UNA CITTA’ PRIVA DI PLURALISMO GIORNALISTICO: LE EMITTENTI TELEVISIVE AL SERVIZIO DEL PENSIERO UNICO DI DE LUCA

Salerno, 16 Ottobre 2013

Ambrogio IETTO

Libertà va cercando . . .

Tutti ricordiamo quel settantunesimo verso del primo canto del Purgatorio della Divina Commedia. Il compianto ed indimenticabile mio maestro Alessandro Pansa, zio diretto dell’omonimo, attuale capo della Polizia di Stato, lo scandiva con tono solenne, interpretando alla grande Virgilio impegnato a presentare Dante a Catone Uticense, incontrato, nelle vesti di custode, all’accesso al monte del Purgatorio.

In quel caso è l’Alighieri il ‘ cercatore di libertà ‘. Nel chiedere al Poeta umili scuse per la profanazione messa in atto da chi scrive credo proprio che, nell’autunno del 2013, a cercare libertà sia, nel nostro vissuto quotidiano, la città di Salerno o meglio quella componente della sua comunità civile educatasi al pensiero riflessivo, all’autonomia di giudizio, indisponibile al soliloquio, stanca di lunghe omelie troppo spesso condite di turpiloqui e di offese gratuite.

Nell’ascoltare con una dose minima di spirito critico i telegiornali delle diverse emittenti locali si coglie una comune, monocorde, ripetitiva, noiosa impostazione. Al centro dell’informazione, in modo diretto o indiretto, è collocato sempre e, comunque, l’onorevole De Luca, sindaco e viceministro del governo della Repubblica italiana.

O va a chiarire a Roma, all’elettorato diessino, l’ultima posizione assunta all’interno di quello che sembra sia ancora il suo partito o partecipa al teatro ‘Ghirelli’ all’anteprima in ‘Giorni felici ‘ di Nicoletta Braschi, consorte di Roberto Benigni, sono sempre pronte le telecamere delle emittenti locali per riprendere volti sorridenti e non che saranno riproposti puntualmente in tre – quattro edizioni dei rispettivi telegiornali.

Per carità, il primo cittadino è personalità pubblica, dotata di scioltezza espressiva e di corposa elaborazione concettuale. Merita, quindi, l’attenzione doverosa dei mass media. Forse gli manca la necessaria dose di autoironia che gli consentirebbe di prendere per i fondelli anche le Iene televisive quando pochi giorni fa lo volevano omaggiare di un deretano di plastica da collocare su una delle due poltrone che è costretto a lasciar vuota ora a Roma ora a Salerno a causa del tanto richiamato doppio incarico.

Il problema emerge, però, quando ci si rende conto che l’effetto mediatico è monocordo, monotono ed univoco.

In un momento storico in cui ormai sono cessate le narrazioni delle grandi ideologie, spiazzarsi ( mai il verbo derivante dal glossario calcistico risulta così pertinente ! ) da un lato all’altro del campo di gioco risulta non solo di moda ma anche utile.

E’ pur vero, però, che non vale nemmeno la pena di dedicare spazio a chi si diverte, ricoprendo ruoli istituzionali, a fare parallelismi tra un carnefice e l’altro mentre gli allievi dell’istituto ‘Galilei’ chiedono il ripristino di aule – laboratori e si sentono rispondere da improvvisati assessori che manca qualche migliaio di euro per tinteggiare gli ambienti.

Salerno si caratterizza, così, sempre più come città dal pensiero unico, animata da un intelligente e scaltro sindaco, circondato e favorito da preziosi yesman nelle vesti di strateghi della comunicazione esterna.

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