SALERNO, UNA CITTA’ DIVERSA DALLE ALTRE CHE LEGITTIMA UNA FALSA IDEA DI DEMOCRAZIA CON UN DITTATORE ED UNA PLETORA DI ACRITICI ESECUTORI

Salerno, 2 gennaio 2014

Ambrogio IETTO

Si è toccato il fondo

Avevo assunto con me stesso l’impegno di non aprire le collaborazioni per il 2014, scrivendo della vita amministrativo – politica della città del capoluogo e, quindi, per una volta tanto di rinunciare a priori al ricorrente riferimento al sindaco De Luca, a ciò che dice e a quanto ordina di fare ai suoi fedeli esecutori. Debbo chiedere umilmente scuse ai pochi ma affezionati lettori se da subito vengo meno ad una sorta di autoregolamentazione impostami soltanto dalla preoccupazione che, scrivendo di certo ancora una volta del ‘ Caso De Luca’, mi si possa attribuire una posizione precostituita contro l’autorevole personaggio che, in tutta verità, da potente Golia qual è non avrebbe di che farsene di un Davide fragile e umile pennaiolo. Però quanto accaduto la sera di lunedì scorso, già riportato dai quotidiani dell’altro giorno, non può passare inosservato.

Interessa, come si sa, il personaggio De Luca della cui decadenza da sindaco il consiglio comunale avrebbe dovuto finalmente esprimersi da tempo anche per dare esecuzione al pronunciamento formale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Questa nota, in verità, è scritta primariamente per evidenziare ancora una volta non il comportamento di De Luca che, nella sfrenata sua elaborazione cognitiva, accentua sempre di più un egocentrismo assolutamente incompatibile con la democrazia, ma per riproporre all’attenzione dei lettori la pietosa sceneggiata orchestrata dai consiglieri di maggioranza che, come timidi allievi della scuola dell’infanzia, hanno dato esecuzione all’ordine di allontanarsi dall’aula, costringendo il preoccupato presidente dell’assise D’Alessio a socializzare ai presenti il mancato raggiungimento del numero legale.

Non uno scatto d’orgoglio, non una minima dose di autonomia critica, non l’ombra della cultura del rispetto verso la norma e nei riguardi di una cittadinanza che sta cadendo nel ridicolo per un tiremmolla funzionale al destino del proprio tiranno.

E’, come si sa, dall’insediamento del governo Letta che dura questa querelle mentre due colleghi di De Luca, nominati ministri, sono stati dichiarati decaduti nei termini prescritti dai rispettivi consigli comunali di Reggio Emilia e di Padova.

Altra gente, altra cultura della democrazia, consolidato rispetto della legge.

Anche questo comportamento irresponsabile dei suoi amministratori rende Salerno città diversa da tutte le altre consorelle d’Italia così come veniva ostentato, con scritta a carattere cubitale, in occasione della conferenza – stampa di fine d’anno del sindaco.

Sì, Salerno è diversa anche perché è amministrata da gente priva di spina dorsale, educatasi all’esecutività acritica e pronta a raccogliere le disposizioni che il padre – padrone dà per il tramite di una contenuta schiera di luogotenenti.

D’altro canto cosa sperare da una maggioranza e da un sindaco che, nonostante il gravissimo indebitamento dell’ente comunale e con l’attuale diffuso stato di indigenza di migliaia di concittadini, hanno la spregiudicatezza contabile – amministrativa di impegnare oltre 300.000 euro per il concerto di capodanno in piazza ?

Ancora, cosa attendersi da un compiaciuto assessore al turismo che esalta l’allestimento del palco in piazza Amendola che, grazie ad un particolare accorgimento scenico, avrebbe consentito ai fan di una certa Alessandra Amoroso di vederla da vicino ?

Ma ci si rende conto della banalità e dell’ insulsaggine che contraddistinguono talune espressioni verbali che contribuiscono, comunque, ad orientare adolescenti e giovani verso l’effimero e l’inconsistente, verso un modo puerile di vivere le pur necessarie pause di divertimento ?

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