Archivio per luglio, 2013

VILLAMMARE DI VIBONATI: SCELTI I TRE LIBRI FINALISTI DELLA SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO ” TORRE PETROSA “

26 luglio 2013

COMUNE DI VIBONATI ( SALERNO )

Premio Letterario “ Torre Petrosa “

Settima Edizione 2013

COMMISSIONE TECNICO – SCIENTIFICA

PREPOSTA ALLA SELEZIONE DEI TRE LIBRI DI NARRATIVA CHE CONCORRONO

ALLA FINALE DELLA SETTIMA EDIZIONE 2013 DEL

PREMIO LETTERARIO “ TORRE PETROSA “

Processo verbale dei lavori della Commissione

^^^^^^^^^^^^^^

Nel rispetto delle disposizioni contenute nel bando ufficiale della Settima Edizione del Premio Letterario ‘Torre Petrosa ‘, pubblicato in data quattro giugno 2013 sul sito www.comune.vibonati.sa.it, nei giorni 4 luglio 2013, dalle ore 16 alle 19.30, 13 luglio 2013 dalle ore 16 alle 20.30, 20 luglio 2013 dalle ore 10 alle 14 e 24 luglio 2013 dalle 17.30 alle 20.45, presso la sede della direzione dell’Istituto Comprensivo ‘Santa Croce’ in Sapri – Via Kennedy, si è riunita la Commissione tecnico scientifica preposta alla selezione dei tre libri di narrativa che concorrono alla fase finale della Settima Edizione 2013 del Premio Letterario ‘ Torre Petrosa ‘ – Settima Edizione – Anno 2013.

Sono risultati presenti agli incontri sopra indicati tutti i componenti della Commissione nelle persone dei signori:

* prof. Ambrogio Ietto – presidente/coordinatore;

* dr. ssa Antonietta Cantillo;

* prof. ssa Barbara D’Alto;

* dr. ssa Raffaela Luciano;

* prof. Vincenzo Abramo;

* dr. Lorenzo Latella.

Quale primo adempimento nella seduta del 4 luglio 2013 si provvede alla puntuale annotazione dei libri pervenuti alla data di scadenza del concorso e della loro rispondenza alle condizioni previste dal bando:

1 ) Patrizia Riello, ‘Il bosone dei brilliant’ – Sovera;

2 ) M. Iafisco, ‘ Il canto del delfino ‘, Sovera;

3 ) M. E. Alberti, ‘ Iaia delle isole ‘, Grauseditore;

4 ) L. Siciliano, ‘ la lungara. Un fiume di piombo’, Graus editore;

5 ) R. Fantini, ‘ Il lato oscuro dell’anima ‘, Este Edition;

6 ) F. Mari, ‘ L’amante del governatore’, Este Edition;

7 ) F. Mari, ‘ La Gilda ‘, Este Edition;

8 ) A. Sant’Elia, ‘ Dentro la mia vita ‘, Reginé;

9 ) F. Izzo, ‘ Doppio umano ’, Il Foglio;

10 ) G. Lupi, ‘ Alla ricerca della Piombino perduta’, Il Foglio;

11 ) M. Rota, ‘ L’ombra del bosco scarno ’, Scrittura e Scritture;

12 ) G. Alemanno, ‘ Le vicende notevoli di don Fefé ‘, Edizioni Città Futura;

13 ) A. Farro, ‘ Il bianco, il nero, il jazz ‘, T. Pironti Editore;

14 ) A. Angelone, ‘ Rosso lava di fuoco ‘, T. Pironti;

15 ) F. Bruno, ‘ Lettera da Salerno ‘, Plectica;

16 ) R. Papa, “ I giorni del male ‘, Circorivolta Tempo libero;

2

17 ) D. Rosa, ‘ Cercando la vita ‘, Iride Rubbettino;

18 ) E. Caresi, ‘ Adesso altre pecore ‘, Ad est dell’equatore;

19 ) D. Quintavalle, “ Un giorno speciale della signora Aneire;

20 ) G. Politi, ‘ Chi vola basso non può toccare il cielo’, Kimerik;

21 ) P. Mongillo, ‘ Il suo nome è . . . Lydia Pinkham ‘, Plectica

22 ) F. S. Torrese, ‘ L’anello del pescatore ‘, Graus editore.

Sono esclusi i testi di Lautieri, ‘ Ti lascio andare ‘ ( Guida ) e di G. Izzo, ‘ Le illusioni nel Mantegno ‘ (Plectica ) perché pubblicati in epoca anteriore ( primo semestre 2011 ).

Il presidente – coordinatore indica i criteri da seguire per la valutazione delle singole opere, ampiamente e favorevolmente collaudati nelle sei precedenti edizioni del ‘ Premio ’:

a ) attribuzione a tre componenti della Commissione di alcune terne di libri da leggere e da giudicare, redigendo per ogni testo la scheda bibliografica approvata dalla Commissione;

b ) negli incontri successivi al primo, preventivamente programmati, vengono partecipate e commentate, per ogni libro, considerazioni critiche e conseguenti valutazioni espresse e sottoscritte da ciascun membro della sottocommissione. In caso di giudizio poco positivo i relativi testi vengono eliminati mentre ‘ passano il turno ‘ le opere che hanno ricevuto un giudizio più che positivo. Date in lettura agli altri membri della Commissione ciascuna di esse è ulteriormente giudicata e valutata. In questo modo il successivo filtro consente di rinviare all’ultima riunione in programma la scelta della terna che concorre alla fase finale.

Gli incontri del 13, 20 e 24 luglio sono attentamente riservati al rispetto della suddetta procedura. Nella riunione del 24 luglio 2013 vengono messi in comparazione i testi nn. 2- 3 – 16 – 17 e 22 di cui all’elenco sopra riportato. Dopo un doveroso, attento, scrupoloso confronto la Commissione delibera all’unanimità quanto segue:

> Libri che concorrono alla fase finale del ‘ Premio ’ :

1. ‘ Il canto del delfino ‘ di M. Iafisco ( Sovera ) con due giudizi ‘ eccellente ‘ e due ‘ottimo ‘ e la seguente motivazione:

“” Libro – racconto al limite tra la narrazione accurata e la trasposizione psicoanalitica delle tematiche fondative dell’esistenza. Un lungo viaggio attraverso memorie in cui protagonista è il mare che, in un abile gioco simbolico, rappresenta l’inconscio abissale e profondo in cui perdersi. La spietata presa di coscienza che qualcosa di fondamentale è finito e che qualcosa di ineffabile resterà tale si pone come dolce compagna degli ultimi momenti di vita del co – protagonista che rimane il custode degli insegnamenti e dell’esempio del comandante Torres “.

2. ‘ I giorni del male ‘ di Rocco Papa ( CircorivoltaTemalibero ) con quattro giudizi ‘ ottimo ’ e uno ‘eccellente ‘ con la seguente motivazione:

“ Romanzo con vari risvolti ( giallo, storico, psicologico ) tesi ad indagare fatti ed avvenimenti di una fase storica e sociale del nostro Paese che ha visto contrapporsi ‘ rossi’ e ‘ neri ‘ dopo il crollo del fascismo. Gli intrecci, le coincidenze, le agnizioni manipolate con maestria, coinvolgono e incalzano il lettore fino all’ultima pagina in attesa che il mistero si sciolga e la verità si manifesti. Snello e personale il tessuto linguistico, articolata la struttura narrativa negli intrecci che si sovrappongono e si integrano come l’ordito di un tessuto variegato e complesso “.

3. ‘ Cercando la vita ‘ di Dino Rosa ( Iride – Rubbettino ) con due giudizi ‘ eccellente ‘ e due ‘ ottimo ‘ con la seguente motivazione:

“ Racconto – testimonianza di un lungo e complesso percorso interiore attraverso cui gradualmente, col prevalente impegno del protagonista e la prossimità degli affetti più autentici, il soggetto si riappropria del sé, scoprendo l’essenza della vita a cui provvidenzialmente è stato chiamato. Trattasi di una progressiva

3

evoluzione verso la capacità di individuare e scegliere ciò che davvero conta. Un ottimo esempio di scrittura – scoperta “.

La Commissione, consapevole dell’efficacia narrativa, del libro – romanzo ‘ L’anello del pescatore ‘ di Francesco Saverio Torrese ( Grauseditore ), decide, all’unanimità, di dedicare al testo una menzione speciale con pergamena e microscultura della ‘ Torre Petrosa ‘ da assegnare all’autore Francesco Saverio Torrese. Questa la motivazione:

“ L’elaborazione romanzata, felicemente resa nell’ambientazione di un particolare contesto di vita e di relazioni e in un glossario tecnico – curiale pertinente, dà un indubbio valore letterario al testo “.

Su indicazione del coordinatore Ietto la Commissione, alla luce di quanto previsto dall’ultima proposizione del punto 3 del bando ufficiale del ‘ Premio ‘, decide di individuare nel prof. Francesco D’Episcopo la personalità del mondo accademico cui attribuire il riconoscimento di Personalità della Cultura per l’anno 2012 con la seguente motivazione:

“ Francesco D’Episcopo, docente presso il Dipartimento di Filologia moderna dell’Università ‘ Federico II’ di Napoli, autore di numerosi volumi e saggi sulla letteratura italiana, recentemente si è impegnato in un prezioso lavoro di ricerca e di analisi critica sul contenuto della rivista letteraria ‘ Le ragioni della narrativa ‘, pubblicata nell’anno 1960/61 a Napoli, recuperando aspetti inediti di personalità letterarie di grande respiro nazionale quali Prisco, Pomilio, Compagnone, Incoronato, Rea.

Più concretamente l’attività di promozione culturale di D’Episcopo, estendendosi nell’intero agone nazionale, si contraddistingue grazie ad iniziative finalizzate primariamente a valorizzare la fertile e qualificata letteratura meridionale non di rado rimossa e trascurata dalla critica ufficiale “.

Infine la Commissione, in relazione alla crescente domanda di partecipazione alla giuria popolare, segno evidente del successo raggiunto dalla procedura di scelta del libro vincitore del ‘Premio’, decide di accogliere anche istanze che superino le cinquanta unità previste a condizione che si acquisisca la disponibilità da parte dei partecipanti residenti nelle località del golfo di Policastro oppure ospiti in vacanza in loco, a scambiarsi reciprocamente i testi nel corso del periodo 3/25 agosto riservato alla lettura e alla successiva votazione programmata per la serata del 25 agosto 2013.

Letto, confermato e sottoscritto.

Lì 24 luglio 2013

I componenti Il presidente – coordinatore

Barbara D’Alto Ambrogio Ietto

Antonietta Cantillo

Raffaela Luciano

Vincenzo Abramo

Lorenzo Latella

N. B. Il presente processo – verbale va pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Vibonati e sul Blog del presidente – coordinatore www.ambrogioietto.com.

UNA COLLETTA PUBBLICA PER AIUTARE IL SINDACO DI SALERNO A FARE ANCHE IL VICEMINISTRO A ROMA

25 luglio 2013

Salerno, 25 luglio 2013

Ambrogio IETTO

Debiti, colletta e bugie

Da quando il sindaco De Luca ha accettato l’incarico di vice ministro la curiosità nei suoi riguardi, da parte dei mass – media nazionali, si è acuita notevolmente. Nei suoi riguardi l’attenzione è davvero particolare. Lo si conosce per un buon comunicatore e, soprattutto, per la ruvidezza e la coloritura del suo vocabolario. A volte, però, questo suo modo di comunicare gli costa pure qualcosa.

Nello scorso mese di maggio, infatti, il giudice monocratico della VI sezione del Tribunale penale di Napoli, la dottoressa Serena Corleto, lo ha condannato a mille euro di multa per diffamazione aggravata nei confronti di Marco Travaglio, vicedirettore del ‘ Fatto Quotidiano’, stabilendo anche il suo diritto di risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede civile.

Ma cosa aveva fatto di così grave il sindaco di Salerno?

Davvero una sciocchezza.

Nel corso di una pubblica manifestazione, organizzata dal Partito Democratico nel marzo 2010 in piena campagna elettorale per le regionali, alla presenza dell’allora segretario Pierluigi Bersani, di un folto pubblico e degli organi di stampa, si permise di definire Travaglio un ‘ grandissimo sfessato’, un ‘ pipì scorretto, imbecille’ che ‘ parla in televisione dieci volte di cose che non capisce e su cui io non c’entro niente’.

Ovviamente la condanna subita dall’onorevole De Luca ha stimolato più del solito Travaglio che su ‘l’Espresso’ ha scritto recentemente che ‘Da sindaco De Luca patrocina il progetto della metropolitana della sua città, da viceministro ne è controllore’. Gian Antonio Stella, firma autorevole del ‘ Corriere della Sera’, ha aggiunto sul settimanale ‘ Sette ‘ che l’incompatibilità di De Luca è ‘ impensabile in un paese serio’.

Si sa che l’appetito vien mangiando.

Così a Palazzo di Città è arrivato nei giorni scorsi Bernardo Iovene, inviato di punta di ‘ Report ‘, testata televisiva diretta da Milena Gabanelli, specializzata nel giornalismo d’inchiesta. Iovene afferma di avere preliminarmente chiarito al sindaco la natura dell’incarico ricevuto: deve intervistarlo.

Parte l’intervista ma dopo poco il sindaco, nel rendersi conto che la conversazione avviata viene registrata, interrompe il suo eloquio, rimproverando il giornalista che, contattato da Gabriele Bojano, risponde testualmente: “Mah, cosa dirvi … evidentemente De Luca non è abituato a farsi intervistare , è abituato a fare i comizi “.

Le versioni di De Luca e del collaboratore di ‘Report ‘, ovviamente, sono diverse. Chi dei due dice bugie ?

A ben riflettere sempre ‘Il Fatto Quotidiano’, nel numero del 20 luglio scorso, si è sbizzarrito nell’elencare i debiti accumulati dall’Amministrazione De Luca ammontanti a 365 milioni di euro, di cui 110 per la spesa corrente, 250 milioni per spese di investimento, 5 milioni per oneri di altra natura.

L’equilibrio si regge, purtroppo solo sulla carta, con 368 milioni di residui attivi, crediti non riscossi, diversi dei quali risalenti a 20 – 25 anni or sono e in sostanza inesigibili.

Nei 368 milioni di residui attivi è inserita anche qualche bugia?

Tra tanti conti in discussione, elaborati con cifre importanti, c’è, però, chi si lamenta e piange per pochi bruscolini. Sì, a manifestare è proprio lo stesso sindaco – viceministro De Luca le cui lamentazioni hanno giustificato l’apprezzabile iniziativa di alcuni volitivi suoi estimatori e sostenitori del quartiere orientale di Pastena che hanno avviato una colletta finalizzata a raccogliere del denaro sufficiente a rendere meno sofferto il settimanale soggiorno del sindaco a Roma.

Egli, infatti, con amara ironia, nel corso dell’ultima trasmissione televisiva ‘ Salerno città europea’, ha confidato di doversi accontentare di appena 4800 euro al mese di stipendio da vice ministro ai quali va detratta la somma di 3000 euro per vivere a Roma nel corso della settimana.

Da vecchio sindacalista ha ritenuto opportuno chiamare in causa braccianti e manovali agricoli che, secondo il sarcasmo del primo cittadino, rappresenterebbero una categoria di lavoratori con la quale risulta possibile equiparare lo stipendio mensile di un viceministro.

Ovviamente la sua è risultata un’ironia particolarmente aspra ed amara.

Un vecchio ed intelligente suo compagno di merenda, prossimo alla pensione ed ancora impegnato con le mansioni di bracciante agricolo nella Piana del Sele, nell’ascoltarlo ha così commentato: “ Mannaggia, ma allora è sempre valido il proverbio che noi lavoratori citavamo nelle campagne di Albanella quando Vincenzo ci arringava ?

Il proverbio, più o meno, si strutturava così: “ è proprio vero che l’uomo sazio non riesce a credere a quanto affermato dal compagno che non tocca cibo da un certo tempo ”.

DE LUCA SEMPRE PROTAGONISTA: PRIMA SNOBBA IL NEO RETTORE TOMMASETTI MENTRE POI TENTA DI RIMESCOLARE LE CARTE

19 luglio 2013

Salerno, 20 luglio 2013

Ambrogio IETTO

Maleducazione istituzionale e il silenzio dell’assessore Ermanno GUERRA

Viviamo davvero in una città molto strana che, nel mentre esalta e rivendica attraverso i suoi referenti istituzionali una dimensione continentale, una posizione strategica nel Mediterraneo, il riconoscimento di una propria identità culturale, cade nel provincialismo più scadente e nella cafoneria più retrograda e volgare.

L’altro giorno, con una significativa dose di suffragi, espressiva del consenso di gran parte del personale docente, tecnico – amministrativo e della rappresentanza degli studenti, è stato eletto rettore dell’Università degli Studi di Salerno il quarantasettenne Aurelio Tommasetti, professore ordinario di economia aziendale.

Ebbene l’Hippocratica Civitas e lo Studium Salerni, i due richiami storico – culturali di cui si fregia il logo ufficiale dell’Ateneo e il cui referente istituzionale è rappresentato dal sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, già parlamentare della Repubblica ed attuale vice ministro del governo in carica, hanno deciso di tacere, evitando di formalizzare gli auguri di buon lavoro a chi per sei anni, fino al novembre 2019, avrà l’onerosa, delicata responsabilità di guidare una comunità di oltre 35.000 studenti, 982 docenti, 679 unità di personale tecnico – amministrativo impegnata a caratterizzarsi come sede privilegiata di ricerca clinico – medica, umanistico – pedagogico – letteraria, economico – scientifico – tecnologica e, quindi, come privilegiato volano di sviluppo e di migliore qualità della vita di un territorio che, se limitato alla sola provincia di Salerno, ha una superficie di 4900 kmq., accoglie un milione e 92.000 abitanti ed è amministrato da 158 comuni.

Ancora ieri il sito ufficiale del comune di Salerno, pur ospitando notizie datate 19 di luglio e riguardanti una futura inaugurazione a Portanova di un’opera esemplificativa di architettura contemporanea e l’attività teatrale della Fondazione Salerno Contemporanea, mancava dell’ombra di riferimento ad un evento che un’amministrazione comunale, espressiva di civismo, di stile, di dignità istituzionale, avrebbe dovuto non solo riportare ma anche salutare con soddisfazione e coi migliori auspici.

E’ pur vero che nel pomeriggio della stessa giornata l’ufficio – stampa del Comune, nell’inviare ai giornali e alle emittenti televisive locali la sintesi del settimanale intervento televisivo del sindaco, ha fatto sapere, contrariamente a quanto riportato da un organo di stampa, che De Luca aveva partecipato gli auguri a Tommasetti mezzora dopo la sua elezione.

Stranamente, però, egli che informa la comunità anche per inezie e bazzecole varie, ha ritenuto opportuno non socializzare il proprio auspicio al neo rettore magari accompagnato da alcuni seri impegni dell’ente Comune per avvicinare culturalmente l’Ateneo alla Città ed evitare débâcles del tipo Albergo San Michele per il quale sono stati sprecati almeno 500.000 euro tra Comune, Ateneo e società affidataria del servizio di ristorazione.

In questa sede non interessa conoscere i motivi che sono alla base di un comportamento abbastanza grossolano e di cattivo gusto. E’ pur vero che gli umori del sindaco risultano da tempo instabili, variabili e di difficile interpretazione. Ma, di grazia, il dottore Ermanno Guerra, assessore alla cultura e all’università, persona garbata, fine, signorile, un affermato libero professionista, figlio di un grande educatore, perché ha taciuto e non ha provveduto almeno lui a rimediare, sia pure parzialmente e provvisoriamente, ad una situazione incresciosa che potrebbe condizionare negativamente i necessari, futuri rapporti tra la Città e il Campus ?

Che senso ha far parte della giunta comunale ed essere di fatto impediti finanche nell’esprimere un formale augurio al neorettore dell’Università ? Non è la prima volta che si constatano comportamenti di così scoraggiante esecutività.

Qualche mese fa l’assessore Buonaiuto fu costretto ad accompagnare De Luca a Milano per ripudiare apertamente Renzi e ‘ baciare’ la mano a Bersani in segno di fedeltà al suo sindaco.

Tutto ciò è davvero triste. Questa città non merita assessori non autorizzati ad essere se stessi anche quando non contravvengono alla linea politico – amministrativa tracciata dal proprio capo.

Non è compromessa la sola loro identità. E’ mortificata, invece, l’intera comunità di cui sono espressione.

COSA SI ASPETTA LA CITTA’ DI SALERNO DAL NEOELETTO RETTORE DELLA SUA UNIVERSITA’

18 luglio 2013

Salerno, 18 luglio 2013

Ambrogio IETTO

Salerno e il nuovo rettore della sua Universita’

L’elezione di Aurelio Tommasetti a rettore della nostra Università degli Studi per il sessennio 2013/2019 va salutata con particolare piacere anche dalla comunità civile insediata da Scafati a Sapri e, in particolare, da quella residente nel capoluogo di provincia ove il neoeletto stabilmente abita in via Vigorito , in pieno centro storico, a ridosso della via Roma e nei pressi dello storico Palazzo Sant’Agostino, sede dell’Amministrazione provinciale.

Mentre i 646 voti espressi a suo favore in sede di ballottaggio e nel rispetto delle nuove norme, dal personale docente, da quello tecnico – amministrativo e da 125 studenti, hanno tenuto conto delle linee programmatiche esposte in modo molto articolato dall’eletto e degli orientamenti emersi nel corso delle precedenti tre fasi elettorali, le presenti considerazioni, presumendo di interpretare parte dell’opinione pubblica estranea alle dinamiche relazionali più o meno sommerse, proprie degli addetti ai lavori, che hanno visto convergere su Tommasetti ben 254 voti in più dei 392 ricevuti nella terza votazione, prendono in considerazione soprattutto tre fattori.

Il primo: Tommasetti ha compiuto qualche mese fa appena 47 anni. Sarà, quindi, uno dei più giovani rettori di un ateneo tra i più importanti del Mezzogiorno d’Italia. Non è questo un elemento da sottovalutare per chi, come il neoeletto, dà nelle sue linee programmatiche un giusto rilievo all’attività di ricerca, propedeutica ad un costante miglioramento della qualità della didattica, ipotizza ( è questo il secondo fattore ) un nuovo modello di governance con un prorettore vicario e ben sei prorettori delegati ad ambiti vitali nell’assetto organizzativo e propulsivo dell’ateneo, dichiarando, terza nota distintiva, di voler investire soprattutto sulle risorse umane ‘ perché le persone siano il perno di una nuova fase di sviluppo ’ dell’Università.

Tommasetti dedica opportunamente un interesse non secondario ai rapporti con la Città. C’è un’espressione del suo programma meritevole di essere recuperata e valorizzata. Essa fa riferimento alla ‘vita culturale ‘ dell’Università che ‘ non può che essere legata a quella del capoluogo ‘.

Il neoeletto non si limita al problema, ancora annoso per migliaia di studenti pendolari, del collegamento Città – Campus da migliorare sensibilmente. Egli richiama la ‘ vita culturale’ della polis che, nonostante le enfatiche dichiarazioni del sindaco – viceministro, è povera, spesso improvvisata e, di solito, animata, sia pure parzialmente, da associazioni di volontariato culturale e professionale.

Tommasetti sa bene che il Lifelong Learning dell’Unione Europea non si limita agli interventi istituzionali che l’Università svolge nell’organizzazione e nella gestione di master, di corsi di perfezionamento e di specializzazione post-universitari, di formazione continua per determinate categorie professionali. Un’attenzione specifica va rivolta, infatti, alle migliaia di docenti, liberi professionisti, operatori commerciali, cultori di discipline, anziani, residenti in città e nel suo hinterland, motivati ad ampliare l’orizzonte delle proprie conoscenze, desiderosi di affinare il personale senso critico, aperti ai processi innovativi ma, di fatto, materialmente impossibilitati a raggiungere il Campus a causa della sua distanza dalla città e dei rispettivi impegni personali.

Insomma non si vuole una università della Terza età di cui non si ha bisogno.

Si chiede, invece, che convegni e seminari di ampio respiro , ideati ed organizzati dai vari Dipartimenti, trovino realizzazione, per gli aspetti di più generale respiro riguardanti argomenti e temi di ampio e diffuso interesse, anche in una location della città.

Ovviamente trattasi di interventi in grado di attivare ‘ un rinnovato dialogo intellettuale tra Ateneo e Città’, proprio come il neorettore scrive nel suo programma elettorale.

Il che implica un contestuale, responsabile impegno anche da parte dell’Amministrazione comunale da estendere alla necessità – opportunità di dotare la città di una dignitosa sede di rappresentanza del Rettorato. Nel logo dell’Ateneo è detto esplicitamente ‘ Hippocratica Civitas – Studium Salerni ‘.

Quanto auspicato, per un giovane rettore che ha svolto l’intero suo percorso accademico nella nostra Università e che risiede nel capoluogo, può, deve tradursi in impegno concreto.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi