DE LUCA HA RIPROPOSTO LA FICTION DE “IL MAESTRO CON LA BACCHETTA”

 

Salerno, 30 luglio 2014

 

Ambrogio IETTO

 

L’ultimo show del Sindaco di Salerno

 

Sono trascorsi oltre cinque anni da quel marzo del 2009, quando all’interno della Galleria Capitol si riproposero più puntate di una fiction dal possibile titolo “ Il maestro con la bacchetta “.

Allora mi venne da scrivere che ‘ riferire su questa immagine piuttosto non comune di un sindaco impegnato con corsi intensivi a spiegare alla sua gente anche il corrispondente italiano del termine inglese crescent ( fila di case disposte a semicerchio o, più elegantemente, a falce di luna o a mezzaluna ) avrebbe anche potuto sollecitare chi scrive a raccontare l’antipatico episodio del proprio coetaneo redarguito come uno scostumato ed un cafone. Né conveniva poi aggiungere il ‘ cretino’ gridato ad alta voce da parte di quest’ultimo nei riguardi del proprio sindaco ’ ( ‘Pensare e scrivere in libertà ‘, Ediz. Plectica, pag. 264 ). L’altra sera è stata piazza Portanova la situazione ambientale scelta per un vero e proprio comizio centrato su un ventennio di logorio fisico e mentale da paragonare ad un’intera esistenza travagliata, a quanto pare, dalla testardaggine di quattro spocchiosi impiccioni proclamatisi ambientalisti, dall’incomprensione di una molto contenuta pattuglia di dilettanti scrivani che osano mettere in discussione le verità proclamate e da due – tre apprendisti stregoni nelle vesti di magistrati fuori dal coro che si ostinano ad essere tanto curiosi da voler sapere qualche particolare inedito di una vita intera spesa a favore di un popolo ingrato, meritevole, in verità, di dimorare in una di quelle favelas che pullulano nelle grandi città brasiliane.

Eppure De Luca, nel corso dell’ultima omelia televisiva, stigmatizzando possibili iniziative legislative in sede regionale finalizzate a rendere più problematico l’ambizioso e desiderato suo percorso verso Palazzo Santa Lucia, si autodefiniva semplicemente una ‘persona   modesta’.

L’altra sera, invece, ha dimostrato ancora una volta, nel mentre utilizzava centinaia di slide accuratamente commissionate ai suoi collaboratori ed impegnava oltre due ore del suo tempo a documentare la propria grandeur, di avere segnato, in linea di continuità con suoi autorevoli compagni di merenda veterocomunisti, l’ennesima svolta di Salerno.

Il personaggio, in verità, comincia in non pochi suoi amministrati ad alimentare sentimenti di pena e di indulgenza cristiana, ad incentivare nel comune benpensante la disponibilità a comprendere che talune forme di precocità senile acuiscono in misura incommensurabile antichi limiti comportamentali giustificati in gioventù da improponibili ideologismi sconfitti dalla storia.

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