DA CITTA’ EUROPEA E MEDITERRANEA A CITTA’ SIMBOLO DEL DERETANO

Salerno, 9 Ottobre 2013

Ambrogio IETTO

La città del ridicolo

A consolidare la percezione negativa che si va consolidando in questi ultimi mesi sul conto della nostra città e del suo sindaco ora c’è il provvedimento n. 24527, pubblicato avantieri sul bollettino dell’Antitrust, organo che, oltre a vigilare sull’osservanza e sul rispetto delle norme poste a sostegno del libero mercato, è tenuto anche ad interessarsi del quadro normativo che riguarda la posizione di incompatibilità presso istituzioni pubbliche.

E’ pur vero che il sindaco De Luca si è reso disponibile ad entrare nel mirino anche dei mezzi di comunicazione di respiro nazionale a causa del suo caparbio egocentrismo e del patologico legame col potere.

Egli, che è persona di fine intelligenza, ha subito compreso fin dal 2 di maggio, quando è stato nominato vice ministro al dicastero delle infrastrutture e dei trasporti, di trovarsi in situazione di incompatibilità, rivestendo da tempo anche la carica di sindaco di Salerno. Mentre i suoi colleghi Graziano Del Rio di Reggio Emilia, addirittura presidente dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia, e Flavio Zanonato di Padova si sono adoperati per non ostacolare le procedure previste dalla legge e di competenza dei rispettivi consigli comunali, il primo cittadino di Salerno ha cominciato a ballare la cosiddetta manfrina, danza popolare e militare di origine piemontese che, a causa dei suoi passi lenti e delimitati, ha prodotto, nel linguaggio metaforico, il significato di lagna, di solita storia noiosa ed inutile.

E tale si è rivelata, constatando che siamo ad ottobre e nulla si è mosso.

E mentre egli, deriso dal gruppo televisivo delle Iene, dall’inviato di Reporter e dal giornalismo di inchiesta della Milena Gabanelli, ha preferito finanche dileguarsi per il vicolo delle Botteghelle, durante la processione del santo Patrono, al fine di evitare i microfoni, a dargli una mano in termini di puerile solidarietà ha contribuito un gruppo per niente esile del consiglio comunale, impegnato da maggio scorso ad oggi a compiere esilaranti esercizi di masturbazione mentale tra richieste di delucidazioni al segretario generale, consultazioni di giuristi nostrani e probabile apertura di un contenzioso sulla costituzionalità o meno della norma regolativa dell’incompatibilità e della conseguente decadenza.

Trattasi di solidarietà autentica al sindaco, mortificato dalla mancata attribuzione delle deleghe e molto probabilmente pugnalato da suoi stessi compagni di merenda intenzionati a non proporlo a candidato a presidente della giunta regionale ?

Oppure, molto più egoisticamente, si tratta del tentativo di dribblare probabili elezioni amministrative prossime che vedrebbero diversi consiglieri in oggettive difficoltà per l’auspicata riconferma ?

Frattanto un sindaco che, protetto dai suoi gendarmi, si dilegua per non trovarsi in mano un deretano di plastica, da collocare su una delle due poltrone occupate, è quanto di più risibile ed insulso per un suo cittadino che, a furia di sentire le sue interminabili omelie televisive, sia pure per un attimo aveva creduto davvero di trovarsi in una città mediterranea, europea e planetaria.

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