COSA RISERVA GOVERNANCE POLL 2013 AL SINDACO DI SALERNO

Salerno, 15 gennaio 2015

Ambrogio IETTO

L’indice di gradimento per De Luca

La rassegna del Governance Poll, vale a dire la classifica stilata ogni anno da IPR Marketing per il Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria, evidenzia un diffuso calo dell’indice di gradimento per i politici locali. Tra le eccezioni significative rientra quella di Stefano Caldoro, presidente della nostra giunta regionale, che guadagna cinque punti di gradimento rispetto all’anno scorso e supera anche il 54,7% che aveva raccolto nel marzo 2010, quando vinse le elezioni contro lo sfidante Vincenzo De Luca.

Il sindaco di Salerno, dal canto suo, conserva la terza posizione nel Governance Poll 2013 con punti 65,0, calando, però, di 7 unità in rapporto alla rilevazione del 2012 ed accusando la perdita di 9,42 punti in relazione al risultato acquisito in occasione della sua quarta elezione a primo cittadino.

Mentre il migliore giudizio espresso nei riguardi di Caldoro merita uno specifico approfondimento da esprimere in altra sede, la collocazione, comunque consolidata, di De Luca tra i primi livelli di gradimento non può non alimentare delle significative considerazioni.

La prima: è fuor di dubbio che il calo registrato non mette in discussione una leadership più o meno stabilizzata. Che essa sia frutto di un sistema di potere ampiamente collaudato è altro discorso. Infatti è sufficiente andare al sito del Comune e cliccare alla voce ‘staff del sindaco ’ per contare oltre 50 unità umane disponibili a pieno tempo per lui nella segreteria politica, all’Ufficio Relazioni col Pubblico, ai Sistemi informativi, all’Ufficio Studi e Programmazione.

Trattasi di una rete giustamente espressiva della fedeltà più assoluta al primo cittadino che, così, è messo nelle condizioni di disporre nell’immediatezza di dati e di elementi di conoscenza funzionali ad una visione globale e, allo stesso tempo differenziata, della struttura complessa di cui egli è il primo responsabile. L’organizzazione così strutturata consente a De Luca di avere un quadro chiaro di tutti gli interventi orientati al mantenimento e, negli auspici, all’ampliamento del consenso. La macchina attivata non ha nulla di illecito o di amorale; è semplicemente funzionale al controllo e alla misurazione del polso della città.

Questo è un innegabile merito da riconoscere all’onorevole De Luca e ai suoi collaboratori.

Il calo quantitativo dell’indice di gradimento, ininfluente ai fini della graduatoria generale, è fisiologico, dovuto probabilmente al progressivo consumarsi dello scontato rito delle finte inaugurazioni in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono, dell’autoesaltazione, di forzose comparazioni della nostra città con realtà non più mediterranee ed europee ma semplicemente planetarie, di un linguaggio ripetitivo, zeppo di epiteti offensivi e stagionati tra i quali il cafonismo sta diventando campo di ricerca linguistica e di non celata canzonatura nei confronti di chi ama utilizzare questo lemma coi suoi derivati: cafone, cafonaggine, cafonata, cafoncello, cafoneria, cafonesco.

De Luca, anche a causa della querelle del doppio incarico e della decadenza, è riuscito a guadagnarsi anche spazi giornalistici di respiro nazionale e, in qualche caso, internazionale. Sono convinto che questo tiremmolla abbia contribuito a ridimensionare l’entità e la qualità del gradimento nei suoi riguardi.

Ora egli spera, per ‘quanto sarà grande’, nell’appoggio di Renzi che, però, è graduato al ventisettesimo posto nella qualità di sindaco di Firenze.

Chi vivrà vedrà ma una pluralità di segnali lascia ipotizzare l’avvio della fase calante per il nostro primo cittadino.

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