ANGELO PATRI, L’EMIGRANTE CILENTANO FEDELE INTERPRETE DELLA PEDAGOGIA PROGRESSIVA

Brani tratti dal libro di Ambrogio IETTO ( Editrice Plectica )

“ ANGELO PATRI: DA EMIGRANTE A SCHOOLMASTER “

Angelo Patri, il nostro ‘ biondino’ nato a Piaggine ( Salerno ) il 27 novembre 1876 da Nicola Petraglia e Carmela Conte, dopo trenta giorni di navigazione vissuti alla meno peggio sul bastimento partito da Napoli, arriva al porto di New York. L’aria è gelida mentre il cielo gli appare oscuro e triste. Avvolti in scialli e mantelli gli emigranti si affollavano a prua, l’uno vicino all’altro in quel freddo giorno di dicembre. La mamma, indicandogli un uomo con una lunga barba nera, grida: ‘ Ecco il babbo’. Biondino lo riconoscerà soltanto sentendolo parlare perché ‘ non c’era una voce come quella in tutto il mondo, così sicura e così dolce, così ricca e così sonora ‘

I primi giorni trascorsi nella metropoli americana, dopo pochi attimi di felicità vissuti nel ritrovato abbraccio col papà, si ripropongono in tutta la loro tristezza nel nitido racconto che l’ormai adulto Angelo Patri fa della sua infanzia: proprio nel giorno di Natale, il primo Natale trascorso da Biondino in America, muore la sorellina che qualche anno prima, sottrattasi alla sua custodia, era stata trascinata dalle acque del ruscello nel paese natio salvandosi miracolosamente: la sorellina che, per trenta giorni, durante la lunga traversata oceanica, aveva giocato col fratellino più grande nella lurida stiva del bastimento …

L’impatto con l’istituzione scolastica avviene per caso: nel seguire un giorno un compagno di giochi si trova in una scuola ‘ americana ‘ in compagnia di quasi sessanta ragazzi. Il Biondino emigrato negli Stati Uniti aveva imparato l’inglese per strada. Gli risulta agevole, così, dare il proprio nome e l’età alla maestra che immediatamente dopo scrive alla lavagna la data di quel fatidico giorno: 5 marzo 1887! Le lezioni si ripetono ogni giorno con lo stesso ritmo. La salute gracile non consente una lunga permanenza in aula nei banchi mentre aumenta in Angelo il desiderio di giocare, di parlare e di muoversi …

Ad appena dieci anni dall’esordio scolastico Patri, insieme al suo connazionale Antony Pugliese, compagno di infanzia e di emigrazione, consegue la laurea di primo livello al City College di New York. Sono tra i primi italiani a conseguire questo risultato che giunge al termine di un percorso di studi segnato, in prevalenza, dalle lettere classiche. Dal 1897 al 1907 Patri insegna in sei scuole diverse della metropoli. Il suo obiettivo professionale è rappresentato dalla dirigenza scolastica …

Deluso anche da una didattica prevalentemente di tipo ripetitivo e preconfezionato decide di seguire corsi di approfondimento presso il Teachers College della Columbia University. Un docente, aderente al movimento dell’educazione progressiva, lo motiva in modo particolare. Si chiama Frank McMurry e tiene un seminario sulla filosofia dell’educazione di John Dewey; si ha modo, così, di leggere ‘ Principi etici alla base dell’educazione’ del grande pensatore americano …

Consegue la laurea di secondo livello con una tesi dal titolo ‘ Efficacia educativa della scuola pubblica. Considerata dal punto di vista dell’Amministrazione della scuola ‘.

Nell’estate del 1909 Patri avrà modo di frequentare presso lo stesso College un corso tenuto da Dewey sulla ‘ Logica applicata all’educazione ‘. Nel 1907 comincia l’esperienza direttiva: gli danno da guidare una prima e, quindi, una seconda scuola nel quartiere del Bronx, entrambe multiculturali, aperte alla comunità e di chiaro indirizzo progressivo …

Finalmente nel 1913 prende avvio la grande avventura presso la Public School 45 ( PS 45 ) che si concluderà col pensionamento soltanto nel 1944. La scuola è visitata nel 1915 da Maria Montessori e, successivamente, dal presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt …

Giuseppe Lombardo Radice attribuisce ad Angelo Patri due maestri, due ispiratori della sua ‘ nuova scuola divenuta famiglia, società, vita ‘: Dewey e il padre, ‘ il nostro operaio’. . .

Già da piccollo, prima che papà Nicola emigrasse negli Stati Uniti, Angelo è istintivamente portato ad ubbidirgli. . . E’ nella casa di Piaggine, attorno al focolare, che Nicola Petraglia si afferma per il piccolo Angelo e per i vicini di casa come eccezionale narratore delle prodezze degli eroi della nobile Italia. ‘ Come sapeva raccontare. La sua voce era forte e, ad un tempo, dolce e carezzevole; egli sapeva rinforzare e lievemente esagerare la tensione passionale della narrazione ‘. . .

Il rispetto e l’affetto di Patri nei riguardi dei genitori degli allievi immigrati e della loro identità culturale vengono percepiti in primo luogo dagli stessi diretti interessati. . .

Secondo Patri la scuola è chiamata ad offrire, in particolare ai più giovani dei suoi allievi, condizioni generali migliori di esistenza. . . Queste alcune significative proposte avanzate da Patri:

a ) occorre fare in modo che ogni bambino sia se stesso, sia e continui ad essere una persona unica;

b ) determinare le condizioni affinché i fanciulli abbiano libertà di agire con se stessi;

c ) necessitano, in primo luogo, maggiori risorse per l’istruzione elementare;

d ) è giusto che si perseguano i classici obiettivi del saper leggere, del saper scrivere e del saper fare i conti;

e ) è indispensabile rivedere radicalmente il sistema di formazione iniziale degli insegnanti;

f ) stroncare il centralismo burocratico che, con la sua rigidità, impedisce di fatto alle singole scuole di progettare e di operare con sufficiente autonomia.

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“” Quando mi sentivo più che mai depresso per quel vivere così duramente e poveramente, andavo a vedere mio padre al lavoro. Lo vedevo in alto, su un’impalcatura a cento piedi da terra, e allora mi venivano le vertigini e il cuore mi saliva in gola. Così tornavo a pensare a lui come al poeta cantastorie dalla voce forte e rasserenante e dallo sguardo perduto in un punto lontano, e il poeta che c’era nella sua anima legava il suo spirito al mio; capivo allora perché mai, con un salario di due dollari al giorno, mi aveva mandato al liceo “” ( Angelo PATRI in “ A schoolmaster of the Great City “ ).

Dopo due anni dalla pubblicazione negli Stati Uniti “ A schoolmaster ok the Great City “ viene tradotto in Francia e pubblicato da Hachette. Il prefatore è Ferdinand BUISSON, un autorevole pedagogista della Surbonne e principale consigliere del ministro dell’educazione nazionale. Poco dopo, nel 1927, Buisson, prefatore di Patri, riceverà ad Oslo il Premio Nobel per la Pace.

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“ Angelo Patri da emigrante a schoolmaster “ è risultato libro vincitore del ‘ Premio Nazionale di Pedagogia Villalago 2006 ‘ – L’Aquila ed ha ricevuto, nello stesso anno, la menzione speciale al XIII Premio Internazionale di saggistica ‘ Salvatore Valitutti “

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