MOLTO GRAVI LE CRITICHE DI ISAIA SALES A DE LUCA, SINDACO DI SALERNO E VICE MINISTRO MA, SOPRATTUTTO, VECCHIO COMPAGNO DI PARTITO

Salerno, 22 Settembre 2013

Ambrogio IETTO

De Luca con San Matteo

Clima diffuso di distensione ieri sera in città: dopo una lunga mattinata di suspense, alimentata dall’angoscioso interrogativo riguardante la partecipazione o meno del sindaco De Luca alla processione del santo patrono della città, alle 18 in punto ogni dubbio è stato rimosso. La fascia tricolore, simbolo glorioso della municipalità, è passata dalla borsetta della vice – sindaco Avossa che, con ammirevole compostezza l’aveva indossata in mattinata nel corso del pontificale di mons. Moretti in duomo, sul dorso apparentemente stanco del vice ministro – sindaco.

Il compromesso con San Matteo era stato raggiunto. L’Evangelista si occuperà, come sempre, dell’intermediazione col Divino per la difesa della città da inaugurabili sconvolgimenti naturali mentre alla polis, coi suoi tanti ed irrisolti problemi di competenza esclusivamente umana, continuerebbe a rivolgere esclusiva, personale attenzione, anche con inaugurazioni più o meno simulate, con annunci roboanti e con impietose offese nei confronti del prossimo, l’onorevole De Luca.

In qualità di osservatori non dotati né di naturali apparecchiature sensorie né di sofisticate tecnologie di avanguardia non siamo nelle condizioni di riferire sull’entità e sulla frequenza degli applausi rivolti al sindaco durante il passaggio della processione.

Non è stato difficile, però, cogliere sul suo volto un’espressività facciale, oltre che stanca, anche priva di quei comportamenti stereotipici che negli anni passati tendevano, con successo, a catturare applausi ed esplicite manifestazioni di simpatia.

L’attuale fase politico – amministrativa di certo non è delle migliori per De Luca. Oltre la noiosa manfrina della decadenza, commentata con non celato sarcasmo anche da una parte della stampa nazionale, si vanno sovrapponendo oggettive difficoltà anche nella stessa attività amministrativa.

Le azioni giudiziarie in corso per piazza della libertà, i molteplici ostacoli sopraggiunti per il Crescent, le severe relazioni redatte da periti designati dall’autorità giudiziaria costituiscono incidenti di percorso che mettono a dura prova la proverbiale caparbietà di De Luca verso il quale, in aggiunta, si dirigono ancora una volta strali velenosi da parte di osservatori per niente lontani dalla sua parte politica.

L’editoriale apparso giovedì scorso sul ‘ Corriere del Mezzogiorno’ a firma di Isaia Sales, infatti, è particolarmente severo nella struttura della prosa. Il sociologo ed ex sottosegretario di Stato, anch’egli frequentatore in gioventù delle Frattocchie, di Ariccia e di Botteghe Oscure, non indugia nel sottolineare i rischi di esposizione al ridicolo e al patetico da parte di De Luca. D’altro canto cosa è stata se non manifestazione patetico – ridicola l’ inaugurazione simulata dell’ ambiente spoglio e disadorno di uno dei complessi non ultimati della cittadella giudiziaria ?

Sales non osa fare sconti. Attribuisce a De Luca ‘ manovre e raggiri da azzeccagarbugli’, ‘argomenti risibili ed inconsistenti’ e sottolinea il fatto che ‘ è la prima volta dopo anni che De Luca urla, sbraita, riversa contumelie su chi lo ostacola e non ottiene niente ‘. La riflessione è tutta centrata su cosa farà De Luca da grande ( si fa per dire!).

La prospettiva della riproposizione, nel 2015, della sua candidatura a presidente della giunta regionale senza rivestire incarichi istituzionali diventa più problematica e per niente certa.

Sconcerta il profilo di specifico taglio psico – sociologico che Sales delinea del compagno De Luca: ‘ quando non c’è da comandare si smarrisce, quando deve rapportarsi ad altri si mostra incapace di relazioni. Sa stabilire solo rapporti di dipendenza da lui, non sa esercitare la politica o l’amministrazione con rapporti paritari con gli interlocutori. E’ un potente a Salerno ed è un problema fuori dai suoi confini’.

Chissà che la pace siglata ieri con San Matteo non sia condizionata dalla richiesta e dall’impegno per una speciale protezione divina dagli ex compagni di partito.

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