DALLA BRUTTA VICENDA DEL CONSERVATORIO DI SANTA MARIA DI MONTEVERGINE AL PASSAGGIO DEL GIRO D’ITALIA ED, INFINE, AL DESIDERATO SUCCESSO DELLE DIECI BANDIERE BLU CILENTANE

Salerno, 15 Maggio 2015

 

Ambrogio IETTO

OKAY  CILENTO !

Diverse le notizie degne di essere commentate. Tra queste la brutta vicenda del vecchio Conservatorio di Santa Maria di Montevergine  con l’amarezza di Padre Antonio Tomay per il ritardato pronunciamento del Consiglio di Stato che, modificando la posizione assunta a suo tempo dal Tar, ha riconosciuto  alla Regione il potere di decidere  sul futuro di questa struttura un tempo riservata all’accoglienza di ragazze madri affidate a Casa Betania.

Più che significativo l’odierno passaggio del 97° giro d’Italia e complimenti vivissimi al sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino che  si è attivato al massimo per ottenere dagli organizzatori la sosta della carovana rosa tra Sassano e gli altri centri del Vallo di Diano: gli ottimi rapporti costruiti a Milano durante la sua esperienza professionale presso l’Istituto Europeo di Oncologia diretto da Umberto Veronesi, l’elezione alla Camera dei deputati nella XV^ Legislatura, l’amicizia feconda col premier Matteo Renzi, le indubbie capacità manageriali che gli hanno consentito di coinvolgere referenti istituzionali ed operatori commerciali dell’intero Vallo di Diano,  gli hanno permesso di raggiungere l’ambito risultato.

Il giro d’Italia ha da sempre un fascino particolare. Infatti non posso non richiamare alla memoria l’arrivo a Salerno della quarta tappa di 292 km. da Cosenza a Salerno vinta dal campionissimo Fausto Coppi. Era il 24 maggio del 1949. Appena tredicenne, affidato da mio padre al compianto suo amico Domenico Verderame, per oltre tre ore facemmo parte della folla che sotto l’hotel Montestella scandiva ‘Gino, Gino, Gino “ che, era giunto terzo, confermando  poi questa stessa posizione nella classifica finale del tour.

Prima di Bartali si affacciò ad una delle finestre dell’albergo il siciliano trapiantato a Prato Giovanni Corrieri   suo fedele, eroico  gregario. Così gli ‘evviva’ andarono anche a lui.

L’odierno zibaldone, però, si riempie di un’altra informazione che avrebbe meritato assoluta priorità: il nostro Cilento conquista dieci delle tredici ‘Bandiere Blu’ assegnate alle coste campane. Va detto subito che trattasi di un traguardo raggiunto quasi esclusivamente per zelante impegno delle amministrazioni locali di Agropoli, Ascea, Castellabate, Montecorice – Agnone, Pollica, Centola – Palinuro, Pisciotta, Casal Velino, Villammare di Vibonati, Sapri.

Il loro primario merito, nel rendersi disponibile all’oggettiva valutazione della FEE Italia ( Foundation for Environmental Education ),  è stato quello di avere dedicato particolare attenzione  all’essenziale tutela dell’ecosistema marino. Educazione ambientale, gestione speciale funzionale alla conservazione e alla  biodiversità delle aree sensibili prossime alla spiaggia, qualità delle acque della balneazione, depurazione delle acque reflue, gestione dei rifiuti, iniziative per la sostenibilità ambientale, attività promozionali al turismo, servizi di sicurezza,  strutture a favore dei disabili costituiscono fattori significativi per la conquista del riconoscimento che, nel caso del Cilento, agevola, se ci sarà l’auspicato apporto di altre istituzioni pubbliche per un’efficace rete di trasporto pubblico e per un agevole accesso alle aree protette del Parco, la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio archeologico ( Paestum, Velia, Policastro ), del suggestivo contesto geologico, della straordinaria fauna e dell’accattivante flora ( la Grotta delle Ossa di Palinuro, la Grotta della Serratura a Marina di Camerota, l’Oasi di protezione di Persano con la rarissima lontra,  i nutriti gruppi di anatre,aironi,folaghe, limicoli, il falco pellegrino, le colonie di taccole, le allodole, i rondoni, i tordi).

Per la flora, in particolare,  il finocchio di mare, la Primula Palinuri, le orchidee, i ‘ non ti scordar di me’, i ciclamini autunnali, le faggete dorate, le antillidi, le cenerarie, le buganvillee, le bignonie e tante altre specie di fiori e di piante.

Insomma un  paradiso terrestre unico da scoprire e da amare.

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