NON FANNO TESTO SPRECHI E RUBERIE DI OGNI GENERE

Salerno. 20 ottobre 2014

Ambrogio IETTO

IL RICATTO DELLE REGIONI

Produce soltanto nausea questo gioco al rimpiattino tra governo centrale e regioni e tra queste ultime e gli altri enti pubblici territoriali. A seguito dell’ultima impostazione della legge di stabilità è stato sufficiente chiedere alle regioni un ulteriore contenimento della spesa di 4 miliardi di euro per assistere alle lamentazioni diffuse ed ipocrite da parte dei cosiddetti ‘ governatori’. E come il bambino che chiede più nutella o un giocattolo tecnologicamente sofisticato in caso contrario non svolgerà i compiti assegnatagli dall’insegnante o, peggio, non andrà l’indomani a scuola, così quasi tutti i responsabili regionali minacciano la chiusura di ospedali e l’annullamento, nel piano della logistica territoriale, di linee o di corse di bus addetti al trasporto pubblico.
Come è bello amministrare con una dovizia di risorse a disposizione!
Non si ascolta una sola voce che sottolinei il fatto che la coperta è diventata troppo stretta e che, quindi, tirarla da una parte significa lasciare scoperta l’altra metà del letto.
La provocazione che indispone in misura maggiore è proprio quella riguardante i comparti della sanità e del trasporto. Si fa del tutto per evitare di entrare nel merito della conduzione della propria istituzione.
Non ha senso per questi signori comparare ad esempio Lombardia e Sicilia: la prima, abitata da quasi dieci milioni di cittadini e la seconda con poco più della metà ( 5.090.639 ) con l’aggiunta che in terra lombarda operano 3.321 dipendenti ( 0,3 per ogni 1000 abitanti ) mentre nell’isola si raggiunge la significativa cifra di 19.165 dipendenti con un rapporto di quasi 4 unità per ogni mille abitanti.
In Campania di dipendenti se ne contano 7.501 contro i 3.195 del Piemonte ( rapporto 1,3 da noi e 0,7 a Torino e dintorni ).
Le argomentazioni sulla sanità anche in Campania non reggono se si quantificano in 2.080 unità i dirigenti medici solo in provincia di Salerno con stipendi che tra indennità varie, generosamente giustificate dal direttore generale Squillante, si distribuiscono in alcuni casi anche retribuzioni da 300.000 euro all’anno. Entrare nel merito dei compensi degli amministratori pubblici significa compiere, secondo taluni di essi, delle vere e proprie scorrettezze.
Gli stessi componenti della giunta comunale di Salerno viaggiano, al lordo, intorno ai 50.000 euro all’anno. Un po’ troppo in considerazione del fatto che, di norma, dovrebbero essere titolari di reddito proprio e che l’incarico dovrebbe avere una ricaduta prevalentemente onorifica.
Per il trasporto pubblico ne sentiremo e ne leggeremo delle belle nei prossimi mesi con una situazione già molto difficile per il Consorzio salernitano.
Anche in questo caso è possibile, però, razionalizzare meglio i servizi.
Offrire nelle medesime fasce orarie più opzioni per recarsi a Napoli tra Ferrovie dello Stato, Sita ed imprese private è un po’ troppo.
Così chi pratica il Campus universitario di Fisciano ha modo di poter osservare, nella fase di avvio o di chiusura delle attività didattiche, la presenza soltanto di qualche utente su molti pullman di linee private. Che la crisi si avverta è un dato oggettivo.
Ma che molti amministratori hanno l’hobby di fare del contenimento dei servizi l’arma del ricatto costituisce chiara manifestazione di irresponsabilità istituzionale e di comoda demagogia.

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