AUTOREVOLEZZA CULTURALE E PROFESSIONALE DI DOCENTI E DIRIGENTI E NECESSARIA VALUTAZIONE DEL MERITO

Salerno, 5 Gennaio 2014

Ambrogio IETTO

Come salvare la scuola ?

Si è concluso oggi a Roma il ventesimo congresso nazionale dell’AIMC, Associazione Italiana Maestri Cattolici, aggregazione professionale di docenti e dirigenti della scuola statale e paritaria, attivamente presente anche a Salerno e in provincia fin dal 1944, all’indomani dello sbarco della Quinta Armata del generale Mark Wayne Clark di cui faceva parte col grado di tenente colonnello anche l’esponente della pedagogia progressista statunitense Carleton Wolsey Washburne, ideatore e gestore del famoso Winnetka Plan, ed espressamente designato a dirigere la Sottocommissione alleata per l’Educazione dell’A.M.G. (Governo Militare Alleato ).

A Salerno lo sperimentatore particolarmente stimato da John Dewey curò la redazione di una serie di indicazioni per la democratizzazione della scuola italiana e per la stesura dei programmi provvisori del 1945 per la scuola elementare e per gli istituti magistrali.

Del governo Badoglio, insediatosi a Salerno il giorno 11 febbraio 1944, fu chiamato a far parte, nella qualità di ministro dell’educazione nazionale, il salernitano Giovanni Cuomo, avvocato e preside della scuola commerciale sperimentale, il quale predispose e fece approvare dal governo il Regio Decreto n. 149 del 9 marzo 1944 concernente l’istituzione a Salerno dell’Istituto Superiore di Magistero.

A sostenere l’auspicato provvedimento fu un gruppo di maestri di ispirazione cattolica aderenti alla Sezione maestri di Azione Cattolica e costituenti il nucleo di base dell’AIMC a Salerno.

A Roma si è discusso quasi dello stesso problema che fu al centro del primo congresso nazionale svoltosi nel settembre del 1946. Allora ci si soffermò esattamente sul tema “ Salviamo il fanciullo“.

Ora l’emergenza educativa chiama in causa direttamente l’intero sistema scolastico, sostanzialmente fragile per far fronte ad una società in radicale trasformazione, a partire dalla stessa famiglia le cui modificazioni rendono debole e spesso inattuabile il necessario, auspicato patto di corresponsabilità educativa tra le due istituzioni.

La carenza di risorse economiche, umane e strumentali complica ulteriormente la situazione. Ovviamente non mancano cause endogene al sistema scolastico da rimuovere con una politica idonea a rivalutare docenti e dirigenti con un’obbligatoria ed efficace azione di formazione in servizio e con un serio meccanismo di autovalutazione che consenta anche di considerare e di premiare il merito.

La scuola italiana, come si sa, purtroppo, è sotto i parametri minimi stabiliti dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ( OCSE ). E’ indispensabile cambiare rotta.

Ovviamente è questo un tema poco gradito da talune organizzazioni sindacali e da una minoranza non consistente degli operatori del settore.

Una simile svolta richiede senso di responsabilità e coraggio. Un pronunciamento favorevole su questa delicata questione da parte dei congressisti dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici può incoraggiare gli organi di governo a non dribblare il delicato argomento.

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