UNA RIFLESSIONE SUL RUOLO E SULLA FUNZIONE DELLA DONNA D’OGGI

 

Salerno 8 Marzo 2014 = Festa della Donna

Ambrogio IETTO

Cosa chiedere ad una donna

Sarà pure consentito ad un uomo avanti negli anni, in occasione  dell’annuale celebrazione della   ‘ festa della donna’, partecipare al cosiddetto sesso debole qualche richiesta che investe la sua sfera personale ed anche il suo impegno sociale nell’ambito extradomestico e professionale.

La lista non è doviziosa, contenendo soltanto alcune aspettative da considerare essenziali per gestire la quotidianità in modo sufficientemente  accettabile.

Si sa che l’antropologia culturale attribuisce al genere umano femminile alcuni  tratti distintivi: tenerezza, grazia, apertura all’ascolto, operatività, spirito di servizio, disponibilità alla rinuncia e al sacrificio, apertura nei riguardi del prossimo, evidente propensione verso l’impegno educativo e genitoriale.

I processi di trasformazione permanentemente in atto nella società del nostro tempo tendono ad attribuire alla donna qualità aggiuntive di non secondaria importanza: determinazione, responsabilità nell’assunzione dei compiti all’interno e al di fuori dell’ambito familiare, equilibrato senso di autostima, comprensibile aspirazione all’autonomia economica, lavorativa e professionale.

Queste dimensioni di personalità non sono di certo in contrasto coi tratti distintivi sopra indicati. Si dà per scontato che simili comportamenti ed atteggiamenti emergono sempre che ambiente familiare e contesto lavorativo contribuiscano a favorire e a consolidare una complessiva situazione di benessere.

L’uomo rappresenta quasi sempre il soggetto deputato per eccellenza a costruire e a rafforzare accettabili condizioni di convivenza. All’interno dell’ambito familiare padri e figli sono chiamati sempre più a non considerare determinati compiti di specifica ed esclusiva competenza femminile. Da questo punto di vista risultati più che positivi si registrano tra giovani coppie conviventi. Infatti non sono pochi i partner che accettano un’equilibrata ripartizione delle mansioni domestiche, rendendo anche  possibile alla compagna l’incontro periodico con le amiche, la visione del film in una sala  cinematografica, la frequenza della palestra, la partecipazione ad un convegno o alla presentazione di un libro.

Nell’ambiente di lavoro, trattandosi sempre più di impegni di natura collaborativa, si vanno rafforzando rapporti contraddistinti da spirito di cooperazione e da confidenzialità. In simili contesti fondamentale risulta la pratica della cultura del rispetto reciproco. Può accadere che, giocando con la metafora, il giardino del vicino o della vicina possa essere percepito come più fertile e fecondo del proprio. La netta definizione dei confini tra la cordialità e l’intimità è affidata al senso di responsabilità di ognuno degli abituali  interlocutori.

Oggi ci sono attività prevalentemente svolte da donne. La scuola, sia nella funzione docente sia in quella dirigente, è uno dei settori lavorativi più femminilizzati.  A queste centinaia di migliaia di mediatrici  culturali ed educative sono affidate responsabilità enormi soprattutto per un’effettiva azione formativa a sostegno di un’efficace cultura delle pari opportunità.

La stessa magistratura e la pubblica amministrazione sono arricchite di consistenti e qualificate presenze femminili. Disponibilità all’ascolto, attenzione privilegiata alle ragioni dell’interlocutore o dell’utente, consolidato equilibrio possono costituire doti particolari che la donna più dell’uomo è nella naturale propensione a possedere e a manifestare.

Infine la questione delle donne in politica. In questo campo le donne come gli uomini possono deludere le aspettative dell’elettore. La nostra realtà territoriale non è stata esente da delusioni clamorose in questo comparto della vita sociale. E’ evidente, quindi, che chi scrive non è favorevole a percorsi preferenziali per il genere femminile.

Anche alle donne candidate sono richieste indispensabili ed oggettive referenze  da pretendere, ovviamente, con particolare forza ed esplicita intransigenza agli stessi candidati uomini: rigore etico, trasparenza nei comportamenti, autorevolezza culturale, provato indice di sensibilità verso l’impegno pubblico, determinazione, costante attenzione alle molteplici forme di disagio sociale e di povertà.

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