RECUPERARE IL CONTRIBUTO EDUCATIVO DEI NONNI

Salerno, 2 ottobre 2013

Ambrogio IETTO

Essere nonni oggi

Oggi la Chiesa cattolica celebra la ricorrenza degli Angeli custodi. Il parlamento italiano, sulla scia di quanto si era verificato negli Stati Uniti nel 1978 con la presidenza di Jimmy Carter quando, su proposta di una casalinga della Virginia, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti, fu introdotta la Festa dei nonni, ritenne giusto approvare la legge n. 159 del 31 luglio 2005 che inserisce la festa dei nonni nell’elenco delle ricorrenze civili ‘ quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale’.

Opportuna quanto mai, da parte del nostro legislatore, la collocazione di questa ricorrenza il 2 di ottobre, giorno in cui il calendario liturgico celebra gli Angeli custodi. I nonni, infatti, molto spesso svolgono con innegabile piacere e con tanta serietà la funzione di custodi temporanei di nipoti piccoli i cui genitori sono impegnati in attività extradomestiche.

Una recente indagine dell’Istat smentisce un’utilizzazione opportunistica dei nonni ai quali, invece, viene riconosciuta una particolare qualità molto apprezzata dalle madri dei piccoli: per loro, impegnate fuori casa, lasciare il proprio bambino alla nonna significa sentirsi più sicure in considerazione della fiducia dalla stessa guadagnata per la cura e l’assistenza offerte sempre in un complessivo clima di sicurezza e di serenità.

La presenza in Italia di oltre undici milioni e cinquecentomila nonni, pari al 33,3% dei cittadini che hanno superato i 35 anni, pone già di per sé un problema di una certa rilevanza dal punto di vista sociologico: la necessità – dovere, anche in relazione al costante prolungamento della durata della vita, di valorizzare risorse umane che, in misura non trascurabile, già danno un apporto prezioso a tante attività di volontariato.

Ovviamente l’impegno da assumere all’interno di un nucleo familiare facente capo ad una figlia o ad un figlio, verso bambini della prima e della seconda infanzia, non può essere assolto con improvvisazione o superficialità. In concreto è necessario prendere piena consapevolezza che la coppia va rispettata nella sua autonomia. Non di rado sono proprio le invasioni indebite nelle dinamiche della stessa, sul modo di comportarsi di uno dei due genitori o di entrambi verso il bambino, a produrre incomprensioni e a generare conflitti. Il figlio o la nuora, la figlia o il genero possono anche ascoltare i consigli ricevuti dai congiunti ma debbono decidere da soli senza che i comportamenti assunti siano successivamente oggetto di critica.

I conflitti vanno non solo evitati ma anche attutiti quando a generarli sono altri componenti del contesto familiare. Studiosi di questo problema considerano un buon principio generale non tenere, se possibile, i nonni nella propria casa.

Pertanto discrezione ed equilibrio sono qualità da richiedere ai nonni che, nella pratica del senso della misura, esprimono una delle più ammirevoli virtù.

L’odierna celebrazione, affidata per legge a Regioni, Province e Comuni, vuole come sede privilegiata quel medesimo contesto familiare in cui nella quotidianità è svolta la preziosa loro opera.

E’ il giorno del loro riscatto e della piena felicità.

L’incubo, purtroppo, è dato dalla temuta solitudine, dalla presenza della badante straniera, dalla lontananza dai propri nipoti che, ahimè, finiscono anch’essi col soffrir per l’assenza di una figura che un tempo già lontano rafforzava la comunicazione intergenerazionale, contraddistinta dalla narrazione di eventi del passato, dal richiamo di tradizioni antiche e da tanta saggezza.

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