UN SINDACATO, PER QUANTO MAGGIORITARIO, NON PUO’ CHIEDERE ED OTTENERE L’INTITOLAZIONE DI UNA PIAZZA O LA CONCESSIONE DI UNA LAUREA HONORIS CAUSA

 

Salerno, 14 Giugno 2014

Ambrogio IETTO

Non si patteggia sulla cultura

Chi scrive ha il dovere di chiarire subito che non ha nulla di pregiudizialmente negativo nei confronti della Cisl e del suo segretario nazionale Raffaele Bonanni  che lunedì prossimo riceverà, presso il Campus di Fisciano, la laurea honoris causa  concessagli dalle autorità accademiche del nostro ateneo.

Anzi non ha difficoltà a ricordare a se stesso di avere militato in questo sindacato per almeno quarant’anni dei quarantasette spesi al servizio dell’istruzione pubblica.

Le considerazioni espresse nel merito su questo Blog riguardano esclusivamente la mancata rispondenza del profilo professionale e scientifico del segretario della Cisl col dettato ancora vigente dell’art. 169 del Testo Unico approvato con regio decreto n. 1592 del 1933. La norma, infatti, prescrive che “ la laurea ad honorem può essere conferita soltanto a persone che, per opere compiute o per pubblicazioni fatte, siano venute in meritata fama di singolare perizia nelle discipline della Facoltà o Scuola per cui è concessa “.

Le opere anche degne compiute da Bonanni per lunga, consolidata prassi avrebbero potuto o potrebbero trovare ampia considerazione in sede politica con l’offerta speciale di una medaglietta parlamentare. La lista dei cislini premiati così, per il loro passato sindacale,  è già folta: da Bruno Storti a Vito Scalia, da Luigi Macario a Pierre Carniti, da Sergio D’Antoni a Savino Pezzotta e, non ultimo, a Franco Marini a cui fu attribuita addirittura la seconda carica dello Stato come presidente del Senato.

Ovviamente questa consuetudine è stata seguita anche dalla Cgil coi Luciano Lama e i Fausto Bertinotti, eletto a suo tempo presidente della Camera dei Deputati, e dalla stessa Uil con Giorgio Benevenuto ed altri. Essere, però, destinatario di laurea honoris causa è ben altra cosa.

E’ pur vero che questo riconoscimento, un tempo ambito, va svalutandosi.

Che Vasco Rossi, Ivana Spagna, Valentino Rossi, Michele Mirabella siano stati destinatari di una simile onorificenza può risultare un po’ fuori dall’ordinario ma che a Roberto Benigni ne siano state concesse ben nove  appare non solo esagerato ma anche fuori luogo.

Le precisazioni avanzate da Guglielmino, portavoce di Raffaele Bonanni, confermano indirettamente un avvenuto patteggiamento tra i quadri Cisl e le autorità accademiche dell’Università degli Studi di Salerno che avevano già ceduto sull’intitolazione della piazza antistante il Dipartimento di Medicina e Chirugia, al Campus di Baronissi.

Se rigoroso ed indiscutibile è stato l’iter procedurale che ha portato alla scelta operata dal Senato Accademico molto singolare appare che la proposta sia partita dal Dipartimento di cui era in precedenza responsabile il rettore Tommasetti, destinatario a sua volta, in sede di spareggio elettivo, del numericamente consistente numero di voti ‘marca Cisl’ trasferiti dal candidato Piccolo, ora pro – rettore vicario, al suo nome.

Il sindacato ha ben altri compiti di rappresentanza, di proposta e di tutela dei diritti dei propri iscritti. Patteggiare sulla cultura, sulla scienza, sui saperi significa contribuire inesorabilmente al generale processo di scadimento etico e di compromissione qualitativa della ricerca e delle correlate competenze.

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi