OLTRE L’AMORE CHIEDERE ALLE STELLE ANCHE UNA CLASSE POLITICA MENO PAROLAIA

Salerno, notte di San Lorenzo 2013

Ambrogio IETTO

COSA CHIEDERE ALLE STELLE

Anche la buona letteratura ha finito con l’identificare la notte di San Lorenzo, quella che si colloca tra il dieci e l’undici di agosto, come l’opportunità preziosa offerta all’umanità che non rinuncia pregiudizialmente alla pedagogia della speranza per esprimere degli incalzanti desideri alle stelle visibili in cielo.

Le località marine delle nostre due incantevoli coste, l’amalfitana e la cilentana, costituiscono il contesto ambientale ideale per rendere agevole e piuttosto naturale l’interlocuzione tra chi manifesta un desiderio prevalente ed impellente e il corpo celeste luminoso individuato quale destinatario privilegiato delle personali aspettative.

Ad essere protagonisti indiscussi della notte di San Lorenzo sono, ovviamente, gli innamorati. Si va dalla preadolescente, incappata nella prima, scottante esperienza affettiva col coetaneo un po’ timido ed esitante ma sostanzialmente felice di essere al centro della richiesta avanzata. Il desiderio è semplice come non sono smaliziati i loro due cuori: l’impegno comune a continuare i contatti, utilizzando le innovative tecnologie informatiche, e a tornare la prossima estate su quella stessa spiaggia e contatto con le accoglienti e limpide acque di quel medesimo mare.

Ma ci sono anche gli adulti a formalizzare i loro desideri al cielo stellato. Catturati anch’essi da Cupido per una volta non danno priorità al lavoro che manca o all’emergenza di una crisi economica che fa del termine ‘ crescita’ la parola più usata ma anche abusata. Al mare, più che in montagna, è possibile conoscere persone. C’è sempre l’amica dell’amica delusa dall’ultima storia d’amore ma desiderosa di ‘rifarsi ‘, lanciandosi in una nuova avventura, come non manca il collega di ufficio dell’ex compagno che incalza sempre più in delicate ma esplicite avances.

Coloro che ufficialmente non hanno più l’età per amare e che sono sempre più presi dalla particolare sindrome di un’Italia proiettata, lì per lì, per andare in rovina e di una comunità locale contraddistinta da permanenti conflittualità, hanno perduto anche la disponibilità mentale a delegare alle stelle visibili nella prossima notte di San Lorenzo pensieri e desideri.

Essi desidererebbero, innanzitutto, una classe politica meno parolaia, disponibile a riconoscere i propri errori, ad abbandonare definitivamente la logorata pratica della demagogia e dello scaricabarile, a rinunciare ad un linguaggio aggressivo e volgare. Dovrebbero, però, dileguarsi anche i tanti servi sciocchi che, da sempre, hanno rinunciato al pensiero critico e sopravvivono politicamente ed economicamente fin quando rimangono in auge i loro capi.

Nei trattenuti desideri potrebbe rientrare anche l’auspicio per una stampa nazionale e locale più libera ed autonoma, meno impegnata in una visione unilaterale e partigiana dei fatti e degli eventi e, soprattutto, non disponibile a riportare acriticamente veline redatte da addetti ai lavori retribuiti anche in modo insoddisfacente dai padroni del timone.

Anche alla giustizia umana potrebbe essere dirottato qualche desiderio: quello, ad esempio, di consegnare alle patrie galere l’assassino di Vassallo, il primo cittadino di Pollica. Sono trascorsi degli anni, si legge sui giornali che si sta elaborando addirittura una sceneggiatura per una fiction sul cosiddetto sindaco pescatore ma si ignora chi sia stato il responsabile o il mandante dell’efferato delitto. Appare, pertanto, anche un po’ strumentale esaltare continuamente l’acume e la solerzia dei responsabili delle diverse Forze di Polizia che si avvicendano ai rispettivi comandi e non evidenziare questa lacuna gravissima che si trasforma in onerosa zavorra in una realtà ancora sostanzialmente sana come il nostro Cilento.

Insomma, di troppi indigesti desideri sarebbero destinatarie le stelle nella notte di San Lorenzo se ad esprimerli fossero persone pensanti. Meglio avanzare aspettative che coinvolgono le nobili esigenze dell’amore.

Ma, ahimè, non c’è più l’età per manifestarle.

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi