SEMBRA CHE I PIANI DEL SINDACO DI SALERNO DE LUCA STIANO SALTANDO TUTTI

Salerno, domenica 23 novembre 2014

Ambrogio IETTO

CANDIDATURA QUAGLIARIELLO. FANTAPOLITICA ?

Fa una certa tenerezza l’invito partecipato alla stampa da parte dell’ufficio elettorale del sindaco De Luca. Nel cartoncino si legge testualmente: “ Lunedì 24 novembre ore 17.30 = Hotel Excelsior – Napoli, via Partenope,48. Vincenzo De Luca annuncerà ufficialmente la propria volontà di competere alle prossime Primarie per la regione Campania del Partito democratico. La presenza della stampa è particolarmente gradita “.
Perché addirittura tenerezza ?
Possibile che una persona navigata come De Luca, dallo sguardo severo e non di rado anche arrogante, possa alimentare un sentimento di dolcezza e di affetto, associato quasi a commozione ?
Sì tenerezza, perché al sindaco di Salerno, che non ha mai nascosto il suo caparbio interesse a ritentare l’avventura elettorale per conquistare finalmente la leadership istituzionale della Campania, il partito democratico sta facendo del tutto per bloccargli la possibilità di mettersi in gioco, partecipando prima alle primarie, metodo obbligato fatto proprio in Italia dal partito democratico, e, quindi, affrontando il presidente uscente Caldoro.
Mancano, infatti, notizie sicure proprio sull’indizione di questa prova preselettiva. Si fa riferimento ad un molto probabile rinvio di questa competizione. Diverse sono le motivazioni che tendono a giustificare il ritardo; ora si richiamano le velleità del partito socialista di mettere in gioco anche un proprio candidato ora si prendono nel dovuto esame le richieste mirate di Sel tendenti a salvaguardare lo spirito primario della discesa in campo di una vera e propria coalizione di sinistra.
Certo è che De Luca ha chiara consapevolezza di trovarsi dinanzi ad un’orchestrata manfrina finalizzata a tirar fuori dalla competizione sia lui sia l’europarlamentare Cozzolino.
Per arrivare a quale soluzione ? Cedere la candidatura al Nuovo Centrodestra che si impegnerebbe in campo nazionale a sostenere le candidature targate partito democratico. Si tratterebbe, in sostanza, di un patto Renzi – Alfano orientato, ovviamente, anche a consolidare l’alleanza e l’azione del governo.
Sottovoce si fa avanti anche il nome del candidato che, almeno in Campania, dovrebbe essere di marca centrista. Insistentemente si sente pronunciare, anche da qualificati esponenti del partito democratico salernitano, il nome del designato.
Così ci si orienterebbe verso Gaetano Quagliariello che, oltre ad essere stato senatore prima di Forza Italia e, quindi, del Partito della Libertà, ha ricoperto la carica di ministro per le riforme costituzionali nel Governo Letta. Il suo nome non è indicato a caso. Egli è una delle menti più acute della giovane aggregazione politica. Proviene dal Partito Radicale di cui è stato segretario cittadino a Bari e vice – segretario nazionale. Molto attivo nelle campagne referendarie sull’aborto, sull’energia nucleare e sulla caccia; particolarmente determinato in queste sue battaglie ideali tanto da essere arrestato, insieme a Francesco Rutelli, mentre all’isola sarda de La Maddalena conducevano insieme una marcia antinuclearista contro la base militare americana.
Quagliariello, però, è anche un autorevole intellettuale in quanto ordinario di Storia dei partiti politici presso l’Università Luiss di Roma. Tra le sue opere particolare considerazione merita una consistente elaborazione ( ben 884 pagine- il Mulino Editore ) su “ De Gaulle e il gollismo “.
Egli giudica il suo percorso politico – culturale ‘ tutto interno al liberalismo ‘. E, infatti, radici liberali hanno i suoi antenati, a cominciare dal nonno di cui porta il nome, notissimo chimico fisiologo nato a Salerno nel 1883. Suo padre Ernesto fu rettore presso l’Università di Bari e presidente del Centro Nazionale delle Ricerche per ben otto anni, dal 1976 al 1984.
L’attuale Gaetano è nato a Napoli nel 1960. Quindi la sua eventuale candidatura è anche di origine DOC, legittimata a mettersi in gara nella terra d’origine.
Ovviamente in questa operazione, oggi da molti inserita nell’area della fantapolitica, si darebbe primato proprio alla politica: il Centrodestra di questa candidatura resterebbe soddisfatto e non avanzerebbe altre richieste allo schieramento di Renzi, garantendo fedeltà al governo e sostegno leale in tutte le vicende elettorali programmate nella penisola.
L’auspicata vittoria in Campania, nello sconfiggere Caldoro, mortificherebbe Berlusconi e Fratelli d’Italia e consoliderebbe ulteriormente la posizione del giovane partito all’interno del Governo Renzi. Mica poco. Rimarrebbe il tradimento deliberatamente compiuto da Renzi e compagni nei riguardi di De Luca le cui reazioni, in questo caso, sarebbero davvero imprevedibili.
Egli sta mostrando stranamente tanta pazienza e non poca umiltà. Lunedì si reca addirittura a parlare a Napoli per invocare l’indizione e lo svolgimento delle primarie.
Chissà che, nonostante le riconosciute avversità interne, si butti egualmente nella mischia per rompere le scatole al partito democratico e rendere un favore all’antico nemico Caldoro.

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