio, 2013

IL SONDAGGIO ‘ GOVERNANCE POLL 2012 ‘ DEL ” SOLE24ORE “: SALERNO HA IL SINDACO CHE PIACE DI PIU’

10 gennaio 2013

Salerno, 10 gennaio 2012

Ambrogio IETTO

Il ‘ miracolo ’ del viceré esuberante

Chapeau a Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, destinatario del secondo successo in corsa solitaria nella speciale graduatoria stilata dal Governance Poll 2012 su commissione del quotidiano economico Il Sole24Ore. Egli, a distanza di cinque anni, riconquista la prima posizione  di sindaco di una città capoluogo di provincia col miglior consenso, rappresentando anche, come sottolinea il redattore del quotidiano,  la più classica delle eccezioni.

Infatti, di norma, ad essere gratificati con maggior successo sono i sindaci reduci da recente consultazione elettorale. Invece De Luca, sindaco ormai per la quarta volta, si attesta di fatto, secondo il sondaggio, al 72% del gradimento, aumentando addirittura di un punto in relazione ai risultati elettorali acquisiti nel 1997, cioè ben 15 anni fa.

Il sondaggio, i cui esiti sono stati resi noti lunedì dal quotidiano di Confindustria, è stato condotto, come in ogni città d’Italia, nel periodo 15 settembre – 15 dicembre 2012 tra 800 elettori residenti nel comune capoluogo. Il campione, ovviamente, era disaggregato per sesso, età ed area di residenza. Le interviste sono state realizzate con sistemi misti: più esattamente quelle telefoniche effettuate con l’ausilio del sistema Cati e le telematiche coi sistemi Cawi e Tempo Reale.

Unica la domanda rivolta all’intervistato: ‘ le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del sindaco della sua città nell’arco del 2012. Se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco ? ‘.

Nella pagina riservata alla rilevazione il quotidiano milanese di Via Monte Rosa ha dedicato un riquadro su ben quattro colonne al nostro ‘ personaggio’  col titolo emblematico ‘ Il viceré esuberante piace ai cittadini’. Ritengo che sia il sostantivo sia l’aggettivo anticipino un identikit abbastanza attendibile del nostro primo cittadino. E lo stesso richiamo alla diffusa percezione di piacere avvertita dai cittadini risponde indiscutibilmente al vero, confortata come è dalla percentuale bulgara che il sondaggio ha rilevato.

Il lemma ‘viceré’ è attribuito ai ‘ non troppi critici’ presenti in città  mentre l’apposizione ‘ uomo forte’ si fonda sulla sua permanenza di fatto a Palazzo di Città dal lontano 1993.

Mi permetto considerare  pertinente l’espressione di qualche considerazione sulla sensazione suggestiva prodotta da questo risultato che, comunque, ancora una volta ha proiettato in agone nazionale la nostra città.

De Luca ha saputo vendere ottimamente bene la sua merce. Questa è la prima oggettiva constatazione. Si è dato da fare, attraverso apparizioni televisive sui canali nazionali, significative presenze in iniziative e manifestazioni importanti realizzate in città del Nord Italia, e posizioni critiche altisonanti e di chiaro sapore ricattatorio nei confronti del suo partito democratico, per dare un’immagine nuova di governo di una comunità del Mezzogiorno d’Italia collocata tra la contigua area napoletana – casertana, sempre più mortificata da gravi patologie sociali, e il non meno problematico territorio calabrese.

Il suo linguaggio non è solo esuberante, vivace, espansivo, estroverso, franco, sanguigno così come fa nelle sedi ufficiali. Con noi suoi concittadini ha usato ed usa un vocabolario non solo più colorito ma anche offensivo. Qualche volta accompagna l’usuale lemma di ‘cafoni’ con gli aggettivi indefiniti ‘ alcuni’, ‘taluni’. Le  sue filippiche, spesso, sono dirette a tutti noi con l’uso strumentale di metafore variopinte che risultano gradite alla stragrande maggioranza dei suoi amministrati.

In un contesto socio – politico – culturale in cui si preferisce non prendere posizioni e, nel migliore dei casi, collocarsi sul comodo ‘ ni ‘, un leader, e De Luca è un leader significativo, fa colpo, piace perché, come si usa dire, ha gli attributi e si fa rispettare. I primi a rispettarlo, infatti, con atteggiamenti, purtroppo, acritici  ed assolutamente dipendenti sono i suoi più diretti collaboratori. E’ ampiamente consolidata nel ‘ Palazzo’ l’espressione che una volta fu proferita dal sindaco nel mentre constatava la presenza, lungo i corridoi, di un suo assessore in atteggiamento ludico – scherzoso: ‘ non perdere tempo, io ti pago, vai a lavorare nel tuo ufficio ’.

In una società lassista, accomodante, eccessivamente indulgente l’uomo forte piace. E’ gradito anche dai tanti che interrompono  l’ennesima chiacchierata sulla ‘Salernitana’ o la partita  di tressette con gli amici per andare ad ascoltare il sindaco che fa il settimanale discorso in TV.

Non parliamo poi delle donne che sono le più patite fan di De Luca. A loro l’uomo forte piace e come. Per carità il 72% ottenuto per l’ennesima volta dal sindaco  al Governance Poll 2012 è costituito, in misura consistente, oltre da chi fa parte dell’innegabile sistema di potere intelligentemente e pazientemente messo su da lui, anche dalle tante semplici persone che riconoscono la maggiore e migliore vivibilità di Salerno in rapporto alle comunità insediate non molto lontano dalla città capoluogo. Sicurezza e raccolta differenziata sono indicatori reali, significativi e documentabili.

E’ vero ci sono le tante opere, anche enfatizzate sul sito municipale nel contesto del ‘rivoluzionario programma di trasformazione urbana ‘, che sono ferme al palo o i cui lavori non hanno mai avuto inizio. C’è il lungomare abbandonato coi topi non graditi ospiti e con una vegetazione agonizzante. Ci sono tanti locali adibiti a scuola dell’infanzia e a primo ciclo d’istruzione inadatti, privi di ambienti idonei ad una didattica laboratoriale e all’attività ludico – ginnico – motoria.

Abbiamo, però, il sindaco più gradito d’Italia. Dobbiamo essere tutti  soddisfatti del pronunciamento espresso dai 1440 concittadini, sui 2000 intervistati, che sarebbero ben felici di rieleggere ancora una volta sindaco l’onorevole De Luca.

In verità  anche per evitargli di andare ad annoiarsi a Palazzo Chigi, ascoltando tutti i giorni il ‘Bersani pensiero ‘.

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