LA SCUOLA CHIUDE I BATTENTI MENTRE AL PALAZZO DELLA MINERVA, A VIALE TRASTEVERE, SONO IN PIENA ATTIVITA’ I DUE ” CANTIERI ” CHE CAMBIERANNO ANCORA UNA VOLTA L’ASSETTO DELLA NOSTRA SCUOLA

 

Salerno, 1 giugno 2014

 

Ambrogio Ietto

 

ANCORA SEI GIORNI DI SCUOLA

POI TUTTI AL MARE!

 

Vola via un altro anno scolastico. Al traguardo di sabato sette giugno mancano, almeno sulla carta, appena cinque giorni di attività in considerazione del fatto che l’anniversario della nascita della Repubblica, vale a dire lunedì 2 giugno, s’inserisce tra le festività nazionali.

Gli auspicati 200 giorni effettivi di lezione anche quest’anno non sono stati raggiunti. Però, in sede di programmazione organizzativa, ogni scuola si è preoccupata, attraverso il consiglio di istituto, organo collegiale deputato alla pianificazione, di far quadrare bene i conti, non rinunciando a metter su ‘ ponti’ e ‘viadotti’ collocati abilmente tra una festività ufficiale e la domenica.

La forma, in questo modo, è stata salvata.

Una verifica a fine d’anno su questa delicata questione non viene compiuta ovviamente  per motivi di opportunità e di convenienza. Così l’Italia si prende anche la benemerenza, in rapporto agli altri Paesi del continente europeo, di avere un calendario scolastico tra i più lunghi ed esigenti.

La situazione di fatto è ben diversa. Si sa che verso fine ottobre puntualmente prende quota la protesta dei comitati studenteschi. I motivi ? Più o meno sempre gli stessi ed ampiamente documentabili: carenze di aule, un’edilizia scolastica precaria, la mancanza di riscaldamento, l’ennesima riforma in cantiere da parte del ministro o del governo di turno, un dirigente scolastico severo, apostrofato puntualmente come ‘fascista’, il corpo docente incompleto.

E’ sufficiente un gruppetto più intransigente di studenti per dar vita all’occupazione abusiva di spazi interni alla scuola. Le festività natalizie sono prossime e si sa che col loro arrivo tutto finirà. Alla maggioranza degli allievi, desiderosi di partecipare attivamente agli impegni didattici, è fatto divieto di accesso agli ambienti scolastici. La tolleranza da parte dei dirigenti e delle autorità di Polizia è, infatti, al massimo grado.

D’altro canto non si legge mai, sui manifesti che annunciano il cosiddetto ‘open day’  da parte delle singole istituzioni scolastiche di secondo grado, un semplice impegno: “ Questa scuola garantisce i previsti 200 giorni di lezione “!

A ben sorridere va detto che continua, invece, l’attività educativo – didattica per la scuola dell’infanzia. I suoi piccoli allievi sono gli stacanovisti  del settore scuola; infatti essi sono tenuti a frequentare gli ambienti di apprendimento fino a lunedì 30 giugno.

A chi scrive verrebbe il desiderio di organizzare un corteo di protesta coi piccoli e di mettersi alla loro testa con un cartello con su vergata questa frase: “ Vogliamo andare al mare insieme alle nostre madri. Perché consentirlo solo a loro mentre noi siamo costretti a restare  almeno per quattro ore al giorno in aule ammuffite e malinconiche ? “.

I bambini, però, sanno bene che piano piano il numero dei frequentanti calerà sensibilmente anche a causa dello sguardo per niente soddisfatto ed accogliente delle insegnanti designate da un calendario scolastico vessatorio ad essere le cirenee e le salvatrici della Patria.

Pazienza: tra poco ci penserà l’anticipato arrivo del solleone che, con tono perentorio, griderà: “ Avanti! Tutti al mare, comincia davvero l’estate! “.

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi