E’ PROBABILE CHE DE LUCA FACCIA RICORSO ALLA DECADENZA, IMITANDO IL SUO AVVERSARIO CIRIELLI. USO STRUMENTALE DELLE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA O NORMALE SETE DI POTERE ?

Salerno, 4 Maggio 2013

Ambrogio IETTO

DE LUCA viceministro: onore al merito !

Dopo aver letto anche il lungo contributo, postato nel pomeriggio di ieri su Il Sole 24 Ore online col titolo reboante ‘ Vincenzo De Luca, da urbanista – sceriffo a viceministro, il salto del sindaco dei record’, non oso dispormi ad organizzare delle idee, relative a questa recente nomina, che risultino denigratorie o, quanto meno, poco generose nei riguardi del primo cittadino.

Questa nomina, richiamando anche in modo indiretto l’attenzione sulla città in cui vivo da mezzo secolo, va salutata con soddisfazione senza ombra di ipocrisia, concedendo al destinatario il merito di essersela guadagnata con l’impegno quotidiano a favore della cosa pubblica e con la caparbietà propria dell’ex comunista, ora aspirante, almeno a suo dire, ad una collocazione post illuminista e liberale, lungo il solco del pensiero di Pietro Gobetti, finito ad appena 25 anni di età, esule in terra d’Oltralpe e perseguitato dal fascismo.

In verità non mi interessa la querelle che si è aperta sull’incompatibilità o meno, una questione già affrontata sui quotidiani nazionali per le posizioni omologhe di Graziano Delrio, sindaco di Reggio nell’Emilia e ministro agli Affari Regionali, e di Flavio Zanonato, sindaco di Padova e ministro allo Sviluppo Economico. Il Corriere della Sera di ieri avanzava per i due l’ipotesi della decadenza al fine di affidare al Comune un vice sindaco reggente ed evitare, così, il commissariamento della città fino alle elezioni. Insomma si tratterebbe, nelle peggiori ipotesi, di seguire la medesima strada intrapresa a suo tempo dall’onorevole Edmondo Cirielli nella qualità di presidente della Provincia, considerato poi decaduto.

Non ho seguito sistematici studi giuridici, quindi mi limito a riportare il testo integrale del comma 3. dell’articolo 13 del decreto legge n. 138 del 2011: “ La carica di parlamentare è incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica elettiva. Tale incompatibilità si applica alla prima legislatura successiva alla data di entrata in vigore del presente decreto “.

E’ molto semplice obiettare che De Luca non è parlamentare come Cirielli e che è stato semplicemente nominato dal Consiglio dei ministri. Il caso, se verrà posto, seguirà più o meno il medesimo percorso intrapreso dai colleghi sindaci di Reggio e di Padova.

Personalmente mi auguro che non sorgano difficoltà in caso di contenzioso e di conseguente pronunciamento da parte della giurisdizione amministrativa.

A me De Luca non piace per l’opinabile concetto che egli ha della democrazia e della libertà. Non mi piace, in particolare, per il tono arrogante delle sue performance oratorie e, soprattutto, per il vocabolario verbale che è solito usare condito da offese e scurrilità.

Per il resto, al di là del borbottamento e delle illazioni che è possibile ascoltare nei pourparler delle cattive lingue di corso Vittorio Emanuele, è doveroso riconoscergli il merito di avere costruito un rapporto parossistico di identificazione con la città che ha fatto più bene che male a Salerno.

Se dovesse continuare a ricoprire entrambe le cariche si porrebbe, però, il problema della tenuta fisica e psicologica del neo viceministro. Già oggi sono tante le delibere di giunta che verbalizzano la sua assenza. Egli sa bene che la squadra degli assessori rimane gruppo coeso se le sue indicazioni si traducono in ordini perentori. De Luca sa anche che manca all’interno dell’organo esecutivo una leadership conquistata sul campo per competenze amministrative, autorevolezza culturale, spiccato senso politico. L’invidia e la gelosia sono astiose e maligne disposizioni d’animo proprie di noi uomini. Finora ha potuto controllarle anche solo col suo sguardo arcigno o con solenni sgrigliate ascoltate anche lungo i corridoi di Palazzo di Città.

Da ministro per le Infrastrutture e i Trasporti De Luca farà di certo bene a Salerno e al Mezzogiorno. La sua lunga esperienza di sindaco l’aiuterà molto. I contatti all’interno dell’esecutivo Letta e degli uffici del Dicastero, i rapporti col garbato suo ministro Maurizio Lupi e con i tanti referenti istituzionali che si rivolgeranno a lui per presentare un problema o per avanzare una richiesta, contribuiranno in misura non secondaria a migliorare la qualità del suo relazionarsi e a ridimensionare la sindrome dell’eccesso di localismo di cui soffre da sempre.

Le ultime notizie confermano una condizione di incompatibilità. Il che orienterebbe De Luca ad intraprendere la via della decadenza che fu già tanto contestata dai suoi rappresentanti in consiglio provinciale nei riguardi di Cirielli. In quell’occasione le filippiche del segretario del PD Landolfi e dei suoi accoliti si sprecarono, contestando ovviamente anche la posizione di Iannone, diventato con questo espediente presidente della Provincia senza essere stato mai votato dall’elettorato salernitano.

Lo stesso copione verrà seguito per il Comune. Le considerazioni espresse in precedenza sulla composizione dell’attuale giunta orientano De Luca a puntare sul deputato Fulvio Bonavitacola che, dopo essere stato nominato assessore, verrebbe designato vice – sindaco per accompagnare il consiglio comunale e la giunta uscenti alla regolare tornata elettiva del 2015 a seguito della quale dovrebbe essere consacrata la sua elezione a sindaco della città.

Insomma la storia si ripete sia pure con ruoli invertiti. Il che consiglierebbe a quanti ritengono di guadagnarsi autorevolezza politica, assumendo comportamenti espressivi di arroganza e di autoreferenzialità, di tacere e di porsi semplicemente come fedeli esecutori del feudatario di turno.

Per il momento, però, auguri fervidi e sinceri al sindaco – viceministro!

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