Salerno, domenica 28 Settembre 2014
Ambrogio IETTO
IL SERVIZIO RESO ALL’ITALIA E ALLA SCUOLA
DA FRANCA FALCUCCI
Nei primi giorni di questo mese di settembre è scomparsa Franca Falcucci. Docente di filosofia e storia nei licei aveva militato attivamente nella Democrazia Cristiana, ricoprendo per molto tempo anche compiti e responsabilità di primo livello sia all’interno del partito di riferimento sia, in particolare, nei diversi governi succedutisi da luglio 1976 ( l’Andreotti III ) a luglio 1987 ( il Fanfani VI ).
Per ben sei legislature, dal 1968 al 1992, eletta al Senato della Repubblica, otto volte sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione ( governi Andreotti III, Andreotti IV, Andreotti V, Cossiga I, Cossiga II, Forlani, Spadolini I e Spadolini II ), quattro volte ministro dell’istruzione dall’uno dicembre 1982 ( governo Fanfani V) al 28 luglio 1987 ( governi Craxi I, Craxi II e Fanfani VI ).
La notizia della sua dipartita è stata ripresa dai quotidiani nazionali che, tenendo conto di quanto diffuso dalle agenzie, si sono soffermati con particolare attenzione sul documento conclusivo della Commissione presieduta da Franca Falcucci, riservato al delicato tema dell’integrazione scolastica degli allievi con difficoltà di prevalente natura psicofisica.
La diffusione della relazione finale di questo lavoro collegiale avviene nel 1975, quando la prof. ssa Falcucci è semplice componente, dal giugno 1968, dell’assemblea di Palazzo Madama.
Il Palazzo della Minerva di viale Trastevere e le sedi universitarie sono da tempo nel mirino di centinaia di cortei di studenti che danno forza al movimento internazionale di protesta e di lotta contro la società capitalista. Dal 12 dicembre 1968 è ministro dell’istruzione l’irpino Fiorentino Sullo che, insofferente ed indisponibile alla contestazione dei giovani, dà l’incarico di visitare le scuole secondarie della penisola e di incontrare gli studenti a Carlo Buzzi, deputato parmense, suo sottosegretario alla pubblica istruzione, dirigente dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici e, quindi, idoneo, anche per la precedente esperienza di docente, ad attutire, sia pure in parte, i fermenti contestativi.
Sullo si dimetterà da ministro dopo poco più di due mesi dal giuramento. A Mario Ferrari Aggradi, Riccardo Misasi e Oscar Luigi Scalfaro, che nell’ordine subentrarono nell’incarico, succede poi Franco Maria Malfatti rimasto in carica quasi cinque anni a viale Trastevere con governi diversi presieduti, nell’ordine, da Rumor, Moro ed Andreotti.
Malfatti si dimostra puntuale interprete delle motivazioni poste a fondamento delle proteste giovanili ed attento osservatore dei processi di cambiamento in atto anche nella società italiana.
Accompagna, così, in Parlamento, con particolare attenzione ed equilibrio, la legge di delega n. 477 del luglio 1973 sullo stato giuridico del personale direttivo, ispettivo, docente e non docente e sugli organi collegiali. Si adopera per l’affidamento a Maria Badaloni, già sottosegretario di Stato all’istruzione per ben nove volte e presidente storico dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici, dell’incarico di coordinare i difficili lavori della Commissione cosiddetta dei ‘ trentasei ’, un consesso costituito da sindacalisti, rappresentanti di associazioni professionali, parlamentari delle diverse componenti politiche, e incaricato di predisporre i testi dei decreti delegati derivanti dalla legge n. 477/1973 e datati 31 maggio 1974.
A Franca Falcucci, altra autorevole esponente della realtà scolastica eletta al Senato della Repubblica, è affidato , come già accennato, l’incarico di coordinare i lavori della Commissione preposta a delineare indicazioni socio – pedagogiche e didattico – metodologiche per l’integrazione scolastica degli allievi handicappati.
Dopo un’essenziale ‘ premessa’ l’attenzione si concentra su ‘ un nuovo modo di essere della scuola, condizione della integrazione scolastica ‘, sul ‘ prototipo di scuola comune per l’integrazione’, sulle ‘strutture edilizie’ e su alcuni consigli di natura operativa riguardanti la scuola dell’infanzia.
Trattasi di un documento di particolare interesse che aprirà la strada ad importanti provvedimenti legislativi e che sarà ripreso anche in epoca recente nell’ambito della vincente pedagogia dell’inclusione.
Il quinto governo Moro e il successivo terzo governo Andreotti avviano il percorso parlamentare per due significativi provvedimenti legislativi: il DPR n. 616 del 24 luglio 1977, riguardante l’attuazione della delega di cui all’articolo 1 della legge 22 luglio 1975 e contenente ‘ norme sull’ordinamento regionale e sull’organizzazione della pubblica amministrazione’ e la legge n. 517 del 4 agosto 1977 che apporta modifiche significative all’ ordinamento scolastico.
Accanto al ministro Malfatti operano due straordinari sottosegretari, Franca Falcucci e Carlo Buzzi, che contribuiscono a dare una spinta significativa al prezioso lavoro avviato in precedenza dallo stesso ministro Malfatti. Il DPR n. 616/77 richiama nei dettagli i principi e i criteri direttivi da osservare nell’emanazione, su delega, dei conseguenti decreti governativi. Tra le disposizioni riguardanti il sistema scolastico assumono particolare interesse l’istruzione artigiana e professionale, la collaborazione in materia tra regione, enti locali e Stato, l’assistenza scolastica con la soppressione dei patronati scolastici e la contestuale attribuzione ai Comuni delle relative funzioni amministrative, i musei e le biblioteche degli enti locali, le attività di promozione educativa e culturale, il personale statale assegnato alle regioni.
La legge n. 517/1977 introduce una serie di innovazioni all’ordinamento scolastico: l’abolizione degli esami di passaggio dal primo al secondo ciclo della scuola elementare e quelli di riparazione e di seconda sessione nella scuola media,l’introduzione della scheda personale dell’alunno con i dati relativi alla formazione e al personale processo di apprendimento, la possibilità di sostituzione del libro di testo, nelle scuole elementari sperimentali, con altro materiale librario, la programmazione educativa comprendente attività scolastiche integrative organizzate per gruppi di alunni della stessa classe oppure di classi diverse, l’attivazione di forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni portatori di handicap da realizzare mediante l’utilizzazione di docenti in possesso di particolari titoli di specializzazione, il contenimento a 20 allievi delle classi che accolgono alunni portatori di handicap, la possibilità di utilizzare gli edifici e le attrezzature scolastiche, fuori dell’orario del servizio scolastico, per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.
Franca Falcucci è la prima donna in Italia a ricoprire la carica di ministro della Pubblica Istruzione. Durante l’attività del primo Governo Craxi ella è molto attenta nel seguire i molteplici, delicati principi correlati con l’Accordo che lo Stato italiano sottoscrive con la Chiesa cattolica e riguardanti la scelta dell’insegnamento della religione da parte delle famiglie, la designazione dei docenti, le eventuali attività alternative, la possibilità per la Chiesa cattolica di istituire liberamente scuole di ogni ordine e grado e istituti di educazione.
Nel corso della permanenza della senatrice romana a viale Trastevere un altro importante documento è definito: l’approvazione del testo dei nuovi programmi per la scuola elementare la cui redazione, avviata dopo la costituzione della speciale Commissione da parte del ministro Bodrato, è risultata particolarmente laboriosa nonostante presidenza e coordinamento dei lavori siano affidati al compianto Mauro Laeng, pedagogista di prestigio internazionale.
Un punto particolarmente delicato riguarda proprio l’insegnamento della religione cattolica: riconoscimento dei valori religiosi nella vita dei singoli e della società, rispetto e garanzia della libertà di coscienza dei cittadini, impegno dello Stato ad assicurare nelle scuole lo svolgimento di specifici programmi di religione costituiscono principi essenziali dell’intesa. Soprattutto ai genitori è garantito, per i loro figli, il diritto di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica.
Al ministro Falcucci compete l’onere di favorire l’applicazione delle norme contenute nei diversi decreti delegati : stato giuridico del personale ( n. 417/74 ), istituzione degli organi collegiali ( n. 416/74 ), sperimentazione e ricerca educativa, aggiornamento culturale e professionale, istituzione dei relativi istituti ( n. 419/74 ).
Un’attenzione particolare è rivolta all’aggiornamento del personale docente, direttivo ed ispettivo sui nuovi programmi della scuola primaria, alla definizione e al fiorente contenzioso delle norme regolative dei diversi organi collegiali, l’approvazione degli statuti degli Irrsae (Istituti Regionali di Ricerca, Sperimentazione ed Aggiornamenti Educativi ), del Centro Europeo dell’Educazione di Frascati ( Cede ), attuale Invalsi, della Biblioteca di Documentazione Pedagogica ( BDP ) di Firenze, attuale Indire. L’esperienza di governo probabilmente più sofferta per la senatrice Falcucci rimane la mancata approvazione della riforma della scuola secondaria secondo un disegno di legge contrastato, in dirittura d’arrivo, dai socialisti alleati di governo.
Nel deputato salernitano Michele Scozia alcuni anni prima si era prodotta la medesima delusione: la sua proposta di legge, presentata nel dicembre 1979, era stata approvata da un solo ramo del Parlamento a causa dell’anticipato scioglimento delle Camere.
Alla senatrice Falcucci, è doveroso ricordarlo, non mancavano senso dell’umorismo e battuta facile. Il redattore di queste note ricorda una lunga seduta, nel salone del Palazzo della Minerva a viale Trastevere, della Conferenza dei presidenti degli Irrsae.
Era stata concordata una breve interruzione per consumare un tramezzino e un caffè presso un bar vicino. Al rientro per la ripresa, testimone curioso l’amico Luciano Corradini, all’epoca presidente dell’Irrsae della Lombardia, allo scrivente venne la tentazione di acquistare, presso una signora seduta lungo gli scaloni del Palazzo, un fascio di gladioli di colore giallo scuro, unico colore disponibile. I fiori furono regalati al ministro accompagnati da un baciamano.
La senatrice Falcucci proferì con immediatezza: “ Caro Ietto lei è campano ed accompagna l’atto di per sé gentile con un segnale di galanteria. Però non mi dica che conosce anche il linguaggio dei fiori “.
“ No, senatrice, non conosco il linguaggio dei fiori “ fu la risposta. “ Allora la perdono. Infatti sappia che il giallo scuro simbolizza slealtà, tradimento, ambizione, gelosia, inganno, perfidia. Non credo proprio di essere portatrice di tutte queste deteriori qualità! ”.
L’episodio si chiuse così ma a chi scrive, nel ricordare di questa donna l’intelligenza vivace, la forte spiritualità, la coerenza nelle idee che esprimeva, la determinazione nelle scelte, il prezioso servizio offerto all’Italia e alla scuola, piace anche richiamare l’ironia e la vivacità di spirito, l’espressione pungente, la favorevole disposizione d’animo nei riguardi dell’occasionale interlocutore.