L’EX DIRETTORE DEL MADRE E GIORNALISTA GIUDICA LE ‘ LUCI DI ARTISTA ‘ DI SALERNO ” UN DELIRANTE E ACCLAMATO DISPENDIO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE “

Salerno, 8 novembre 2013

Ambrogio IETTO

Le luci di Repubblica

Mentre Landolfi, il plurivotato segretario provinciale del PD, tuonava contro gli ‘ amici – nemici’, ricordando che i ‘panni sporchi si lavano in famiglia’, Eduardo Cicelyn firmava per ‘la Repubblica’, organo semiufficiale del partito democratico, un durissimo articolo contro De Luca e le sue ‘Luci d’Artista’.

Il pezzo, apparso ieri sulla prima pagina dell’edizione campana del quotidiano del dovizioso De Benedetti, andrebbe ripreso quasi per intero tanto gravi risultano le espressioni usate per una ‘ manifestazione di vanagloria artigianale, rutilante festa prenatalizia che infesta Salerno da molti anni con una crescente e del tutto incomprensibile eco mediatica che a me ( Cicelyn, ndr ) pare la luccicante metafora di un eclatante e modesto provincialismo’.

L’autore dell’articolo non è solo una firma storica del giornalismo meridionale. Le sue esperienze più recenti lo vedono pienamente coinvolto nel mondo dell’arte. Egli, infatti, è stato il fondatore del Madre, museo di Arte contemporanea Donnaregina di Napoli. In pochi anni il Madre si era elevato a dignità internazionale con mostre e altre manifestazioni artistiche di riconosciuto valore. Controversie sorte all’indomani dell’arrivo di Caldoro a Palazzo Santa Lucia e la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione, al posto del precedente di marca bassoliniana, hanno determinato la fuoriuscita di Cicelyn che, però, ha pensato bene di aprire a palazzo Partanna, in piazza dei Martiri a Napoli, un’accorsata galleria d’arte denominata CasaMadre.

La valutazione delle ‘Luci d’Artista’ salernitane è di prevalente taglio critico – artistico anche se non manca un quanto mai severo affondo politico. Infatti l’articolista, dopo aver adeguato il personale lessico a quello deluchiano, tanto da definire lo spettacolo delle luci ‘ un’autentica cafonata’, compie una rapida comparazione con l’omologa manifestazione di Torino alla quale hanno dato prestigio autentici artisti e, beffardamente, si chiede: ‘ Ma chi sono e dove sono gli artisti delle luci salernitane ? ’.

Cicelyn incalza sempre più coi suoi interrogativi: “ Qualcuno vorrà spiegare perché chiamare un delirante e acclamato dispendio di pubblica illuminazione ‘ Luci d’Artista’? “.

Ovviamente non mancano i riferimenti a Sgarbi che, in quanto critico ‘ pazzariello’ ( a Napoli quello del ‘pazzariello’ veniva considerato un mestiere ambulante saltuario, esercitato da chi, senza un lavoro, si vestiva bizzarramente per pubblicizzare una nuova osteria o un negozio di alimentari- ndr ), a Torino non penserebbero mai di convocare in quanto ‘nemico giurato della contemporaneità italiana e internazionale’. L’articolista chiude il ‘ pezzo’ chiamando in causa ‘ il supersindaco De Luca’ che, con questa ‘grandiosa e insulsa festa di paese’, compie puntualmente ‘ un oltraggio alla storia culturale di questa città’ ( Salerno – ndr )e ‘vaneggia di milioni di turisti in arrivo a Salerno, di navi da crociera che fanno la fila per attraccare, di alberghi strapieni’.

Certamente non mancherà la replica del sindaco nel corso della settimanale omelia televisiva con rituali riferimenti ai compagni di merenda bassoliniani e all’invidia dei napoletani. Frattanto Landolfi chiede di lavare i panni sporchi in famiglia.

Da quando si legge in merito alle malefatte compiute in tutta Italia dalle diverse tifoserie dei candidati alle primarie del PD, Salerno ancora una volta avrà l’esclusività del pensiero – partito unico.

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