L’IPOCRISIA DEI POLITICI E DEI FUNZIONARI: LO STATO NON HA CONDOTTO TRATTATIVE CON GLI ULTRAS! E DIRE CHE LO SPETTACOLO E’ STATO SEGUITO IN TV DA MILIONI DI SPETTATORI . . .

Salerno, 5 Maggio 2014

 

Ambrogio IETTO

 

Calcio o Renzi da rottamare ?

Tommaso D’Angelo, direttore di ‘Cronache del Salernitano’  e grande esperto di pallone, potrebbe  anche non condividere questo contributo,  ben sapendo  che con tifoserie organizzate e loro rappresentanti è bene procedere con la dovuta prudenza.

Poiché col gioco del calcio ho avuto anch’io a che fare per tanti anni, divento per una volta arrogante e gli partecipo subito il dubbio che da sabato sera mi assilla: dopo l’indecente spettacolo cui in tanti abbiamo assistito, prima del ritardato inizio della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli,  c’è da rottamare il gioco del calcio o il primo ministro Matteo Renzi ?

Dinamiche emotive, chiaramente percepibili ancora dentro il mio subconscio, emergono incontrollate ed incontrollabili e si pronunciano decise: sì,  sia il gioco del calcio sia il presidente del Consiglio vanno rottamati!

Del gioco del calcio non so cosa salvare:

un professionismo elevato alle stelle  non solo tra  calciatori e tra arbitri di calcio  designati a dirigere gli incontri della massima serie ?

Un calendario folle delle partite che, per esigenze televisive e di cassetta, vengono trasmesse anche all’ora di pranzo e nei diversi giorni della settimana ?

Gli incontri truccati con continui rinvii a giudizio per calciatori, dirigenti e faccendieri vari ?

Le gare tra i cosiddetti pulcini, clienti privilegiati delle redditizie ‘ scuole calcio ’, spesso destinatari delle sollecitazioni proferite dai rispettivi genitori ed invitanti a rompere le gambe al diretto piccolo avversario ? Oppure il calcio va salvato per rispetto alle  orde di tifosi che sono investiti della responsabilità di autorizzare o meno l’avvio della gara anche e, soprattutto, quando trattasi di derby o di una finale come quella di sabato sera ?

La rottamazione di Renzi trova motivazione più che valida per il semplice fatto che è stato presente alla lunga manfrina che ha affidato al capotifoso napoletano Gennaro De Tommaso, meglio noto come ‘ Genny ‘a carogna ‘, la decisione del ‘ si gioca’. Questo ‘ signore’, tra le qualificate referenze, esibiva anche  una maglietta con la scritta ‘ Speziale libero ’, desiderando, così, invocare dal Capo dello Stato, unica autorità deputata dalla Costituzione a concedere la grazia ad Antonio Speziale, suo collega catanese, condannato per l’assassinio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti. 

Renzi era in compagnia del presidente del Coni Giovanni Malagò e di Giancarlo Abete, presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio. Ad un certo momento si è allontanato dal posto occupato nella tribuna d’onore. Le cronache raccontano che fosse preoccupato per l’integrità fisica di sua moglie e di sua figlia. Poi, dopo l’implorazione manifestata  a Genny ‘a carogna dal capitano del Napoli, lo slovacco Marek Hamsik, soprannominato a Napoli Marekiaro, il presidente del Consiglio è stato uno dei pochi a far finta di cantare l’inno di Mameli intonato, tra fischi e rumori assordanti, da una spaventata Alessandra Amoroso. Tra i calciatori le telecamere non sono riuscite ad inquadrare una sola bocca che muovesse le labbra. D’altro canto, se si escludono Insigne per il Napoli e Aquilani  per la Fiorentina, al momento dell’intonazione dell’inno 20 dei 22 atleti in campo erano comunitari ed extracomunitari, tutti appartenenti, quindi, ad altre identità nazionali. 

Se si aggiunge che il fomentatore di tutto l’accaduto, esecutore dei quattro colpi d’arma da fuoco che hanno ridotto in fin di vita Ciro Esposito e ferito altri due tifosi partenopei,  è un altro degno soggetto , tale Davide De Santis, noto nella capitale come ‘Gastone’, arrestato ieri ed abilitato anche lui, per conto della tifoseria romana, a trattare con Totti e compagni l’avvio  o meno del calcio d’inizio di una partita, il quadro è davvero completo.

Esagererà anche Beppe Grillo nell’intitolare il suo post ‘ la Repubblica è morta’. Pochi giorni fa abbiamo letto che Jung Hong – Won, premier coreano, si è dimesso dalla carica a causa del naufragio del traghetto che provocò la morte di 187 persone. Decisione gravissima d’accordo in rapporto ad una tragedia incommensurabile.

Ma come la mettiamo con Renzi, Alfano, Grasso , prefetto e  questore di Roma, e  i tanti mammasantissima del mondo sportivo e calcistico che, pur presenti all’indegno spettacolo della totale abdicazione dello Stato, ora si limitano a partecipare  ipocrite e pavide espressioni di condanna ?  

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