ELEZIONI POLITICHE 2013 A SALERNO. FORSE AVVIATA LA PARABOLA DISCENDENTE PER I DUE LEADER POLITICI LOCALI

Salerno, 26 Febbraio 2013

Ambrogio IETTO

DE LUCA e CIRIELLI ENTRAMBI IN CALO

La mia riflessione sugli esiti delle elezioni politiche di domenica e lunedì si limita, ovviamente,  ad una lettura comparata di quanto verificatosi in ambito regionale, provinciale e del comune capoluogo, tenendo conto necessariamente dei risultati acquisiti a livello nazionale per la Camera dei deputati.

Essa ha due nomi di riferimento: il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e l’onorevole Edmondo Cirielli fino a qualche mese fa presidente dell’Amministrazione provinciale. Sono i due personaggi più significativi dell’agone politico nostrano, molto simili dal punto di vista caratteriale e abbastanza affini per quanto riguarda il modo di guidare e di gestire il processo di implementazione del concetto di democrazia. L’immediato futuro della politica sul territorio salernitano e, per certi aspetti, anche campano non potrà prescindere  dalla presenza e dall’azione anche di queste due identità così determinate, per certi aspetti anche caparbie, molto lucide nel delineare i propri disegni strategici e, inevitabilmente, anche autoreferenziali con un tasso piuttosto eccessivo di autostima.

Il primo riflettore è puntato su De Luca, collocato al centro di un testardo corteggiamento da parte del leader del suo partito Bersani che lo ha scelto anche come testimonial per essere sindaco di una città giudicata degna di essere additata a modello in un Mezzogiorno piuttosto deludente dal punto di vista della gestione amministrativa dei suoi grandi centri.

Il partito democratico, identificabile a Salerno città in particolare con la persona del sindaco, ha ottenuto il 29,12% dei voti, 6,72 % in più dell’insieme dei consensi raccolti nell’intera provincia, 7.26 % in più della somma dei suffragi ottenuti nell’intera Campania  e 3.71 % in più del risultato nazionale.

Nel leggere queste cifre si ha la conferma dell’incidenza migliorativa che l’amministrazione De Luca produce sul partito di appartenenza del primo cittadino. Nel momento in cui si vanno a rispolverare i risultati dell’ultima elezione a sindaco di De Luca (competizione del 16 maggio 2011 ) si ha, però, la conferma dell’enorme distanza che separa il 74, 42 %, acquisito allora  in sede di primo scrutinio, dal 29, 12 % guadagnato ieri l’altro dal partito democratico.

La prima considerazione che viene da esprimere, senza scoprire l’acqua calda, è che De Luca è sostenuto,  nelle sue designazioni a sindaco, da un consistente elettorato di centrodestra che anche l’altro giorno  ha ottenuto in città il 26,81 %.

Ma le attese del sindaco, orientate ad andare ad occupare finalmente la poltrona di presidente della giunta regionale, perdono slancio nel momento in cui si constata che l’intera concentrazione di centrosinistra  si ferma, in Campania, ad una percentuale inferiore del  9.63%  a confronto del 35.62 % raggiunto dal centrodestra nonostante la mancata candidatura di Cosentino.

Anche la posizione dell’onorevole Cirielli va sottoposta ad approfondimento. Egli è stato tra i principali protagonisti  della nascita della lista ‘ Fratelli d’Italia’. Pur nel considerare molto recente questo evento la percentuale del  7.10 % raggiunta dallo schieramento capitanato dagli onorevoli  Larussa e Meloni  è poca cosa in rapporto al lavoro certosino ed oneroso compiuto dall’ex presidente della Provincia nella  campagna acquisti e nella conseguente collocazione istituzionale di decine e decine di amministratori locali.

Esso è di certo un risultato che, rapportato all’1,95 % nazionale, conferma l’incidenza significativa di Cirielli sui suoi referenti territoriali. Egli questa volta si è imbattuto, però, in un ostacolo probabilmente non valutato in giusta misura alla vigilia: la consistente presenza nella città capoluogo e in provincia di un elettorato caparbiamente convinto che la componente di centrodestra potesse essere rappresentata soltanto dal partito del Cavaliere Berlusconi.

E’ pur vero che il PDL ha potuto contare sul recuperato entusiasmo dell’onorevole Carfagna, sull’adesione della neo – senatrice Eva Longo, scaltra  esperta di manovre elettorali, e dell’apparentemente  innocuo Enzo Fasano che,  pur sollecitato dal suo padre politico Gasparri, ha avuto intelligenza e determinazione nel non seguire Cirielli ed ha segnato ancora una volta in zona Cesarini il gol decisivo per tornare a palazzo Madama.

La buona tenuta del PDL, in precedenza abbandonato alla sua sorte senza adepti significativi, nel confermare la storica presenza in città e in provincia di una destra moderata, genera ostacoli non trascurabili  per le future aspirazioni di Cirielli soprattutto se l’ex ministro Carfagna  si convince finalmente della necessità di avviare daccapo un delicato  lavoro di recupero di risorse qualificate, di certo presenti sul territorio.

Infine una nota di compiacimento per Andrea Cioffi, neoeletto senatore del Movimento Cinque Stelle. Ho ascoltato una sua dichiarazione rilasciata ad un’emittente televisiva locale nel corso della quale ha precisato che l’ azione sua e quella dei suoi colleghi di lista, all’interno del Parlamento, non sarà contraddistinta da pregiudiziali ideologiche. I provvedimenti legislativi, presentati o dal centrosinistra o dal centrodestra, saranno valutati per il loro contenuto e, se coincidenti col programma del Movimento, riceveranno anche l’assenso del gruppo.

C’è da augurarsi, dunque, che il successo ottenuto da Grillo e dai suoi candidati, anche in provincia di Salerno ( 21,16 % ), possa trasformarsi in un efficiente depuratore capace di liberare il Paese di tutte le scorie nocive della cattiva politica.

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi