RILEVAZIONE ANNUALE DE ‘ IL SOLE 24 ORE’: SALERNO E PROVINCIA, NONOSTANTE LE SMARGIASSATE DELLA SUA CLASSE POLITICA, RESTANO FERME AL 93° POSTO

Mercoledì, 3 dicembre 2014

Ambrogio IETTO

La nostra qualità della vita

A quanto sembra non è solo la città capoluogo e, quindi, De Luca ad essere sottoposto a valutazione da parte dell’annuale indagine de ‘ Il Sole 24 Ore “. Sicuramente i dati rilevati in città incidono in percentuale non trascurabile sull’intero territorio che va da Scafati a Sapri ma è evidente che dei risultati, censiti ed interpretati, a risultare corresponsabili sono tutti gli amministratori pubblici nostrani, da quelli impegnati nei 158 comuni che costituiscono l’ambito circoscrizionale del territorio salernitano a quanti hanno operato a Palazzo Sant’Agostino, sede dell’Amministrazione provinciale.
Giudizi e valutazioni di merito da parte di referenti intervistati risentono, quindi, di un comune difetto: soddisfazione per il lavoro svolto nell’ambito territoriale di propria competenza e considerazioni poco generose riguardanti piuttosto genericamente altre entità autarchiche.
Va sottolineato subito che Salerno e provincia, in rapporto all’anno precedente, non compiono sforzi per modificare la posizione acquisita in passato. 93° posto l’anno scorso, stessa posizione per il 2014. Il che sta a confermare una sorta di staticità cognitivo – progettuale da parte dei nostri amministratori che più che preoccuparsi delle posizioni poco nobili occupate negli anni passati preferiscono lasciar scorrere il tempo nell’ignavia e nell’immobilismo.
L’indagine de ‘ Il Sole’, come il lettore sa, si articola in sei macroaeree: tenore di vita, affari e lavoro, servizi con ambiente e salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. Per ognuno di questi settori intervengono sei preziosi indicatori che consentono di cogliere parametri piuttosto eloquenti della realtà esaminata.
E’ proprio nella prima e più significativa tappa della ricognizione, quella che interessa il tenore di vita, che Salerno e provincia precipitano nientedimeno al quartultimo posto, precedendo le sole città siciliane di Enna e Messina e la vicina Reggio Calabria.
Gli indicatori di questa macroarea riguardano il valore aggiunto pro-capite relativo al 2013, la ricchezza delle famiglie, la media mensile delle pensioni, la spesa per i consumi durevoli, l’indice del costo della vita e il costo-casa al metro quadrato nelle aree semicentrali dei grossi aggregati urbani.
Ebbene come valore aggiunto, in alternativa a Milano che raggiunge un livello di euro 43.160, a Salerno (87° posto ) si è fermi a 14.915 euro. Fa riflettere, invece, che a Salerno il costo di una casa arriva a 2700 euro al metro quadrato mentre a Perugia si attesta a 2100 euro, a Cagliari a 1600 e nella stessa Ravenna, provincia prima classificata nella graduatoria generale, si è fermi a 2150.
Stimola riflessioni significative anche la terza macroarea, quella dei ”servizi, ambiente e salute”: per gli asili nido, strutture sempre più determinanti per un felice avvio del processo di apprendimento dei bambini più piccoli, mentre a Bologna, provincia prima classificata, l’indice di presa in carico raggiunge il 33%, Salerno e provincia sono ferme al 98° posto con un indice del 3,2%.
Così il tasso di emigrazione ospedaliera verso centri sanitari fuori regione ci colloca al 71° posto con una percentuale del 10,49 % in alternativa alle prime due province ( Lecco e Bergamo ) che non vanno oltre l’1,95%. Anche Napoli, con centri universitari di avanguardia ed altre strutture ospedaliere referenziate, fa emigrare fuori regione il 5,18 % dei suoi ammalati ( 31° posto ).
In rapporto ai napoletani ( 107^ posizione, cioè ultimo posto ) noi salernitani (81°posto ) dovremmo avere un’aspettativa di vita superiore di circa un anno e mezzo. I trentini, invece,grazie al primo posto occupato, vivranno 3 anni e mezzo in più dei nostri cugini partenopei.
Beati loro! Lasciando da parte le brutte notizie che arrivano dai tempi medi della giustizia e dalla percentuale delle estorsioni subite dai nostri comprovinciali, esultiamo per l’ottima posizione acquisita per la copertura della banda larga ( 27° posto ) e, soprattutto, per il numero dei bar, ristoranti e pizzerie presenti in città e provincia. Per ogni 100mila abitanti se ne contano 691 ( 26^ posizione ).
Siamo vincitori, così, finanche nei riguardi di Milano e provincia. Quale vergogna per i meneghini ! Lì se ne contano appena 548.

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi